29 luglio 2009

L'ora blu



di Elena Bartone

L'ora blu

L'ora blu arriva
e si posa leggera sulle foglie
e sulle erbe, sui giardini
dimentichi del giorno,
sui petali assopiti
dei papaveri,
sulle umane fatiche
che attendono il ristoro.
Sfumano i contorni
delle cose mute
che aspettano le tenebre
e i tepori della sera.
Tacciono i merli
accoccolati ni nidi.
L'aria torna silenziosa.
Il creato si veste d'armonia
e le favole catturano
i pensieri e le parole.
Un sibilo di gioia
raggiunge l'anima protesa
verso l'infinito
in cerca d'oblio
fuori del gorgo
e delle spirali dell'esistere.

Elena Bartone, poetessa del crepuscolo

La Poesia è l’arte di rappresentare in versi le cose, i fatti, i sentimenti con verità e bellezza. Il poeta attraverso la poesia è colui che nota, percepisce le cose in maniera spesso sublime. Secondo alcuni filosofi dell’ottocento, la poesia è il luogo in cui conscio e inconscio, particolare e universale, si incontrano. Il mondo della poesia di Elena Bartone, poetessa di Torre di Ruggiero in provincia di Catanzaro, è un mondo sublime. Leggendo le sue liriche il primo impatto è quello di avere di fronte una personalità sensibile e complessa in cui si mescolano, si agitano sentimenti di vario genere, a volte tra loro contrastanti. In un secondo momento, si impara ad apprezzarne la bellezza, l’intensità e la profondità. La poesia di Elena, è molto sentita dal di dentro, intimista. I versi risultano essere modulati, vissuti, sentiti nel profondo dell’anima. E’ poesia spontanea, vera, da essa traspare la sua personalità sensibile che in un primo momento sembra essere arrendevole agli eventi della vita, alla realtà, fatta a volte di momenti di sofferenza e sofferta solitudine ma che subito dopo, può anche sfociare in speranza nella vita, nel futuro, nel domani, speranza che ha fatto superare all’autrice gli ostacoli che la vita stessa le ha posto innanzi. Tuttavia, i ricordi dolorosi del vissuto, ritornano, si fanno comunque spesso presenti nella poesia di Elena e ciò accade soprattutto in momenti specifici della giornata e cioè alla sera, al crepuscolo, nel momento in cui il giorno finisce. E’ proprio alla sera, quando intorno si crea silenzio che: "I pensieri rallentano la corsa danzano nella stanza muta", dice Elena, quindi tornano e si fanno tutti presenti. Ecco perché Elena è la poetessa del crepuscolo, inteso come aggettivo che connota la sera e non è un caso che la raccolta di poesie pubblicata lo scorso anno, si chiami proprio “L’ora blu” dal titolo stesso di una lirica in cui è evidente come la sera: l’ora blu che arriva e si posa leggera rappresenti per Elena e per il mondo che la circonda, il momento forse più atteso in cui il mondo esterno riposa, l’aria torna silenziosa e l’anima è protesa verso l’infinito, quindi, è il momento propizio in cui essa può vagare libera, fuori da ogni regola e complicazione “dell’esistere”, protesa, senza catene. Tra i ricordi di Elena ritornano spesso anche quelli legati alla sua terra, al luogo natio: "la mia Calabria è viva, palpita di luce e di lampare…" Elena è una donna del Sud legata alle sue origini, alle sue radici, alla sua gente e ai ricordi di quanto vissuto. Nelle sue poesie ritornare con la mente al paese dal quale è lontana a volte la rende malinconica. La poesia di Elena si colloca tra realismo e simbolismo lirico. Per lei la realtà che la circonda, il mondo, osservato con gli occhi e l’anima del poeta, diventa teatro delle proiezioni interiori, della ricerca di autenticità, momento di pura e profonda percezione immediata delle cose e dell’esistere ma nello stesso tempo, momento di riflessione sulla vita, sul dolore e sul volerlo superare perché in ogni caso, la vita chiama. Anche se spesso l’io, la sua anima vanno oltre la realtà o con la realtà diventano tutt’uno ma sublimandola, la coscienza e la memoria diventano poi le vere protagoniste, soprattutto la coscienza vigile e realistica. "Cosa sarebbe la mia vita senza poesia…Mi sussurra parole d’infinito quando al crepuscolo si schiudono i gelsomini…Mi ricolma d’oblio quando nell’attesa del domani ricompongo le sconfitte delle sorti e riprendo il mio cammino..." Tramite la poesia Elena materializza la sua sofferenza per esorcizzarla e per renderla meno dolorosa; materializza la sua percezione di quanto la circonda e la percezione dei ricordi del vissuto, ella ricerca un contatto autentico con la realtà, cerca di sondare, leggere il senso nascosto dell’essenza. La sua poesia si fa contemporaneamente ratio, consapevolezza che il vivere è sofferenza ma nello stesso tempo, ella nutre speranza in un domani migliore…Risali la cima degli eventi e regala momenti di vita e risorse, di sogno e di speranza al tuo transito terrestre sotto arcobaleni trionfali di colori e concordia. Un messaggio questo, positivo, che invita in sostanza a superare il dolore.
(Tratto dalla presentazione di Anna Maria Colabraro: "ELENA BARTONE poetessa del crepuscolo")

3 commenti:

domenico ha detto...

complimenti alla signora Anna Maria Colabraro sia per la presentazione.....che per le musiche
che hò ascoltato nei servizi..bravo emilio
e grazie per l'aiuto che dai ai cittadini...viviamo in un mondo di falsità e ipocresia...le bugie regnano e continuano a regnare...e io mi sento in colpa sapendo che non hò...un forte abbraccio

Anonimo ha detto...

Questa poesia è bellisima,è semplicemente meravigliosa!!Alla poetessa del crepuscolo,ELENA BARTONE,dico grazie,dal profondo del mio cuore le dico GRAZIE,xchè la poesia è(esprimo un'opinione xsonale)il punto d'incontro nel quale in maniera sublime si incontrano 2 anime parlanti e diverse fra di loro.C'è un'anima triste,tormentata,malinconica,fremente,passionale,combattuta,contrastata,incatenata.L'altra
anima invece è speranzosa,è libera,è leggera,è piena di vita,è ottimista....Ecco cos'è x me la POESIA.Da sempre la poesia x me rappresenta il tramite attraverso il quale si fondono e si incontrano tutte le mie emozioni,i miei sentimenti,le mie forze,le mie fragilità,le mie speranze,le mie debolezze,le mie paure,i miei sogni,i miei desideri.io amo la poesia,adoro tutto ciò che fa rima con la parola poesia,vivrei di sola poesia, xchè la poesia x me significa anche volare con l'anima,con la mente ed il cuore in posti lontani,significa fantasia ed immaginazione che utilizzo x "isolarmi"da questo mondo che vorrei con tutto il cuore fosse diverso.Ho letto e riletto questa bellissima poesia,ed andando lontano con la mia fantasia ho usato,come se fosse un sottofondo musicale,il rumore del mare,il mare con le sue onde,il mare in tutta la sua bellezza ed in tutta la sua forza,un mare calmo ed impetuoso nello stesso tempo.........che meraviglia....secondo me tutto il mondo dovrebbe cibarsi di sola poesia.......e che meraviglia la presentazione della SIGNORA COLABRARO,complimenti anche a lei SIGNORA ANNA MARIA.Ciao a tutti e ciao anche a te EMILIO.FRANCESCA....

Anonimo ha detto...

Volevo ringraziare quanti hanno apprezzato la poesia della poetessa Elena Bartone che merita veramente il plauso e quanti hanno apprezzatro la mia presentazione e per quanti apprezzano la mia musica. Un grazie particolare ad Emilio che ci ha dato questa possibilità di far conoscere a tutti i lettori del blog il "mondo di Elena" con la sua poesia e le mie musiche attraverso i suoi pregevoli video e articoli. Grazie mille e che la bellezza e la verità della poesia e della musica possano entrare nell'animo di tutti per ingentilirlo e renderlo più bello e vero. Anna Maria Colabraro