Don Roberto Mastro,
ex parroco di Belcastro, è stato rinviato a giudizio per
pedofilia. Avrebbe abusato di quindici ragazzini, tutti minori di quattordici
anni, negli anni 2008-2010. La decisione è stata assunta questo pomeriggio dal
giudice per l’udienza preliminare, Ilaria
Tarantino. La prima udienza del processo si svolgerà il prossimo 10 aprile.
Una decisione che già si respirava nei corridoi del Tribunale di Catanzaro, da quando il gup respinse la richiesta di costituzione parte civile della Diocesi di Crotone Santa Severina il 15 dicembre scorso. E che squarcia il silenzio in cui si è chiusa la Chiesa locale fin dalla fuga del parroco una notte di dicembre 2011, quando gli venne notificato l’avviso di un’indagine della Magistratura in tale direzione. Il vescovo, mons. Domenico Graziani, non ha mai risposto all’invito della comunità di fare chiarezza su una vicenda scandalosa quanto tenebrosa E poi quantomeno ambigua, se non deontologicamente sospetta, sarà apparsa al giudice anche la posizione degli avvocati chiamati a difendere il prete nel procedimento penale (Aldo Truncè, che ad un certo punto ha rinunciato all'incarico) e la Chiesa nella richiesta di costituzione di parte civile (Giovanni Iedà, investito della nomina contestualmente al diniego dell'altro) guarda caso collaboratori dello stesso studio legale, di Truncè. Come dire, basta cambiare stanza per ottenere innocenza o colpevolezza.
Con la citazione di responsabile civile della Chiesa, indicata dal giudice Tarantino, le presunte vittime potranno rivalersi su di essa. I legali dei familiari degli adolescenti oramai (Giovanni Scarpino, Antonello Talerico, Concetta Stanizzi, Filomena Brescia e Paolo Carnuccio) non si sbilanciano. Ma si profilano cifre da capogiro. Di centinaia di migliaia di euro cadauno. Che, tuttavia, riusciranno solo a lenire la sofferenza per le ferite che si porteranno sempre con sé.
Una decisione che già si respirava nei corridoi del Tribunale di Catanzaro, da quando il gup respinse la richiesta di costituzione parte civile della Diocesi di Crotone Santa Severina il 15 dicembre scorso. E che squarcia il silenzio in cui si è chiusa la Chiesa locale fin dalla fuga del parroco una notte di dicembre 2011, quando gli venne notificato l’avviso di un’indagine della Magistratura in tale direzione. Il vescovo, mons. Domenico Graziani, non ha mai risposto all’invito della comunità di fare chiarezza su una vicenda scandalosa quanto tenebrosa E poi quantomeno ambigua, se non deontologicamente sospetta, sarà apparsa al giudice anche la posizione degli avvocati chiamati a difendere il prete nel procedimento penale (Aldo Truncè, che ad un certo punto ha rinunciato all'incarico) e la Chiesa nella richiesta di costituzione di parte civile (Giovanni Iedà, investito della nomina contestualmente al diniego dell'altro) guarda caso collaboratori dello stesso studio legale, di Truncè. Come dire, basta cambiare stanza per ottenere innocenza o colpevolezza.
Con la citazione di responsabile civile della Chiesa, indicata dal giudice Tarantino, le presunte vittime potranno rivalersi su di essa. I legali dei familiari degli adolescenti oramai (Giovanni Scarpino, Antonello Talerico, Concetta Stanizzi, Filomena Brescia e Paolo Carnuccio) non si sbilanciano. Ma si profilano cifre da capogiro. Di centinaia di migliaia di euro cadauno. Che, tuttavia, riusciranno solo a lenire la sofferenza per le ferite che si porteranno sempre con sé.
7 commenti:
e che giustizia sia fatta, oltre al prete sarebbero da condannare anche i suoi superiori.
I preti pedofili fanno l'ora la parola dove dice (lasciate che i bambini vengono a me) poi dicono messa spezzano la parola spezzano il pane che da' la vita(spezzano la la vita l 'innocenza. (Ogni cosa che avete fatto a uno di questi miei piccoli lo avete fatto a me!!!!!
Aspettiamo il processo. Tienici informati emilio grimaldi
Finalmente ora andiamo avanti
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/papa-pedofilia-ministero.aspx
Avvenire.it
Non c’è posto nel ministero per coloro che abusano dei minori: lo ribadisce Papa Francesco in una Lettera ai presidenti delle Conferenze Episcopali e ai superiori degli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica circa la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, che da venerdì 6 febbraio per la prima volta si riunisce per la sua plenaria in Vaticano. La Commissione è stata istituita dallo stesso Pontefice nel marzo dell'anno scorso “con lo scopo di offrire proposte e iniziative orientate a migliorare le norme e le procedure per la protezione di tutti i minori e degli adulti vulnerabili”. Il Papa ha chiamato a farne parte “personalità altamente qualificate e note per il loro impegno in questo campo”.
Anziché spostarli 'sti pedofili non dovrebbero scomunicarli?
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