Documento ufficiale della riunione nella Prefettura di Catanzaro scaricata dalla bacheca facebook ufficiale, e non hackerata, del sindaco di Sellia Marina, Francesco Mauro
Qualche anno fa mi capitò di assistere ad una conversazione
informale tra l’allora prefetto di Catanzaro e l’allora sindaco di un paese del
catanzarese. L’esponente del Governo chiese al primo cittadino come si
trovasse, quali fossero i problemi che lo affliggevano. L’interlocutore, ponendo
una mano sulla spalla dell’amico e l’altra sul cuore, rispose: “Tutto bene. Il problema,
però, sono i cittadini che mi stanno rompendo per l’acqua. Dicono che non è
potabile. Anche la Regione lo dice, però a rimetterci sono sempre io. Vengono sempre
da me a lamentarsi. Non ce la faccio più.” Il prefetto ripose meglio gli
occhiali sul naso e replicò: “Ma l’acqua la fai tu? No. Quindi… È della
Sorical. Il problema non è tuo. Poi la Sorical dice che la colpa è dei tubi. Si
fanno le analisi. E l’ultima persona ad essere presa in considerazione è
proprio il sindaco. Quindi, stai tranquillo.” E, in segno di sentita amicizia e
solidarietà tra gli Organi istituzionali più vicini ai cittadini, l’abbracciò.
Deve essere andata più o meno così anche l’altro giorno in Prefettura quando si è tenuta una riunione sulla “Presenza di arsenico ed esame delle problematiche relative alla distribuzione idropotabile del Comune di Sellia Marina.” Un incontro che ha visto, a capo del tavolo, l’attuale prefetto, Luisa Latella, già prefetto di Vibo Valentia negli anni ruggenti per l’inquinamento dell’invaso dell’Alaco; alla sua destra, Sergio de Marco, direttore generale della So.Ri.Cal (società di risorse idriche calabresi) e vecchia conoscenza del prefetto perché accusato dalla Procura di avvelenamento colposo sempre delle acque del bacino vibonese dell’Alaco; il povero Francesco Faragò, medico dell’Asp, seduto di fronte, sospettato lui di aver certificato la presenza dell’arsenico in ben quattro punti prelievi di Sellia Marina: San Simone, Calabricata, Via Margherita, e sotto la strada provinciale. Tutti facenti approvvigionamento e affidamento al pozzo di Uria e che interessa i cittadini residenti in Via Magna Grecia, Località Uria e località Ruggero. Un incontro a quattro, dunque, coordinato dal Prefetto del “tutto a posto”. Alla sinistra del tavolo la ben nutrita rappresentanza dell'Amministrazione comunale di Sellia Marina: il vice sindaco, l’architetto Falbo; l’assessore ai Lavori Pubblici, l’architetto Madia; il responsabile dell’Ufficio tecnico, l’architetto Truglia, e il comandante dei vigili, l’avvocato Impera, che ha difeso a spada tratta l’operato del sindaco Francesco Mauro, vera vittima della persecuzione da parte dei cittadini ed in particolare dal Codacons sulla questione dell’acqua.
Deve essere andata più o meno così anche l’altro giorno in Prefettura quando si è tenuta una riunione sulla “Presenza di arsenico ed esame delle problematiche relative alla distribuzione idropotabile del Comune di Sellia Marina.” Un incontro che ha visto, a capo del tavolo, l’attuale prefetto, Luisa Latella, già prefetto di Vibo Valentia negli anni ruggenti per l’inquinamento dell’invaso dell’Alaco; alla sua destra, Sergio de Marco, direttore generale della So.Ri.Cal (società di risorse idriche calabresi) e vecchia conoscenza del prefetto perché accusato dalla Procura di avvelenamento colposo sempre delle acque del bacino vibonese dell’Alaco; il povero Francesco Faragò, medico dell’Asp, seduto di fronte, sospettato lui di aver certificato la presenza dell’arsenico in ben quattro punti prelievi di Sellia Marina: San Simone, Calabricata, Via Margherita, e sotto la strada provinciale. Tutti facenti approvvigionamento e affidamento al pozzo di Uria e che interessa i cittadini residenti in Via Magna Grecia, Località Uria e località Ruggero. Un incontro a quattro, dunque, coordinato dal Prefetto del “tutto a posto”. Alla sinistra del tavolo la ben nutrita rappresentanza dell'Amministrazione comunale di Sellia Marina: il vice sindaco, l’architetto Falbo; l’assessore ai Lavori Pubblici, l’architetto Madia; il responsabile dell’Ufficio tecnico, l’architetto Truglia, e il comandante dei vigili, l’avvocato Impera, che ha difeso a spada tratta l’operato del sindaco Francesco Mauro, vera vittima della persecuzione da parte dei cittadini ed in particolare dal Codacons sulla questione dell’acqua.
Il problema, a questo punto, era: come giustificare l’allarme
di Faragò? Negarlo del tutto significava ammettere l’errore dell’Azienda
sanitaria. Confermarlo voleva dire scatenare una rivolta popolare. E, quindi, Latella,
De Marco e il Comune, con il medico messo all’angolo e in minoranza, hanno partorito il topolino. L’arsenico c’è, non è che non
c’è. Ma non è stato generato dai rifiuti della discarica di San Simone che ha inquinato le falde
acquifere sottostanti, ma dalla stessa terra. La nuda terra. Eccolo: “La presenza di arsenico è verosimilmente
ascrivibile alla natura geologica del terreno ed all’eccezionale periodo di
siccità.”
Latella e De Marco insieme ne hanno passato di ben più
gravi e inquitanti. C’è stato un periodo a Vibo Valentia in cui sono riusciti a sostituire
per un malinteso la presenza di un agente inquinante ben più velenoso. Ben più
scandaloso dell’umile veleno acquistato anche da Romeo nell’immortale tragedia di Shakespeare.
Il Benzene. Che, fino a prova contraria,
vera o verosimile che sia, in natura non si trova. Altrimenti, il più grande drammaturgo
inglese dopo Cristo l’avrebbe fatto prendere a Romeo nell’atto di volersi togliere la
vita. Dunque, i nostri commedianti hanno risolto il problema dell’arsenico
così.
Francesco Mauro, raggiunto telefonicamente
nell’immediatezza della riunione dai suoi uomini, ha fatto un salto di gioia e
ha pensato di scriverlo subito sull’Albo pretorio del Comune per avvisare i
suoi concittadini della risoluzione del giallo che, come ormai tutti sanno, è
la sua bacheca di Facebook. Una circostanza che gli ha fatto guadagnare molti
più “mi piace” rispetto all’annuncio dell’ordinanza per l’arsenico.
Il caffè all’arsenico è servito a Sellia Marina.
Il caffè all’arsenico è servito a Sellia Marina.
3 commenti:
Caro Emilio, non conosciamo il valore dell’acqua finché il pozzo è asciutto
Caro Emilio,com'e attualmente la situazione a Cropani Marina?
L'acqua che esce dai rubinetti nel Villaggio Carrao ha anche lì gravi problemi di inquinamento?
Grazie,un saluto!
Davide Colasanti turista proprietario di un villino al Carrao.
Ciao Emilio, la situazione a Cropani Marina com'e a tal riguardo?
Anche noi turisti e proprietari del Carrao troveremo questa Estate questi gravi problemi di inquinamento idrico?
Grazie della risposta a presto!
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