Lo stemma di Botricello
“L’idea è divenire”, scriveva Hegel, il sommo filosofo dell’800. E lo fa in tre momenti. In sé,
quale concetto. Fuori di sé, quale negazione. E per sé, quale sintesi assoluta
di tutto. Da un po’ di tempo a questa parte pare che anche nel profondo Sud
dell’Europa, a Botricello, si stiano dando da fare per seguire le alte sfere
dell’idealismo tedesco. E superarlo. L’occasione gliel’ha data la consapevolezza
dell’identità, del sé, chiaramente, in una dimensione più sociale. E' il progetto:
“Botricello comune globale”. Per costruirla, rifletterla, comunicarla e metterla in pratica.
Il processo è dialettico. La sintesi non è altro che la negazione di altre negazioni. E può capitare di cambiarla, l’idea. Come è successo a Giovanni Camastra, esponente della minoranza al Comune, allora guidato da Giovanni Puccio, che nel marzo 2008 prese carta e penna per denunciare la “fantasiosità del progetto”. Oggi, sindaco e primo firmatario dell’opera virtuale. E può capitare che a vincere la gara di collaudatore tecnico amministrativo sia Loris Siniscalco, famoso per aver redatto le mappe catastali false, di rispetto della distanza di 500 metri dalle abitazioni - imposto per legge regionale - del famigerato parco eolico di Girifalco. Ad onor del vero lui impresse solo il timbro e la firma. La responsabilità pare sia stata del fratello, Floriano, già dirigente del settore Viabilità del soveratese presso la Provincia di Catanzaro, per sua stessa ammissione. La contraddizione del sé grazie ad un altro sé. Hegel rielaborato e rinnovato all’occorrenza. E’ la filosofia, bellezza! E non solo. Un milione e trecento mila euro. L’idea che si fa materia. Niente di più.
Ecco l'antefatto. Prima del sè. Correvano gli anni 2006 e 2007 quando nella cittadina ionica propongono un progetto in vista dei finanziamenti europei. Il concetto di democrazia ha fatto sempre consumare più inchiostro delle leggi approvate in Parlamento. Ed ecco la soluzione. Un’idea pilota. Per raggiungere la sintesi e superarsi nella società con e attraverso gli altri. Si chiama “e-democracy”. “Un modello organizzativo di sistema, progettato e realizzato, secondo caratteristiche standardizzate e piattaforme open-source e una parte applicativa, mirata a determinare l’innovazione ed il potenziamento di processi partecipativi, attraverso l’individuazione di ambiti e contenuti di particolare rilevanza e significatività per i processi di crescita dell’amministrazione e del territorio del Comune”. La rivoluzione civile senza spargimento di sangue. A colpi di click.
Il processo è dialettico. La sintesi non è altro che la negazione di altre negazioni. E può capitare di cambiarla, l’idea. Come è successo a Giovanni Camastra, esponente della minoranza al Comune, allora guidato da Giovanni Puccio, che nel marzo 2008 prese carta e penna per denunciare la “fantasiosità del progetto”. Oggi, sindaco e primo firmatario dell’opera virtuale. E può capitare che a vincere la gara di collaudatore tecnico amministrativo sia Loris Siniscalco, famoso per aver redatto le mappe catastali false, di rispetto della distanza di 500 metri dalle abitazioni - imposto per legge regionale - del famigerato parco eolico di Girifalco. Ad onor del vero lui impresse solo il timbro e la firma. La responsabilità pare sia stata del fratello, Floriano, già dirigente del settore Viabilità del soveratese presso la Provincia di Catanzaro, per sua stessa ammissione. La contraddizione del sé grazie ad un altro sé. Hegel rielaborato e rinnovato all’occorrenza. E’ la filosofia, bellezza! E non solo. Un milione e trecento mila euro. L’idea che si fa materia. Niente di più.
Ecco l'antefatto. Prima del sè. Correvano gli anni 2006 e 2007 quando nella cittadina ionica propongono un progetto in vista dei finanziamenti europei. Il concetto di democrazia ha fatto sempre consumare più inchiostro delle leggi approvate in Parlamento. Ed ecco la soluzione. Un’idea pilota. Per raggiungere la sintesi e superarsi nella società con e attraverso gli altri. Si chiama “e-democracy”. “Un modello organizzativo di sistema, progettato e realizzato, secondo caratteristiche standardizzate e piattaforme open-source e una parte applicativa, mirata a determinare l’innovazione ed il potenziamento di processi partecipativi, attraverso l’individuazione di ambiti e contenuti di particolare rilevanza e significatività per i processi di crescita dell’amministrazione e del territorio del Comune”. La rivoluzione civile senza spargimento di sangue. A colpi di click.
Il 5 marzo 2008 Antonello Caporale, di Repubblica.it, coglie l’importanza e la
vastità del concetto. E scrive: “Se l’impossibile è certo, il fantastico è alla
portata del mouse. Per riflettere sul sé servono un milione e 100 mila euro”. È
una critica all’idea subito sposata dall’allora capo gruppo di opposizione,
Giovanni Camastra. E anche la sua negazione per il Comune. La Regione revoca il
finanziamento. Secondo momento della dialettica. Cambiano le amministrazioni ma
il progetto no. Fanno ricorso al Tribunale amministrativo regionale. Che l’accoglie
e accusa l’Ente intermedio di mancanza di collaborazione. Al sé che ha bisogno
di tornare presso sé stesso. Si fa vivo un architetto di Girifalco, Bruno de Gori. Il professionista conosce
bene la dialettica hegeliana, vissuta sulle sue spalle quale dirigente dell’area
tecnica. Mappe catastali vere e false. Inchieste e sequestri della Magistratura. Immediatamente promosso responsabile unico del procedimento del Comune globale,
studia e studia. E non ha dubbi. L’unico in grado di collaudarlo è Loris. L’idea
che si fa spirito. Senza più timbri e firme di convenienza. Senza più l’ombra
del fratello. È la sintesi applicata all’economia di un milione e mezzo di euro.
Camastra annuisce.
4 commenti:
le dichiarazioni rese da Giovanni Camastra il 5 marzo 2008:
"In questi giorni leggo sul sito del Comune di Botricello la notizia, riportata con un certo grado di enfasi, che l’ente, a conclusione dell’iter di gara, ha affidato ad un ATI la realizzazione di un progetto telematico dal nome “Botricello Comune Globale”. Dalla lettura dell’articolo web si ricava l’idea di un progetto in grado di rivoluzionare la vita sociale, economica ed amministrativa del paese. Una sorta di panacea per tutti i mali del paese. Tre fasi che vanno dall’informatizzazione del Municipio e dei servizi ai cittadini alla realizzazione del bilancio sociale del comune e del laboratorio di democrazia partecipativa, all’e-governance della gestione del territorio ( …………
malgrado i recenti guai prodotti dalle note vicende sul PRG abbiano dimostrato che ancora non si è in grado di gestire il territorio con le tradizionali strumentazioni amministrative: figuriamoci telematicamente!!!), alla città virtuale per costruire l’identità, alla realizzazione della biblioteca comunale digitale, all’e-learning con attività formativa per studenti universitari, insegnanti, alla rete comunale Wi-Fi, all’economia comunale, ecc. Di tutto e di più: amministrazione, economia, societa’: costruzione identita’ socio-filosofica di una comunita’; ecc. ed il tutto con la modica cifra di 1.100.000,00 euro. Al riguardo vengono in mente diverse riflessioni. Lo spunto viene senz’altro fornito da un articolo dell’autorevole quotidiano nazionale “la Repubblica” del 5 marzo 2008, nell’ambio della rubrica telematica “Piccola Italia”, dal titolo “In Calabria un Comune globale da un milione e 100mila euro”. Invito tutti a leggerlo. Tra i vari commenti sul progetto si legge “Se l’impossibile è certo, il fantastico è alla portata di mouse”. L’articolista, con un certo grado di sana ironia, pone correttamente delle questioni che di seguito sintetizzo per comodità espositiva rimandando la lettura delle stesse all’articolo integrale che rimetto in allegato agli organi di stampa locali. In buona sostanza il ragionamento fatto dal giornalista de la Repubblica, che mi sento assolutamente di condividere, evidenzia l’inutilità di un progetto che finisce con caratterizzarsi con connotati di assoluta “fantasticità”". (continua:..)
(parte seconda)
"Il dubbio è legittimo: Come si fa a finanziare tutte quelle attività con sole 1.100.000,00 Euro? Sarà il solito progetto gestito da società di consulenza con il solo fine di accaparrarsi una commessa per la quale lo scopo finale è solo quello di guadagnarci finanziariamente producendo rendicontazioni di attività che poi di fatto non producono nessuno effetto concreto? Sarà il tempo a dircelo. A mio avviso altri sono i problemi del paese e altro, di conseguenza, avrebbe dovuto essere l’approccio programmatico. Senza entrare nel merito della storia amministrativa di questo progetto, che trova le proprie origini, e con presupposti ben diversi da quelli attuali, nelle precedenti amministrazioni comunali, forse sarebbe stato molto più opportuno e realistico concentrarsi, preliminarmente, sull’alfabetizzazione informatica, prevedendo la distribuzione di Personal Computer a categorie diffuse di cittadini, con contestuale attivazione di corsi di informatica di base o avanzata, a secondo dell’utenza, piuttosto che la progettazione di un programma per il quale c’è il rischio concreto di foraggiare ancora consulenti, società informatiche di consulenza e/o di fornitura di apparecchiature senza che poi, di fatto, si producano concreti effetti, diretti ed indotti, sul territorio di riferimento. Esperienza che, come correttamente evidenzia l’articolista di “la Repubblica”, non è immune alla nostra Regione viste le continue vicende giudiziarie, il fallimento del piano telematico calabrese. Purtuttavia ci auguriamo, nell’interesse del paese, che tutto ciò non avvenga. E sarà il futuro a dircelo. Noi cercheremo di fare la nostra attività di controllori del rispetto delle regole. D’altra parte il progetto dovrebbe essere in buone mani visto che dal sito del comune registriamo che l’ente, ancora una volta, ahimè, si avvale di un professionista non botricellese per supportare le attività progettuali. Pertanto ci auguriamo vivamente che l’ente, rivolgendosi all’esterno del paese, si sia, quanto meno, orientato verso il meglio che il panorama Regionale è in grado di offrire sul piano della rettitudine morale e delle capacità tecniche. Ad ogni modo, pur non confidando, attesi i presupposti, la speranza è che i nostri dubbi (ma anche quelli del quotidiano “La Repubblica”) vengano smentiti dagli eventi". Dott. Giovanni Camastra.
qui si mangiaaaaaaaaaaa.
hai fatto un ottimo lavoro, grazie
I carabinieri della Compagnia di Sellia Marina e della stazione di Botricello hanno acquisito tutta la documentazione riferita al progetto “Botricello Comune Globale”, attuato dall’amministrazione comunale della cittadina ionica e riguardante un investimento pari a poco meno di un milione di euro per l’informatizzazione dell’ente. Il provvedimento e’ stato ordinato dal pubblico ministero della Procura di Catanzaro, Carlo Villani. L’obiettivo dell’indagine e’ quello di verificare come sono stati spesi i fondi e come sia stato concretizzato l’intervento che avrebbe dovuto garantire efficienza e servizi per i cittadini. I militari dell’Arma, guidati rispettivamente dal capitano Giovanni De Nuzzo e dal maresciallo Natale Malagrino’, si sono presentati questa mattina nel palazzo comunale con il provvedimento a firma del magistrato. Al momento, secondo quanto e’ trapelato, non ci sarebbero indagati, considerato che l’acquisizione dei documenti sarebbe propedeutica alle attivita’ di indagine.
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