25 giugno 2009

NO-DIG per 1300 metri. La prima riabilitazione di una condotta d’acqua "senza scavo" in Calabria



Nelle foto due momenti della messa in opera del tubolare

Come si cambia un tubo vecchio? Basta farne passare un altro al suo interno. E’ la tecnologia cosiddetta “NO-DIG”, cioè senza scavo. Una tecnologia tedesca, prodotta dalla Raedlinher gmbh, sbarcata per la prima volta in Calabria, a Sellia Marina, per la riabilitazione della condotta Sellia Marina-Cropani della lunghezza di mille e trecento metri. “La soluzione proposta da S3 Soncini Spa – riferisce Federico Scalia, ingegnere della società di Reggio Emilia, che ha l’esclusiva per la messa in opera del materiale in Italia - consente di intervenire positivamente in tempi brevi e senza modificare l’originale percorso delle condotte. La tecnologia di recupero – ha aggiunto - della funzionalità idraulica dei condotti in pressione utilizza un tubolare flessibile Primus Line composto da fibra sintetica rinforzata (kevlar) racchiusa tra due guaine in materiale termoplastico”. I lavori, del costo complessivo di 350 mila euro, sono iniziati lo scorso 17 giugno, e termineranno al massimo entro il 7 luglio prossimo. Soddisfazione è stata manifestata da Tommaso Laporta, direttore dei lavori, e da Gino Ferro, assistente delle operazioni di messa in opera. “Con questa iniziativa – ha detto il dirigente – la Sorical (Società di risorse idriche calabresi) ha dimostrato di sapere essere tempestiva e lungimirante. Tempestiva perché, grazie a questa soluzione, del tubolare Primus Line, si può interviene immediatamente nella riabilitazione delle condotte ormai logore e vecchie. E poi lascia ben sperare per il futuro. Infatti – ha concluso – rassicura una durata di 50 anni, più resistente del tubo d’acciaio che si ferma a 30”.

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