22 novembre 2010

La lobby di Dio per soli eletti

Vignetta a cura del blogger. Anno domini 2015.
Roberto Formigoni, presidente del Consiglio italiano. Alle sue spalle una foto che ritrae il successore di Benedetto XVI, Giovanni Paolo III, al secolo il cardinale patriarca di Venezia, Angelo Scola. A destra lo slogan del Meeting di Rimini 2015:
"La vita è un'opportunità, coglila". Da story

“Dio non è un’entità metafisica ma si è incarnato nella storia, come insegna il cristianesimo. Questo significa che oggi è presente sulla terra tramite il papa e il collegio dei vescovi. In Comunione e liberazione, per rispondere a Cristo, si deve obbedire a chi ti è prossimo nella gerarchia. Nel caso dei Memores, per processo analogico, l’autorità è il capo casa. Nella logica di Cl, non puoi avere un rapporto soggettivistico con Cristo, perché se segui il fascino mistico di ciò che ti interessa, come le letture di alcuni santi o le emozioni di fronte a un brano del Vangelo, vivi solo delle proiezioni di ciò a cui tieni personalmente. Insomma, non segui Dio che è alterità, ovvero incarnazione, per cui per Cl e solo l’obbedienza che garantisce il rapporto con il divino. Tutto il resto sono proiezioni”. Un passo del libro inchiesta: “La Lobby di Dio” (Chiarelettere, in uscita domani) di Ferruccio Pinotti. La testimonianza è quella di Bruno Vergani, ex Memeros Domini, i “monaci guerrieri” del movimento religioso. Comunione e Liberazione. Più avanti, alla domanda: Qual è il fascino di una simile obbedienza? risponde: “Un fascino teorico ma potente: la possibilità di emanciparsi da se stessi. Un sé detronizzato che abbraccia l’Assoluto diventato carne, per potersi percepire definitivamente libero dalla finitudine attraverso la fusione in questa alterità. Poi, di fatto, l’obbedienza era di uomini ad altri uomini che, a loro dire, rappresentavano l’Assoluto stesso. Un bell’equivoco. In sostanza, la discrepanza fra teoria e realtà del movimento risiede nell’obbedienza”. Una riflessione “sottile” e una testimonianza di “grande qualità intellettuale”, annota Pinotti. Più metaforica e più ironica, ma ugualmente efficace, la visione di Mino Martinazzoli, ex segretario della Dc: “Gli aderenti di Cl fanno ogni minuto la volontà di Dio, che Dio lo voglia o no. E questo spiega perché abbiano capacità redentive; puoi essere un corruttore, un tangentista, un terrorista, ma se vai da loro e scopri l’incontro con Gesù potrai tranquillamente entrare nell’orbita di Cl”.
L’orizzonte è quello creato da don Luigi Giussani. Comunione e liberazione. “Meno Stato e più società”, questo lo slogan spianato sulla Trascendenza. Molta più società. Il braccio operativo di Cl, la Compagnia delle opere, conta oggi: 41 sedi in Italia e in altri 17 paesi, 34.000 imprese e 1000 associazioni non-profit. Il fatturato complessivo è stato stimato in almeno 70 miliardi di euro. Una lobby. La lobby di Dio. Ne ha fatto di strada il vino dell’imprenditore siciliano Sebastiano Benenati che non riusciva a vendere. Del 1986 il “big bang” dell’universo di Cdo.
L’inchiesta di Ferruccio Pinotti in Chiarelettere parte dal basso, dai documenti, dai dati, dai fatti. Dialoga con le testimonianze degli aderenti, ed ex, a Cl, a Cdo e ai Memores Domini. Si confronta con le diverse indagini giudiziarie che hanno coinvolto uomini e mezzi della galassia di Comunione e Liberazione. Inquadra la polis del movimento, non solo quella strettamente politica. È un’enciclopedia. Abbraccia l’intero scibile prodotto dalla primigenia Gioventù studentesca degli anni ’50 del secolo scorso. Che raccoglie e sublima gli ideali sessantottini in una visione più trascendente ma anche più terra terra. Una rivoluzione vera e propria dei principi equidistanti dei valori laici e religiosi. In un Grande fratello dove la parola divisione non esiste. Non esiste più la contesa delle idee. Dei pensieri. Ne esiste solo una, quella del leader. E dell’obbedienza verso di esso. Si tratta di un “processo analogico”, rifletteva Vergani. Che in lontananza richiama quello verso don Giussani, che ora non c’è più. Ma c’è sempre Gesù. Lui è l’Incarnato. Che si rivela sempre. Anche oggi. Anche adesso. Ovvio che solo il capo ha le capacità e il carisma di saperlo interpretare.
L’analisi documentale di Pinotti rimanda, per profondità, quella di Max Weber in “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo”. A differenza del grande sociologo tedesco il giornalista padovano non trae nessuna conclusione di natura filosofica, e quantomeno teologica. Nessuna sintesi teorica sul trasformismo dei principi politico-economici della società italiana compiuti dall’“amicizia operativa” del modello ciellino. Solo “un’esperienza complessa, che suggerisce diverse riflessioni”, si concede alla fine del libro.
Uno sguardo verso il futuro. “L’obiettivo di Comunione e liberazione? Il prossimo papa e il prossimo premier. “Uno scenario che non è affatto improbabile, con importanti figure come Angelo Scola, cardinale e patriarca di Venezia organico a Comunione e liberazione, in pista come successore di Ratzinger; mentre proprio Cl potrebbe tirar fuori dal cilindro il candidato idoneo a succedere a Berlusconi. Tra i papabili, sicuramente in prima linea c’è il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni”. Roberto Formigoni che è anche il successore indiscusso di don Giussani. Memores Domini della prima ora. A lui il timone di Comunione e liberazione. E sarà certamente sardonico il sorriso di chi, avendo notato l’accoglienza del popolo ciellino riservata al lussurioso Silvio Berlusconi quale presidente del Consiglio italiano – “l’uomo della Provvidenza”, lo definì don Giussani – noterà come, con il medesimo zelo, applaudiranno al candidato in pectore, un monaco che ha stretto i voti della castità, dell’obbedienza e della povertà.
Le vie del Signore sono infinite, lo diceva pure Gesù.

2 commenti:

michino caronte ha detto...

1)
P3, Formigoni: "Nessun coinvolgimento, tutte notizie false"
Il presidente della Lombardia, che potrebbe esser sentito come teste nell'inchiesta partita dagli appalti per l'eolico, nega di essere il mandante delle pressioni del gruppo per la riammissione della sua lista alle regionali....
2)
Nuova P2, al telefono Berlusconi veniva chiamato "Cesare"
Così i vari protagonisti al centro dell'inchiesta sull'eolico indicavano il premier. E' quanto emerge da una telefonata intercettata tra l'ex sottosegretario Cosentino e il giudice tributario Lombardi. Nelle carte spunta anche il nome di Formigoni...
3)Manovra, Bossi mediatore tra Regioni e Tremonti
Il senatùr scende in campo nel tentativo di comporre la frattura tra enti locali e il dicastero di via XX Settembre. Il 14 luglio incontrerà il ministro dell'Economia. L'annuncio arriva dopo il botta e risposta tra il leader leghista e Formigoni.....
4)
P3, Formigoni: "Non sono indagato, resto un testimone"
Il presidente della Lombardia, interrogato per 2 ore dai magistrati della procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta nuova P2. Il governatore si sarebbe rivolto alla "cricca" per evitare l'esclusione della sua lista alle ultime elezioni.........
Pedofilia, Alfano: ispettori a Milano dopo le accuse del pm
Il magistrato Pietro Forno aveva denunciato il silenzio delle gerarchie ecclesiastiche su alcuni casi di abusi. Il Guardasigilli vuole verificare se Forno abbia violato i doveri di correttezza, equilibrio e riserbo. La Curia: mai coperto presunti abusi
Parole chiave
02-04-2010, Angelino Alfano, Cronaca, Ispettori, Milano, Pedofilia, Pietro Forno, Roberto Formigoni, Tg24...........
chi mai sarà questo" Formigoni"............

Anonimo ha detto...

“Gli aderenti di Cl fanno ogni minuto la volontà di Dio, che Dio lo voglia o no. E questo spiega perché abbiano capacità redentive; puoi essere un corruttore, un tangentista, un terrorista, ma se vai da loro e scopri l’incontro con Gesù potrai tranquillamente entrare nell’orbita di Cl”

Questa è un'utile chiave di lettura della vicenda (non solo l'inchiesta) whynot (che tu emilio ben conosci) e che, t'assicuro, ha (aveva) implicazioni nazionali e non solo regionali....
Francesco di cello