10 settembre 2014

La "dolce attesa" di mons. Graziani a Belcastro



E' da quattro anni che l'aspettano i cittadini di Belcastro, un paese del catanzarese. Per dare una qualche spiegazione, per chiedere scusa o anche solo per affrontare una comunità arrabbiata e offesa. L'occasione, di riconciliazione con il proprio vescovo, la dà il trentesimo anniversario di sacerdozio del nuovo parroco, don Franco Lorenzo, che ha sostituito don Roberto Mastro, imputato presso il Tribunale di Catanzaro per aver abuso di 15 ragazzini, tutti minori di 14 anni, durante il biennio: 2008 - 2010.
Per la festa, celebrata lo scorso 31 agosto, ci sono tutti. Mons. Josè Rodrigez Carballo, segretario della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, di recente nominato da Papa Francesco arcivescovo dell'ex sede di Belcastro. C'è il vescovo che consacrò don Franco, mons. Antonio Cantisani, ora emerito della diocesi di Catanzaro. E i parroci del circondario. Tutti. Tranne lui, mons. Domenico Graziani, il vescovo della Diocesi di Crotone che nell'ottobre del 2007 investì don Roberto dell’incarico presso la Parrocchia di San Michele Arcangelo di Belcastro. Un mandato che da subito suscitò molto entusiasmo tra i fedeli, vista la giovane età del sacerdote, poco più che trentenne. Ma che poi si tradusse in uno scandalo senza precedenti. Comunque, tutto filò liscio, finché una notte di dicembre 2010, contestualmente all'inizio dell'indagine da parte della Procura di Catanzaro, il prete scappò via senza far più ritorno in paese. Attualmente si trova in un Istituto religioso del Centro Italia per curarsi. Un iter giudiziario complesso, durato ben 4 anni e documentato dall'incidente probatorio durante il quale sono stati sentiti i ragazzini e le famiglie coinvolte grazie all'ausilio di esperti e consulenti della Magistratura in materia di abusi sui minori. A difendere l'indagato venne nominato proprio il responsabile dell'Ufficio legale della Diocesi, Aldo Truncè. Una scelta, questa della Chiesa, che suggeriva chiaramente da che parte stava. Tuttavia, come nei migliori gialli, non è mancato il colpo di scena. Lo scorso 9 aprile, durante la prima udienza in Tribunale, poi slittata al prossimo 25 settembre, la Diocesi ha fatto un passo indietro. Anzi, due avanti. Sorprendendo tutti ha richiesto di poter costituirsi parte civile nel processo contro il suo sacerdote, accusato di aver abusato di minori durante le ore di catechismo. Un calvario, dunque, che famiglie, amministrazioni ed associazioni, hanno vissuto e continuano a vivere senza una parola di conforto da parte del pastore della Chiesa locale.
Mons. Carballo è imbarazzato a dare una giustificazione sull'assenza di mons. Graziani. La prende alla larga: "La Chiesa accompagna questa situazione con molto dolore, ma nel pieno rispetto sia per le presunte vittime che per la giustizia. Ecco perché il vescovo di Crotone non se l'è sentita di venire." Ma poi incalzato dalle nostre domande confessa che "c'è stato un piccolo incidente." Imprevedibile e vincolante. "Per la strada l'autista che lo portava non si è sentita bene perché incinta e sono dovuti rientrare."
Il paese, in ogni caso, si era preparato a suo modo per accoglierlo. Scritte sui muri di questo tenore: "Mons. Graziani, vergognati!" "Vescovo di Crotone non sei ben accetto." E così via. Il sindaco di Belcastro, Severino Ciaccio, nel dare il benvenuto ai presuli convenuti dal pulito interpreta il malcontento dei suoi concittadini. E tuona: "La pedofilia, un reato immorale, ignobile e odioso. Che ha avuto un grosso impatto sulla nostra comunità. Ma quello che è ancora più condannabile non è il reato in se stesso, ma la condotta indegna con cui questa situazione è stata gestita dai quadri dirigenziali della nostra Chiesa. Hanno chiuso gli occhi, hanno fatto finta di non vedere. E' un episodio che è stato coperto non solo dal nostro vescovo ma anche dalle Istituzioni che tenevano in mano all'epoca il paese." E poi spiega che "a questa comunità sarebbe bastato che il suo pastore fosse venuto da solo a suo tempo vestito dal saio dell'umiltà e della carità pastorale..."
Belcastro è un paesino di mille anime del Sud d’Italia che ha avuto il coraggio di denunciare ciò che, in altri tempi ed in altri contesti, sarebbe passato in sordina. Ma anche una comunità ferita, abbandonata, orfana. 




Lettera inviata a mons. Domenico Graziani

di don Giorgio Rigoni*

    Caro Vescovo Mimmo,
alcune riflessioni da amico a seguito dello scambio di vedute a tavola in occasione delle Cresime il 29 giugno scorso. Desidero  esprimere la mia opinione su alcune a cose: mi sembrerebbe essere altrimenti responsabile, oggi e domani di certe situazioni.
BELCASTRO: si potrebbe dire “CORNUTI e MAZZIATI” (i belcastresi naturalmente, non i preti!). Se ci guardiamo indietro nulla di così grave hanno fatto i belcastresi ai preti che se ne sono andati, anzi! Tutti i preti che si sono succeduti hanno sempre voluto fare di testa loro senza mai ascoltare un consiglio da chi conosceva Belcastro…  Lo stesso stai facendo tu: ascolti chi non ama Belcastro… ma non un amico che non ha altro desiderio che vedere questa situazione risolta.
Non è vero che… “poveretto quel prete che andrà a Belcastro”! Nonostante tutto sarà accolto bene, a Belcastro, perché aspettato. Forse con meno entusiasmo ma sempre con grande speranza e senza pregiudizi! Quello che tu dici e pensi è frutto della tua non conoscenza del paese e delle tue paure fomentate, forse, da chi ti sta accanto e a cui poco sta a cuore il bene vero di questo paese...
Vescovo non è colui che sa guardare più lontano?
Amate, voi vescovi, farvi chiamare “padre” ma che padre è colui che abbandona i figli nel momento del bisogno? ….Belcastro è un paese semplice e ha bisogno di cose semplici: ad esempio di un Vescovo che esprima la sua vicinanza e che parli con il cuore! Le cresime, visto che non eri andato prima,  erano l’occasione! Aspettare non risolve il problema anzi lo aggrava e ti allontana sempre più da questo popolo! Non è bello!!!

(Padre Lombardi ha detto che “è stato di esempio l’intervento del Cardinale Angelo Bagnasco”, Arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza Episcopale (CEI), “come Vescovo competente: un intervento tempestivo e molto apprezzato dall’opinione pubblica italiana, e che era esattamente quello che si poteva fare come intervento immediato”. 

“I Vescovi italiani finora si sono regolati in questo modo: dato che la competenza precisa è del Vescovo della Diocesi, è lui che deve intervenire, ed è quello che ha fatto il Cardinal Bagnasco. L’invito delle linee-guida è ora quello di elaborare un documento, e anche la CEI ne terrà conto”.)


Aspettare di mandare un parroco non risolve il problema! È chiaro che se tu chiami un prete e riversi su di lui tutte le tue paure quello poveretto scappa!
In XTO fratello Giorgio

05 SETT 2011

*parroco di Petronà ed ex parroco di Belcastro

25 commenti:

domenico dragone - segrate- milano ha detto...

grazie dottor Grimaldi per essersi occupato di questo grave fatto che ha indignato l'intero paese e non solo Belcastro ,grazie per aver portato alla luce tramite il suo blog questi fatti vergognosi e a mio modesto parere per rendere giustizia andrebbero castrati sia quelli che fanno gli abusi che quelli che li coprono.

Anonimo ha detto...

so che non ha attinenza con lo squallido caso di Belcastro e che risulterò antipatico, ma ricordo ancora quando in occasione delle cresime al mio paese il vescovo tornava a Catanzaro con la macchina piena di soppressate e capicolli. guardando la foto di questo di Crotone, ma sti vescovi quanto mangiano? se ne trovasse uno magro... evidentemente vivono belli tranquilli, loro...

Anonimo ha detto...

Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa Papa Francesco di questa vicenda e del fatto che un Vescovo non visiti le sue pecorelle

Anonimo ha detto...

...e Prego cmq il Sig. Dragone di moderare il suo linguaggio quando parla di castrazione. Non penso sia una soluzione da persone civili. Un complimento all ex parroco di Belcastro attuale parroco do Petrona. Penso che questo è dimostrare coraggio e passione e non proclamando castrazioni

Anonimo ha detto...

Buongiorno, si fa per dire dopo aver letto questo sconcertante articolo che di certo ha molto di vero dal momento che vi sono state anche le testimonianze probatorie. Senza entrare nel merito : mi domando e dico.... Ma questo vescovo ( forse è troppo appellarlo n tal modo) ancora seduto sugli allori di quel di Crotone sta? La centralità vaticana non ha fatto nulla? Lo facessero dimettere. Forse non sanno nulla ma dubito. Ma need problema; ho degli amici a Crotone; prenderò normazione e manderò tutto in congregazione. Che vergognosa vicenda, non tanto quella dell'ex parroco, ma quella del vescovo.

Anonimo ha detto...

Grazie Emilio per l'articolo,grazie per il tuo interesse su questa brutta vicenda che qualcuno vorrebbe mettere a tacere e fare finta di niente come il nostro vescovo GRAZIANI .bugie ancora bugie una scusa migliore no "l'autista incinta si è sentita male"ma per favore dovete soltanto VERGOGNARE.diciamo la verità il VESCOVO stava arrivando a Belcastro ha visto le scritte sui muri e ha preferito tornare indietro visto che non è IL BENVENUTO a BELCASTRO ma non per tornare a Crotone ma a Botricello ad aspettare che finisse la messa per andare a mangiare insieme a gli altri vescovi.un grazie anche a Don Giorgio (udienza è il 25 non il 23 )

emilio grimaldi ha detto...

grazie per la segnalazione

Anonimo ha detto...

Vorrei scrivere qualcosa, ma rimangono sconvolta. Da cristiana spero tannto nella giustizia divina!

Anonimo ha detto...

La differenza fra la verità e la falsità è che la prima la si vede solamente, la seconda la si tocca con mano, è più tangibile.
Ergo, non fidarti delle apparenze.

Anonimo ha detto...

Grazie Emilio. L'indifferenza di questo Vescovo è stata carpita anche ad Andali. Basta sapere come ha trattato il caso di Don Sandro e del defunto grande parroco Don Armando. Chiediamo l'intervento del Papa.

Anonimo ha detto...

Aldila' del fatto se sia vero o no, (sono convinto che in questa storia c'e' molta enfasi), la cosa che mi sconcerta e' il dire inflittivo sprezzante... senza intravedere moderazione, discrezione o anche (perche' no) pietas... "...la mente umana e' un abisso" calma aspettiamo! "...non giudicare, per non essere giudicato".Tu che parli di capicolli; capisci qual'e' il significato di un omaggio? di un compiacimento, segno di gratitudine, di un dono sincero?

Anonimo ha detto...

Ma che cavolo stai dicendo.(riferito a anonimo delle 22:16)

Anonimo ha detto...

La gratitudine, il dono sono per le persone che offrono la loro vita anche a costo di perderla, ma non di chi pensa solo a se stesso!

Anonimo ha detto...

io parlo in modo sprezzante in quanto mi riferisco al fatto che molte volte questi doni sinceri, questi segni di gratitudine da parte delle persone umili dei piccoli paesi, vengono ricambiati con l'indifferenza quando è il momento di essere ricambiati. a Belcastro le famiglie sono state lasciate sole, nei paesi della zona i vescovi di Catanzaro e Crotone si vedono solo quando c'è da andare al ristorante

Anonimo ha detto...

- sono convinto che in questa storia c'e' molta enfasi -
Il solito tentativo dei preti di insabbiare la cosa. Ma andate a lavorare così vi passa la voglia di abusare dei bambini.

Anonimo ha detto...

Invece di avvicinare i giovani, i ragazzi pensano solo alla loro immagine, al loro potere. Mi dispiace per chi vedi enfasi ma il fatto è questo, il pastore (cardinali,vescovo, preti) ha portato le pecore al pascolo ha visto il lupo ed è scappato.

Anonimo ha detto...

Non è vero che erano presenti tutti i Parroci e don Giorgio era uno dei grandi assenti. E poi è falso che tutte le istituzioni del momento hanno coperto il fattaccio, se è vero come è vero che grazie all'azione estremamente efficace della locale stazione dei Carabinieri, al comando del Mar.llo Diroma, ha in tempi rapidi dispiegato le migliori energie per rompere il muro di reticenza delle famiglie vittime dell'abuso, nonché avviato indagini per ottenere il rinvio a giudizio dell'ex parroco, che puntualmente è intervenuto a novembre 2013. Solo da questo momento era possibile costituirsi in giudizio. Ma paradossalmente, mentre la Curia si costitutiva contro con becero cinismo, abbandonando la linea di difesa dell'ex Parroco, nessun legale del Comune intraprendeva questa strada (per coprire chi?). Questi sono i fatti, il resto solo inf....

don Giorgio Rigoni ha detto...

Ehi "grande fratello" ANONIMO, sei di Belcastro?
Ma perchè non vi firmate mai voi anonimi? E già, non sareste
più anonimi ahahah...Mi spieghi meglio cosa intendi
quando scrivi di don Giorgio grande assente?
Sai, potrei fraintendere ma se me lo spieghi potrò
chiarire a te e a tutti i belcastresi la mia assenza!
Ti sei letta la lettera che ho scritto al Vescovo
nel settembre del 2011?
Sì, le forze dell'ordine hanno fatto il loro dovere,
quello che non ha fatto il tuo maresciallo nel caso di don
Sandro "cacciato" impunemente da Andali dal vostro "amato" Vescovo!!!
Ma, come si dice, questa è un'altra pagina vergognosa...
Con tanto amore per Belcastro!!! ciao e shalom don giorgio

Anonimo ha detto...

Il Papa, che il 21 giugno nel corso della sua visita in Calabria alla diocesi di Cassano ha pronunciato una scomunica esplicita per i mafiosi (LEGGI), associa la battaglia per la legalità a quella contro la pedofilia e le inserisce tra le priorità della Chiesa: «Pedofilia, mafia: la Chiesa, il popolo di Dio, i sacerdoti, le Comunità, avranno tra gli altri compiti queste due principalissime questioni».
Il Quotidiano della Calabria

Anonimo ha detto...

riferito a anonimo 12 settembre 14.53, per quanto riguarda il maresciallo si è mosso dopo che quell'essere era scappato, nonostante tutto era già successo qualcosa.

Anonimo ha detto...

Quello che scrive Don Giorgio non è una bella cosa, perché si vede quanto marcio c'è nella chiesa. Vorrei capire perché il vescovo ha cacciato Don Sandro?

emilio grimaldi ha detto...

Illustrissimo "Anonimo Roberto", o devo chiamarla "don Anonimo"? che si ostina a rilasciarmi lo stesso commento più volte al giorno.
Non lo pubblico il suo prezioso intervento. E Le spiego perché.
1. Guardi a me non danno fastidio tanto quelli che offendono gratuitamente oppure quelli che usano un linguaggio non consono alla discussione. A me danno enormemente fastidio gli esseri come Lei che credono che con un pizzico di cultura generale, con un'infarinatura di conoscenza delle cose, possano arrogarsi il diritto di insinuare la zizzania in un prato coltivato a grano. Che con certosina analisi degli elementi della notizia compiono un passo ulteriore che ha un solo obiettivo: quello di mescolare le carte e rendere tutto più informe, puzzolente, senza colpevoli perché tutti lo sono.
2. A me danno tremendamente fastidio quelli che usano la fortuna che hanno avuto di studiare per fini subdoli, pruriginosi e falsi.
3. Lei non sa cosa è la Charitas per una ragione molto semplice, il suo egoismo è così spropositato che non le permette di vedere nient'altro. E buona domenica. Se è un sacerdote, come io presumo sia, La invito a pregare, pregare e a farsi un bell'esame di coscienza prima di calunniare le persone.
Cordialità

Anonimo ha detto...

Caro don Giorgio, la tua è stata per me una grande assenza quel giorno ritenendoti da sempre degno della tua missione, diversamente da altri (che erano presenti). La tua è stata una risposta coerente e civile, che altri dovevano imitare, specie le istituzioni politiche del luogo, che più di te ne avevano interesse. Ma sai come succede:Dio li fa e il diavolo li accoppia. Devo però anche ricordarti che a sbagliare in tutta la triste vicenda è stato il vescovo, non il mio maresciallo, di cui mi frega tanto se non nella misura in cui è risaputo essere intervenuto per combattere la reticenza delle famiglie vittime dell'abuso. Sul resto (caso Andali ed altro) ti posso dare anche ragione. Mantengo poi l'anonimato perché sono (povero me!) calabrese e quindi .... però se i parroci avessero intrapreso con coraggio, un insegnamento più attento a questi problemi, proprio come fai tu e tanti altri, forse oggi il muro dell'omertà sarebbe meno duro da scrollare e forse... ci sarebbe un vescovo meschino e mediocre in meno. Ciao e grazie.

Anonimo ha detto...

In tutta questa storia squallida le uniche persone di cui mi dispiace enormemente sono i centinaia di preti che quotidianamente nel silenzio e nel sacrificio compiono la loro missione e adesso si devono inconsciamente "giustificare" per le malefatte dei loro colleghi e duperiori. Fortunatamente era tutto previsto nei Vangeli e perciò sapremo che fine faranno gli uni e gli altri

emilio grimaldi ha detto...

per il "don anonimo",
mail non pervenuta, e lo sa che non la conosco.