La fila dei camion contenenti rifiuti di provincia
“La discarica di Alli è di Catanzaro”. Del capoluogo
calabrese. Di nessun altro. Sergio Abramo,
il sindaco, è categorico. Se poi il percolato va a finire nel sottostante fiume
Alli, tra i comuni di Catanzaro e Simeri Crichi, che scorre fino al mar Ionio,
che è di tutti – anzi di nessuno - beh, questo è un altro discorso.
Prove generali di grande politica in Calabria, di politica con la P maiuscola, a favore dei migliori. In questi giorni di forte tensione per lo sciopero dei dipendenti Daneco, si scopre che i rifiuti dei cittadini catanzaresi profumano e hanno la precedenza, a differenza di quelli prodotti nelle case degli sfortunati provinciali. Aimeri, dunque, la società di smaltimento del capoluogo, ha una corsia preferenziale per scaricare. E deve essere così. Per accertarsi di tale privilegio il primo cittadino vi si è recato personalmente.
Prove generali di grande politica in Calabria, di politica con la P maiuscola, a favore dei migliori. In questi giorni di forte tensione per lo sciopero dei dipendenti Daneco, si scopre che i rifiuti dei cittadini catanzaresi profumano e hanno la precedenza, a differenza di quelli prodotti nelle case degli sfortunati provinciali. Aimeri, dunque, la società di smaltimento del capoluogo, ha una corsia preferenziale per scaricare. E deve essere così. Per accertarsi di tale privilegio il primo cittadino vi si è recato personalmente.
Gli operatori della raccolta dei paesi di provincia sono
costretti ad aspettare giorni e giorni il proprio turno. Lì sotto il sole cocente
e accompagnati dal lezzo devastante della monnezza. I più furbi vi abbandonano
il rimorchio e con la motrice se ne ritornano a casa. Scene di ordinaria
follia. Senza un minimo di coordinamento delle Amministrazioni locali. Tiriolo,
per esempio, a due passi da Pianopoli, viene a scaricare ad Alli, una volta
trattati poi ritornano sulla strada dei Due Mari. Soverato idem. E così tanti altri
paesi. Salvo Catanzaro. Abramo ci tiene alla pulizia della sua città. Ma soprattutto
aspetta i finanziamenti del Cipe. Il suo sogno, infatti, è una bella biomassa
vicino alla centrale dell’Edison, con la distanza di sicurezza dai suoi
concittadini, chiaramente.
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