16 ottobre 2012

La protesta del Popolo italiano sulla città dei tre colli

Giusy de Gregorio, Fabrizio Greco e Anna Macrì

Anna, Fabrizio e Giusy hanno un nemico in comune. La politica dei partiti. Un obiettivo. La vera partecipazione dei cittadini alla sovranità. E un sogno. Consumare le arance e i peperoncini di casa nostra. Sono i protagonisti della maxi protesta del popolo italiano approdata sulla città dei tre colli. Un movimento in movimento, come vuole lo slogan, che si prefigge di espandersi in tutta la Penisola.
Tre catanzaresi che stanno dando gas alla contestazione iniziata da Paola Musu, un’avvocatessa tributarista sarda, contro il Governo centrale e il presidente della Repubblica. Da cinquanta denunce oggi sono circa duecento quelle accertate. Un numero sempre in aumento. Tre amici stanchi e delusi dalla politica degli interessi personali con le idee chiare. Chiarissime. Autentica rappresentatività democratica nei governi locali.  Niente più assistenzialismi alle regioni. Federalismo e autonomia. Ambiente. Chilometro zero. Educazione civica.
Dallo Stato al Continente. Uscita dalla moneta unica dell’Euro e dall’Unione europea che sta snaturando le caratteristiche più proprie dei paesi e contestuale rinegoziazione dei rapporti tra gli Stati.
Una rivisitazione democratica dello stesso concetto di democrazia occidentale, dunque, ubriaco di demagogia, favoritismi e collusioni. Obiettivi a lungo termine che hanno un punto di partenza irrinunciabile: l’informazione. È da qui che prende corpo la presa di coscienza del bene comune. “Non vogliamo più sobbarcarci la prossima accisa decisa dall’alto senza essere consultati”, spiega Anna. “Dobbiamo finirla con la logica delle mazzette”, dice spicciola Giusy.
L’idea è scattata loro quest’estate. Fabrizio faceva parte di “Catena umana”. Un movimento a catena senza obiettivi e senza proposte. Un movimento crogiolato su stesso, senza meta. Se ne accorgono subito e chiedono, s’informano. Si mettono in contatto con Paola Musu e il giornalista Paolo Bernard. C’è subito intesa. Leggono e compilano la denuncia. Si recano dai carabinieri. È fatta. Nasce la pagina facebook “La maxi protesta del popolo”. Nel giro di pochi mesi raggiungono cifre impensabili. Quasi venticinquemila i fan. Numeri da prendere con le pinze. Lo sanno. E non si accontentano. Informare e resistere. Si legano a svariati movimenti sparsi in tutta Italia. Con un solo comune denominatore. Cittadini stanchi di subire le scelte dei soliti noti. C’è in ballo il bene di tutti da perseguire attraverso due binari, locale e nazionale. In continua dialettica.  
C’è anche nella Costituzione. E ne chiedono il rispetto. Il vincolo di mandato dei parlamentari è solo uno dei pilastri della riabilitazione della Carta scritta con il sangue dai nostri padri. Ma vanno oltre. L’87 per cento dei beni alimentari consumati in Calabria proviene dal Nord, e solo il 17 dal Sud e dalle Isole. “Dove sono finite le nostre arance e il nostro peperoncino?”, chiedono. Ed è proprio per questo che hanno fatto propria la legge regionale calabrese numero 22 di quest’anno sul consumo dei prodotti agricoli. Il governo Monti l’ha impugnata come incostituzionale perché “ostacolerebbe la libera circolazione delle merci così come previsto dai principi comunitari”. Già Monti, il capo del governo nominato dal presidente della Repubblica Napolitano dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi. Un governo tecnico, senza rappresentatività politica, che sta calpestando i diritti di ogni cittadino. La maxi protesta del Popolo sa che quando il pesce puzza per ripulirlo bisogna iniziare dalla testa.
Catanzaro città si complimenta con i suoi coraggiosi. Molte le pacche sulle spalle. Tanti gli inviti ad andare avanti. Nessuno, però, a sostenerli in prima persona. Nessuno avvocato, nessun professionista di diritto fiscale dalla loro parte. Ma non si danno per vinti. L’educazione civica è appena iniziata. D’altronde, i più duri da correggere sono proprio quelli che hanno le mani sporche di  vecchia politica. Colletti bianchi e portaborse. 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

http://www.ilquotidianoweb.it/mobile/articolo.jsp?id=353347#.UH7r51Fuu2W

ne vogliamo parlare?

Anonimo ha detto...

http://www.ilquotidianoweb.it/mobile/articolo.jsp?id=353347#.UH7r51Fuu2W

...peccato non avere una compagna presidente della provincia..parliamo dei compensi? circa mezzo milione di eurinio...e npoi protestiamo in piazza..