25 maggio 2010

Lamezia Terme – Crotone, solo andata

Il progetto della nuova 106, da Catanzaro a Crotone, presentato dall'Ordine degli ingegneri di Crotone alla Regione Calabria

C’è una strada, solo immaginaria, che mette in comunicazione Lamezia Terme con Crotone. Solo immaginaria perché nella realtà finisce a Germaneto di Catanzaro, e a Simeri Crichi, per i lavori in essere di un nuovo tratto della strada statale 106. Una proposta progettuale. Presentata dall’Ordine degli ingegneri di Crotone nelle sedi opportune della Regione Calabria negli anni scorsi è, al momento, chiusa in un cassetto.
È stata rispolverata durante l’assemblea del coordinamento ionico per la statale 106 “Franco Nisticò” che si è svolta questa mattina presso la sala consiliare di Sellia Marina. Presenti il segretario nazionale dei Socialisti Uniti, Saverio Zavettieri, gli assessori provinciali di Catanzaro, Natale Giamo e Michelangelo Ciurleo, e i sindaci del comprensorio: Giuseppe Amelio di Sellia Marina, Bruno Colosimo di Cropani, Amedeo Mormile di Soveria Simeri, Ivan Ciacci di Belcastro, Giovanni Camastra di Botricello. Ha preso parte all’iniziativa anche Antonio Bevilacqua, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Crotone.
L’assemblea è stata moderata da Franco Romeo, presidente del coordinamento dei comitati per la 106, e si è avvalsa della partecipazione anche di Francesca Monterossi, presidente del sodalizio attivo sul territorio del medio Ionio. Diverse, comunque, le assenze istituzionali. Del neo assessore all’Urbanistica, Piero Aiello, eletto a Palazzo Campanella proprio con i voti ricevuti nella provincia di appartenenza, e dei dirigenti dell’Anas, società proprietaria della strada statale. Assenze pesanti e disapprovate dai partecipanti. Un incontro che ha registrato un coro unanime: “Mai più morti sulla 106” da parte di tutti gli intervenuti.
“Sinergia fra gli enti”, questa la parola d’ordine per un obiettivo, questo della sicurezza, che riguarda l’intera comunità calabrese. E se fino a Simeri Crichi i lavori sono stati finanziati, da lì in poi sembra vigere la regola della dimenticanza, principalmente del governo centrale. “Non vogliamo essere considerati di cittadini serie B”, ha tuonato Franco Romeo. “Non siamo figli di un Dio minore”, ha incalzato Guerino Nisticò, figlio di Franco, che si è battuto per tutta la vita per la sicurezza della 106. “L’unione fa la forza”, ha incoraggiato Francesca Monterossi, sorella di Tommaso, deceduto a causa di un incidente verificatosi tra Cropani e Botricello il 28 marzo scorso. Questo il tenore degli interventi della società civile. Dei distinguo, invece, fra quelli degli organi istituzionali. Giuseppe Amelio ha puntato l’indice contro le Ferrovie dello Stato: “Non vogliono sganciare una lira”, ha accusato. “Il mio territorio presenta sei passaggi a livello. Capite bene che d’estate, soprattutto, con circa 20 mila presenze sul versante mare, è tagliato in due. Abbiamo chiesto un sottopasso, ma niente. Non ci vogliono rispondere”, ha motivato. Ivan Ciacci ha sollecitato: “E’ finito il tempo degli interventi a tampone. La 106 ormai è un centro abitato”. Diversa la visione sulla questione di Michelangelo Ciurleo: “Il progetto c’è, ma non ci sono i soldi. Tuttavia è provato che la maggior parte degli incidenti si verifica per colpa dei conducenti. Dobbiamo, quindi, agire con la soppressione. Maggiore controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine”, ha invitato. Un sillogismo il suo, che, però, non è stato accompagnato da ulteriori approfondimenti dagli altri intervenuti.
Antonio Bevilacqua ha messo in evidenza la bontà della proposta, anche se ancora da approfondire nei dettagli. Si tratta di un vecchio tracciato di un tratto delle ferrovie dismesso nel 1970. Che farebbe risparmiare circa 19 chilometri di strada, da Catanzaro a Crotone. Un risparmio che si aggira sui 300 milioni di euro, considerato che i lavori per una strada extraurbana ruotano intorno a 10-15 milioni per soli mille metri.
Qualora gli organi competenti non dovessero prendere in considerazione questa proposta il coordinamento dei comitati per la 106 ha informato che non si fermerà. Che continuerà a battersi per chiedere la giusta considerazione di cittadini, non di serie B e nemmeno perché figli di un dio minore, a tutti gli enti che in modo o nell’altro hanno responsabilità per la salvaguardia della sicurezza dell’intera comunità calabrese.


Da sinistra: Saverio Zavettieri, Franco Romeo, Giuseppe Amelio e Giovanni Camastra

3 commenti:

domenico dragone ha detto...

Domenico Dragone Piero Aiello, eletto a Palazzo Campanella proprio con i voti ricevuti nella provincia di appartenenza, e dei dirigenti dell’Anas, società proprietaria della strada statale. Assenze pesanti e disapprovate dai partecipanti. ..........riprendo queste righe scritte da Emilio Grimaldi nel suo Blog ,... assenze disapprovate dai presenti che dal sottoscritto che abita a 1300km di distanza.....domando ai signori non partecipanti che sono stati votati anche per partecipare a queste circostanze....
grazie.

Anonimo ha detto...

Le Ferrovie non rispondono in merito al sottopasso a Sellia Marina ed è indubbiamente una colpa molto grave.
Tuttavia, per onestà storica, va detto che quando lo stesso ente, negli anni '80-90, avrebbe realizzato gratis o quasi un cavalcavia ferroviario (metteva di tasca sua circa 800 milioni di lire) fu la stessa amministrazione all'epoca in carica a bocciare la proposta delle FS, con la motivazione "ufficiale" che non c'erano i soldi per realizzare le uniche opere marginali richieste al Comune, ovvero le corsie di collegamento laterali (solo 20 milioni di lire il costo) !!!!
Una motivazione surreale visti i vantaggi che si sarebbero avuti anche solo in termini economici (oggi il costo di un simile cavalcavia è di 3 milioni di euro), per non parlare del resto. Vantaggi che valevano la pena anche di accendere un mutuo, magari.
Ma forse, l'idiozia amministrativa non fu effetto della di miopia politica, ma occhio lungo di qualcuno, visto ch l'opera poteva destabilizzare un certo status quo.
Come al solito paghiamo (anche con la vita), così come nel caso della SS 106, gli errori ed orrori altrui.
Domenico E.

domenico dragone ha detto...

dal forum di quattroruote.
Manovra finanziaria
SI PAGHERANNO ANCHE I RACCORDI?
Pubblicata il 26/05/2010


I commenti dei navigatori
Mettete in sicurezza le strade attuali. - domenico11031955 (26/05/2010 h. 12.56 )
soldi,soldi soldi....quando devono prendere soldi sanno come fare..perchè non finiscono e fanno pagare la Salerno Reggio Calabria...la statale 106 chiamata anche la strada della morte..ha scritto qualcosa in merito agli ultimi morti un bravo giornalista del posto " Emilio Grimaldi" strade buie e pericolose in ogni angolo si notano lapide e fiori...altro che pagare un pedaggio, sicurezza.