Sergio Abramo. Caricatura a cura del blogger
Sexy
shop sì. Sexy shop no. A Catanzaro il dibattito ha dato una botta di
vita alla città. Levata di scudi di bigotti e non. Moralisti e non. Di movimenti
e partiti politici. Raccolte di firme di cittadini scandalizzati e incazzati. Mentre
i favorevoli aspettavano religiosamente il responso del primo cittadino, Sergio Abramo, senza esporsi più di
tanto. Qualcuno, memore dei fasci reggini, ha anche urlato su facebook: “Boia
chi molla”. Una guerra, insomma.
E il sindaco alla fine è sceso in campo. Un’ordinanza lunghissima, in cui ha motivato le ragioni coniugandole con tutte le sfumature dell’educazione alla Civiltà. Non solo dei bambini. Anche degli adulti. Da vero padre di famiglia.
E il sindaco alla fine è sceso in campo. Un’ordinanza lunghissima, in cui ha motivato le ragioni coniugandole con tutte le sfumature dell’educazione alla Civiltà. Non solo dei bambini. Anche degli adulti. Da vero padre di famiglia.
IL PARTO.
Si siede sulla scrivania. E, stringi qua stringi là, proprio non gli esce, l’ordinanza.
Il tempo passa inesorabile. Nemmeno il suo peculiare gabinetto gli è d’aiuto. Il
sudore gli scende giù dal naso. Poi l’intuizione. Il colpo d’ingegno. Internet.
E la copia para para dal Comune di Novara. Con piccoli ritocchi. Allunga i
metri. Da duecento li passa a cinquecento. E aggiunge un altro “luogo sensibile”,
il cimitero. Lui sì che è un vero padre. Quasi nonno. Anche i morti sono sensibili alla moralità pubblica e al mal costume.
I testi a confronto.
Abramo:
“Premesso che (….)
A
salvaguardia delle zone cittadine di particolare interesse archeologico,
storico, artistico e ambientale, nonché a tutela del senso del pudore
comunemente percepito dai cittadini con particolare riguardo all’esigenza di
evitare, nell’ambito del territorio comunale, situazioni che possano nuocere
allo sviluppo fisico, psichico o morale dei minori, occorre disciplinare l’aperture
di esercizi di vendita di articoli erotici tramite il sexy shop”. Quella del sindaco è un’ordinanza. il testo del
Comune di Novara è un Regolamento. Abramo fa attenzione a non confonderli. Infatti, sottolinea: “Occorre…”
Mentre il Regolamento di Novara recita:
“A
salvaguardia delle zone cittadine di particolare interesse archeologico,
storico, artistico e ambientale, nonché a tutela del senso del pudore
comunemente percepito dai cittadini con particolare riguardo all’esigenza di
evitare, nell’ambito del territorio comunale, situazioni che possano nuocere
allo sviluppo fisico, psichico o morale dei minori, è fatto divieto di aperture
di esercizi di vendita con prevalenza “articoli erotici, pornografici per sexy
shop”.
Il sindaco di Catanzaro individua i metri di
distanza dagli sporcaccioni. Più che raddoppiati quelli dei libertini novaresi.
Da 200 a 500. Aggiunge i cimiteri e poi
ha un briciolo di orgoglio, consulta il dizionario. E sostituisce i più generali
luoghi con le più pragmatiche strutture.
Abramo:
“…nelle aree poste ad una distanza
inferiore a mt 500 dalle strutture sensibili quali: chiese, luoghi di culto, conventi,
case di cura, cimiteri, scuole di qualsiasi ordine e grado, insediamenti
destinati all’educazione e allo svago di bambini e ragazzi). Che la distanza in
questione sarà calcolata seguendo il percorso stradale più breve i due punti
più vicini appartenenti alle distinte unità immobiliari”.
Novara:
“ … nelle aree poste ad una distanza
inferiore a mt 200 da luoghi sensibili (chiese, conventi, luoghi di culto,
ospedali e case di cura, scuole di qualsiasi ordine e grado, insediamenti
destinati all’educazione e svago di bambini e ragazzi). La distanza è calcolata
secondo il percorso pedonale più breve fra i due punti più prossimi appartenenti
alle distinte unità immobiliari”.
Le modalità di vendita. Abramo è stanco. Non ce la
fa più. Le sue meningi hanno lavorato troppo. E clicca ancora su copia.
Abramo:
“Che la vendita di articoli di “sexy
shop” tramite distributori automatici deve avvenire mediante
l’adozione di sistemi di identificazione dell’età del consumatore. Qualora sia effettuata
in appositi locali ad essa adibiti in modo esclusivo è soggetta alle medesime disposizioni
concernenti l’apertura di un esercizio di vendita e l’accesso ai locali deve essere
consentito unicamente a soggetti maggiorenni attraverso l’adozione di sistemi
di identificazione dell’età del consumatore”. Per mero errore materiale ricopia
anche la prima parte, a corredo della spiegazione dei sistemi di identificazione.
Novara:
“La vendita di articoli di “sexy shop”
tramite distributori automatici deve avvenire mediante l’adozione di sistemi di
identificazione dell’età del consumatore. Qualora sia effettuata in appositi
locali ad essa adibiti in modo esclusivo è soggetta alle medesime disposizioni
concernenti l’apertura di un esercizio di vendita e l’accesso ai locali deve essere
consentito unicamente a soggetti maggiorenni attraverso l’adozione di idonee misure
da parte del titolare”.
Dopo l’avviso di rito delle violazioni passa alla
vera e propria ordinanza. Qui, è più facile. Deve copiare se stesso. E chiude la
pagina del Regolamento della Polizia urbana di Novara.
Si alza. Si sente più leggero dopo il parto. E chiama gli organi di stampa. Abbassando la cornetta biascica: “Io non mollo”.
4 commenti:
nel tuo profilo dici di essere giornalista ,ma lo sei??????sicuro?????
non a tutti è data sufficiente intelligenza da comprendere l'ironia di un giornalista...
gli è rimasto il vizio di copiare da giovane dal compagno di banco ora anche da internet.
bravo Grimaldi un articolo leggero ma molto ironico.
credo capiti a tutti di copiare qualche documento è cambiarlo in alcuni passi onestamente non ci trovo nulla di anomalo.
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