Don Tommaso Mazzei durante la Santa Messa di Natale nella chiesa di San Michele Arcangelo a Belcastro Da story Ci sono voluti venticinque anni per far ritornare don Tommaso Mazzei a celebrare la Santa Messa la notte di Natale nel suo paese natio, Belcastro. Causa la vacatio lasciata da don Roberto Mastro, che ha abbandonato la Parrocchia di San Michele Arcangelo in tutta fretta quindici giorni fa. “Avrei dovuto avere il dono della bilocazione - spiega durante l’omelia - per essere contemporaneamente sia qui che nella mia parrocchia di Botricello. Ho fatto una scelta d’amore verso il paese che mi ha guidato spiritualmente, dove ho mosso i primi passi del mio cammino sacerdotale”. Non lo cita mai per nome. Eppure la predica sembra tutta rivolta ai parrocchiani, agli ex parrocchiani di don Roberto. La cattedrale è piena, ma non gremita come gli altri anni. E non solo per il maltempo. Forse si è strappato qualcosa tra la Chiesa e il Popolo di Dio. E ora don Tommaso sta provando a ricucire. “Quando si danno dei giudizi bisogna cercare di essere equilibrati, né troppo ottimisti e né troppo pessimisti. Giustamente equilibrati”, continua. Il nome dell’ex parroco anche questa volta non lo fa. Più avanti, nelle preghiere dell’offertorio, si rivolge alle Istituzioni, al sindaco, al maresciallo dei carabinieri, ai gruppi giovanili, e implora per loro perché “il bene trionfi sul male” e anche perché “le sofferenze di taluni non diventino pubblicità”. Gli strappi sono palesi, probabilmente, e lui invita a bilanciare le sofferenze perché non diventino pubblicità. Alla fine della solenne celebrazione annuncia una miniprocessione fino al falò della piazza del centro storico insieme al Bambinello Gesù. Una tradizione, questa del falò, che si ripete da centinaia di anni, ma un chierichetto gli ricorda che per il maltempo non è stato acceso. Immediata la sterzata sul piano religioso: “il fuoco è dentro di noi e nessuno potrà mai spegnerlo”. Già. |
25 dicembre 2010
Belcastro val bene una Messa
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7 commenti:
dice bene "il fuoco dentro di noi non si può spegnere " vorrei ricordare a Don Tommaso che il prete faccia il prete, il vescovo faccia il vescovo, il papa faccia il papa, la chiesa sta perdendo tante pecorelle, dottor Grimaldi i lupi non bisogna cercarli lontano,i lupi si annidano nella casa di tutti, la chiesa scandali su scandali, vorrei per un giorno essere io a confessarli, non so se sarei capace di perdonarli.......
E noi a Botricello??? Da chi saremo seguiti...chi prenderà il posto di Don Tommaso....??? C'erano delle suore bravissime , che lavoravano tantissimo con i ragazzi, su tre...nessuna più, Don Armando molto concreto...niente andato via...chi il nostro pastore???Mi spiace che un'intera comunità debba rimetterci...
Di certo non saremo noi botricellesi a rimetterci..., in questo periodo Belcastro ha bisogno di don Tommaso, sicuramente il Vescovo sa quello che fa.
vu putiti puru tenire a Don Tumasi pecchì nue vulimu priaviti degni e stu nume!
Un Belcastrese
Cosa avresti da dire contro a don Tommaso scusa....
Magari fossero tutti come lui, attaccato ai soldi ma un vero prete degno di questo nome.
Il vescovo faccia il vescovo, il prete il prete e i laici i laici.
nessuno parla di preghiera. Pregiamo tutti insieme.
che fine ha fatto don roberto?
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