21 dicembre 2009

La casella postale costerà 200 euro. Lo sdegno del Codacons

Vignetta a cura del blogger

La casella postale delle Poste italiane diventerà un privilegio per pochi eletti. Dal primo gennaio 2010 l’Spa, che già riceve dallo Stato 400 milioni di euro per rendere uniforme su tutto il territorio nazionale la consegna della corrispondenza, aumenterà fino al 400 per cento il servizio della casella postale, attivato proprio da quelli che hanno difficoltà al recapito per le inefficienze degli uffici.
Si prevede una moltiplicazione dell’obolo da versare, che va dai 42 euro annui fino ai 200. Il Codacons, l’associazione a difesa di consumatori, lancia l’allarme. Le direttive della società interesseranno tutte le regioni italiane, ma è in Calabria che si avvertirà maggiormente l’espediente delle Poste italiane di “lucrare sui propri disservizi”, stigmatizza Francesco Di Lieto, vicepresidente del sodalizio. “Il pericolo della mancata ricezione della posta – spiega - implica non solo il rischio (senza alcuna colpa per l’utente, il quale non riceve nulla) del distacco di forniture “essenziali” come energia elettrica, linee telefoniche nonché fornitura di acqua ovvero di gas-metano, ma anche l’addebito di interessi e delle ingenti spese di distacco e del successivo riallaccio. A ciò si aggiunge – continua - l’ulteriore insidia, per i cittadini che hanno stipulato contratti di finanziamento, di trovarsi incolpevolmente inseriti tra i “morosi” nelle particolari “liste nere” dei cattivi pagatori. Ovviamente a tali “libri neri”, nonostante la tanto invocata privacy, diverse società hanno libero accesso, rifiutando linee di credito ai malcapitati anche per omessi pagamenti di pochi euro”. I cittadini – conclude Di Lieto - hanno diritto ad un servizio (riconosciuto perfino dalla Carta Costituzionale) e non possono essere costretti a subire tanto a lungo disservizi per i quali i “responsabili” non si preoccupano neppure di scusarsi con l’utenza, attivandosi tangibilmente per trovare una soluzione ad un problema ormai divenuto intollerabile”. Probabilmente, ironizza, infine, si tratta di una “precisa volontà di Poste Italiane ad accantonare il servizio del recapito della corrispondenza, preferendo svolgere l’attività creditizie”.

9 commenti:

domenico ha detto...

questa volta vi devo contraddire le poste italiane che ci sia o non ci sia nulla cambia.
il giorno 04.08.2009 spedisco un paccocelere con consegna il giorno dopo n.xa283091754it..passano giorni,settimane.mese. solleciti e incazzature varie,la maleducazione di una dipendente delle poste di via saccardo a milano.non vi sto a raccontare le telefonate che hò fatto i vari solleciti tramite fax,i mail,telefonino.per sentirmi dire che sarò rimborsato.il 23 settembre mi arriva dalle poste italiane il sospirato rimborso pochi euro il danno viene quantificato al peso.
Cosa conterrà questa casella postale?

francesca ha detto...

ha perfettamente ragione il Codacons, alle poste italiane non interessa né la consegna della corrisppondenza né il portalettere che se cè o non cè fa lo stesso, l'unica cosa che interessa è accumulare soldi e sostituire le banche. Se poi acquisti una casella postale non solo paghi ma gli impiegati si indispongono perché devono alzarsi per prelevare la corrispondenza, senza contare che per alcuni "amici" esistono caselle postali in nero. francesca

Anonimo ha detto...

Grazie a Poste Italiane sono diventato moroso con l'Enel che mi ha ridotto la potenza per una bolletta non pagata di 24 eurI. E non solo non mi ha consegnato la bolletta in questione, quanto ha dimenticato di consegnarmi anche quella del bimestre successivo, una lettera di notifica per il mancato pagamento e una raccomandata di messa in mora. Bravi vero?
Adesso ne devo pagare 70 per il riallaccio.
Come banca poi non ne parliamo.....avete dimenticato che ha combinato lo scorso mese il Banco Posta?
Praticamente prelevando 100 euro dal proprio conto i correntisti se ne sono visti addebitare 10.000.
Sai che bella figura quando, dopo aver fatto un acquisto di poche decine di eurI, il POS non ti passava il bancomat perchè il conto era in rosso?
Non dimentichiamocene.


Antonio Mazza

francesco di lieto ha detto...

caro Emilio, hai visto la stampa locale come ha dato risalto alla notizia ?

Rosanna ha detto...

Se una bolletta arriva in ritardo non lo puoi neanche dimostrare perchè non mettono il timbro con la data di arrivo come si faceva anni fa...bella fregatura!!
Aumentano le tariffe dei vari servizi che poi risultano molto inefficienti...poveri noi!!!

Anonimo ha detto...

è una vergogna!!!!!!!!!!!
speriamo che l'antitrust si attivi immediatamente e così anche il ministero delle comunizioni, a rientegrare il vecchio canone 2009, considerando che solo ieri ha rettificato nella propria pagina del sito 'poste' il nuovo canone. Sono stato costretto a disdire la casella postale dopo 30 anni, hanno perso un cliente della casella postale e correntista di poste italiane.
ribadisco che è una vergogna e usuraia.
loris

Anonimo ha detto...

Io dico che poste italiane sta facendo traboccare il vaso e fa pensare che la privatizzazione non sia stato una mossa vincente ... per il servizio, rappresenta invece solo un profitto per politici e compari, sennò perchè avrebbero privatizzato?

Sta facendo cassa con le ricevute di ritorno prioritarie (equivalente al vecchio espresso), al rincaro delle raccomandate, dei bollettini conti correnti, ai diritti pagati in anticipo, (anche se non usati), sui conti correnti postali, le caselle postali, ecc ecc. ecc . eccetera...
Quest'ultime, se le avessero tutti, farebbero un piacere alle poste: meno lavoro, meno mezzi mororizzati, meno consumo, meno manutenzione. Memo spreco e più profitto per le poste

Sono dell'idea che si dovrebbe rinazionalizzare tutti gli ex Enti pubblici privatizzati, soprattutto sono dell'idea che si dovrebbe eliminare il LIBERO MERCATO instaurando al suo posto il PREZZO IMPOSTO.
Così non debbo girare le bancarelle per trovare il prezzo migliore, come qualcuno ha suggerito di fare perché lo faceva la mamma sua.
Siamo italiani e gli italiani sono opportunisti, furbi e cartellisti per natura, quindi non può esistere il libero mercato in italia.

Anonimo ha detto...

E pensare che il 15 di dicembre 2009, Il Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense, Monsignor Rino Fisichella, ha conferito la Laurea Honoris Causa in Diritto Civile a Giovanni Ialongo, Presidente del Gruppo Poste Italiane.
http://salastampa.poste.it/ol/focus.do?id=165

Praticamente, visto il comportamento in questi ultimi anni di Poste Italiane, da quando cioè è diventata S.p.A. è come se il Monsignore avesse premiato il "NON MERITO" del Presidente Ialongo.

Questo premio stona come ha stonato l'uscita sul balcone del Palazzo della Moneda, nel 1987, di Giovanni Paolo II a fianco del dittatore Augusto Pinochet. Giovanni Paolo ha combattuto la dittatura, si ma solo quella comunista.
Si fosse almeno limitato a benedirlo dal Vaticano nella speranza che fosse meno dittatore!

Come si dice, non c'è più religione!!! E gli indifesi... pagano sempre le spese.

Anonimo ha detto...

Poi, diciamocelo chiaro, perché dovremmo pagare questa casella postale?
Mica li paghiamo noi il postino o il corriere che vengono a casa, sono già pagati alla partenza dal mittente con il francobollo appiccicato sulla busta o sul pacco.

Quindi il Monsignore dovrebbe dare a noi la Laurea Honoris Causa, e Poste Italiane ci dovrebbe dare un pacco dono a fine anno, almeno un calendario omaggio, (che invece mette a pagamento su Posteshop), per aver alleggerito il lavoro al personale, fatto risparmiare tempo al postino, evitato acquisti di numerosi mezzi di trasporto, consumo di benzina e manutenzione degli stessi.
Altro che rincarano dei prezzi del 400% perché non hanno più profitto a causa delle continue disdette dovute dalla loro insaziabile avidità di profitto.

Poste Italiane non sa che il postino, per ripicca del territorio di lavoro a lui raddoppiato, non fa più un solo passo a piedi, e scende e sale dalla macchina di continuo, ad ogni numero civico raggiunto, bruciando litri e litri di benzina inutilmente.

Bisognerebbe cercare di mandare via questi sciacalli, scippatori con la cravatta che, oltre a saccheggiare i clienti, succhiano il sangue pure ai dipendenti.