4 ottobre 2010

"E noi che ci possiamo fare?" L'accoglienza made in Calabria

Da story
Arrivano rintanati in dei camion scassati per un futuro migliore. Sperano di raggiungere l’America in Italia. E poi in Calabria... Sono tutti rumeni. Hanno le mani gonfie per i lavori pesanti. E gli occhi lucidi e traboccanti di domande e di aspettative. Costo: 250 euro per sognare. Una volta bastavano mille lire. E poi? Già, e poi...?
L’Url vi racconta una storia, capitata due giorni fa sulla statale 106 ionica. Tra Catanzaro Lido e Cropani. Protagonista un giovane rumeno, Katalin Lupu. E due ragazze di Sellia Marina che volevano dargli una mano. E non è stato loro possibile. “E noi che ci possiamo fare”, il tormentone che si sono sentite dire ogni qual volta che hanno richiesto informazioni e consigli agli organi statali predisposti alla sicurezza e ai servizi sociali, Carabinieri, Polizia e Caritas. “E noi che ci possiamo fare?” Già, quanto è pronta l’Italia a rispondere a questa emigrazione?
Sono le cinque del pomeriggio. Le due ragazze sono sulla spiaggia di Ruggero, Sellia Marina. Vedono un ragazzo da solo, anche lui sull’arenile. Dall’aspetto sembra un non italiano. È rumero, infatti. Ma non viene dalla Romania, da Cuolonia, provincia di Reggio Calabria. Era in cammino dalle cinque del mattino. Si era fatto tutta una tirata: fino a Sellia Marina. 85 chilometri. Era assetato ed affamato, e con una bibbia in tasca. Chiede loro una sigaretta. Gliela offrono. E cominciano a parlare. Lui se la cava con l’italiano. È da un mese in Italia. Vi era arrivato nel mese di luglio. Con un pullman dell'era della perestroijka. In viaggio per l’America di Berlusconi & company. Probabilmente Rai Uno prenderà anche da quelle parti.
Lo accompagnano a dissetarsi. Cominciano le telefonate. Alla Caritas di Catanzaro. Nessuno risponde. Vanno dal parroco. Consiglio: andate dai Carabinieri. Lui non si scompone. Non ha paura delle forze dell’ordine. Il ragazzo è pulito. “E noi che ci possiamo fare?”, una retorica che serve per lavarsi le mani e lavarle anche agli altri. “Portatevelo a casa”, suggeriscono. “E se poi voi ci fermate, ci chiedete i documenti e ci accusate che abbiamo qualcuno “non gradito” in macchina, cosa raccontiamo? che siete stati voi a dirci di portarlo con noi?” si convincono e controllano i documenti di identità di tutti e tre. Lupu ha un foglio in mano. Una dichiarazione rilasciata dai carabinieri di Caulonia in cui afferma di aver perso i documenti. Il ragazzo è pulito, questa volta è una certezza. E il Portatevelo a casa diventa più insistente. “Ma i servizi sociali non ci sono? Non avete una rete di contatti?”, chiedono. No, non ce l’hanno. Si fanno le otto di sera. È tempo di cenare. Vanno a Catanzaro Lido. Si recano alla stazione di Polizia. Espongono di nuovo tutta la storia. Questi appaiono più concreti. “Fategli il biglietto per Caulonia”. “Ma come? Se a Caulonia ha vissuto in un casolare abbandonato senza niente, voi ci consigliate di farlo ritornare là?”, replicano. “E noi che ci possiamo fare?” Già. “Lasciatelo alla stazione! Lì sono in tanti che ci vivono. Che fanno la vita da barboni!” No comment.
Poi ci vanno veramente alla stazione. Non hanno scelta. Alla Caritas, intanto, non ha risposto più nessuno. E un’associazione di Catanzaro, che avevano contattato, si fa viva dicendo loro che accolgono solo stranieri ammalati e con famiglia. Non fa al loro caso. Non é né ammalato e non ha nemmeno famiglia, almeno in Italia. Ma se continua così, a non mangiare e a dormire dove capita, lo diventerà di certo. E poi potrà essere accolto a braccia aperte. C’è la giustificazione della spesa, se si sta per morire.
Anche qui c’è la polizia. Solita trafila. “Ma come sono bravi i nostri colleghi!”, battuta ironica. Comunque la musica non cambia: “E noi che ci possiamo fare?”. Già. Che ci possiamo fare? Si salutano. Vanno via. E lui rimane là. In attesa di altri angeli per qualche altra ora di solitudine in meno in America. Ops! nella Comunità Europea.

8 commenti:

nadia ha detto...

perchè devo fare dei paragoni..non li vorrei fare, ma lei dottor Grimaldi mi provoca...perchè qui al nord la Caritas funziona? perchè il volontariato funziona, le due ragazze non si dovevano muovere di casa , da un semplice computer si arriva alla soluzione del loro caso, ( vuole fare la prova dottor Grimaldi9? pag. google scriva solo la parola -volontariato- se poi vuole qualcosa di più scriva-volontariato nelle vicinanze di Milano....
s'iniziano a trovare di tutto, esempio lo provo io a fare e faccio copia e incolla, poi lo potrà fare lei, e altri.
1)Volontariato
I Poveri hanno bisogno del tuo
tempo e delle tue braccia. Aiutali!
www.operasanfrancesco.it
2)

Coordinamento dei Centri di Servizio per il Volontariato della Lombardia- altre informazioni »

Piazza Castello, 3, 20121 Milano
02 4547 5861 ‎ 800 m NO
3)City Angels International Associazione- altre informazioni »
Via Teodosio, 85, 20131 Milano
02 2680 9435 ‎ 4.3 km NE
Categoria: Organizzazione di volontariato.....
e chi può dimenticare il padre BUONO...padre Ettore che andava in giro a cercare di aiutare tutti....Vivimilano.it - L'omaggio di Milano a Fratel Ettore
MILANO - «Amico vieni con me» diceva fratel Ettore a chiunque avesse bisogno di aiuto, ai barboni, ai drogati, agli extracomunitari della stazione centrale ...
milano.corriere.it/vivimilano/speciali/2004/.../ettore.shtml - Copia cache..

e in Calabria cercano queste persone per rinchiuderle in capannoni e usarli come bestie per la raccolta dei pomodori e altro, le persone che dovrebbero fare qualcosa cercano in tutti i modi di sbatterlo da un ufficio all'altro..anche il lavoro lo rimanda a terzi, e pensa...ma è così difficile fare una telefonata, compilare dei moduli..ne sono capaci?

mi sto affacciando dal mio balcone di casa, di fronte c'è una chiesa, ha diverse entrate ma l'occhio ricade sul lato sx..ci sono dei Rom,zingari ma anche Italiani aspettano che apre il cancelletto che li conduce dove distribuiscono di tutto, dai vestiti a generi alimentari( gratis).....qui si chiama solidarietà per i bisognosi, solidarietà a chi non arriva più a fine mese, solidarietà per tutti e mi permetto dottor Grimaldi di pensare che c'è anche Katalin Lupu fra noi, un piatto caldo non lo si nega a nessuno.

Anonimo ha detto...

prendilo a casa tua emilio...tu sei bravo....a scrivere!!!!

michino ha detto...

All'anonimo..è vero Emilio scrive bene, ma noto che tu nell'anonimato faresti di più.....
ci vuoi almeno dare un Tuo parere, cosa avresti fatto ? lo avresti caricato su un camion e portato via, fino a destinazione ( ignota )
lo avresti caricato e richiuso in qualche casolare in attesa di braccia per lavoro nero...
lo avresti venduto come si usava una volta, mi viene in mente uno sceneggiato televisivo tratto da un libro (kunta kinte)...
lo avresti caricato di botte e derubato dei pochi spiccioli che forse gli trovavi addosso, e poi buttato in un fosso....
Emilio forse ha ragione TU ti saresti comportato meglio di questo anonimo.
grazie.

Anonimo ha detto...

La notizia! è solo se un immigrato commette un grimine o si leva la vita sotto il treno in corsa? La notizia è anche se una persona chiede aiuto in uno STATO DEMOCRATICO e non ha risposta, specialmente in una regione, la CALABRIA,che ha visto emigrare migliaia e migliaia di persone in tutto il mondo "DOPO L'UNIONE D'ITALIA". Dovremmo riflettere......... F.P

Anonimo ha detto...

ma noi calabresi non eravamo famosi per essere accoglienti, calorosi con chi viene da fuori, ospitali. noi calabresi, non diciamo sempre che i milanesi e tutti quelli del "nord" sono freddi, egoisti, egocentrici e che non rispettano l'amicizia e la solidarieta? a me sa tanto che noi calabresi siamo accoglienti e calorosi solo con chi ci può essere utile in qualche manierea. se il povero rumene fosse stato un tedesco o un americano sono sicuro che non ci saremmo comportati così. sapete come ci dovremmo definire allora? io direi opportunisti! e sapete dove ci ha portato questo opportunismo? se non lo sapete provate a consultare una qualsiasi graduatoria che parli de qualità della vita...ma cominciate a consultarla sempre dal basso verso l'alto e presto troverete una qualche città o località della nostra bella calabria, del mediterraneo da scoprire.

Anonimo ha detto...

mi dispiace molto per il ragazzo ed è innegabile che "forze dell'ordine & Soci" non sanno come muoversi in questi casi.. ma non è possibile pensare che tutte le persone che arrivino qui trovino una sistemazione, un posto dove dormire "pagato dallo stato".
Ogni mese migliaia di clandestini arrivano (in diversi modi e condizioni ) in italia,e il NOSTRO paese al momento non è in grado di provvedere anche alla loro sistemazione, non perchè non si vuole ma perchè ciò comporta dei costi molto elevati. Quindi io credo che sia più corretto "battersi" per far diminuire il numero degli immigrati clandestini in italia, che per trovare loro una sistemazione .Trovare una sistemazione oggi è difficile persino per noi italiani

Giovanni Parrotta ha detto...

carissimo ultimo anonimo, lei come ovvio non ha capito una mazza di ciò che ha letto...punto primo il ragazzo non era irregolare o clandestino punto secondo anche se fosse stato clandestino i diritti dell'uomo decretati decine di anni fa che lei credo ignori lo difendono e regolano l'accoglienza dello stesso, e punto terzo, se si dovessero seguire le sue parole e il suo pensiero sui costi dello stato.... bhè....non dovremmo neanche andare al cesso ...visto che anche quello costa....poi ...dal suo modo di scrivere credo sia una persona di religione cattolica non praticante con influenze minzoliniane e pdelline.... da qui la sua avversità nei confronti di chi scappa da una brutta realtà strafottendosene alquanto.... di sicuro le regge che gli italiani definscono casa a 300 400 euro di certo sono difficili da trovare.. ma una stanzetta con un pasto caldo credo nn sia difficile da reperire in uno stato democratico... specialmente dopo la proliferazione dei "centri che io definisco di detenzione degli immigrati in ITALIA".... e meno male che la religione del 90% degli italiani dice, ama il prossimo tuo come te stesso, porgi l'altra guancia...gli ultimi saranno i primi...avevo sete e mi hanno fatto bere, avevo fame e mi hanno saziato...ecc...ecc...ecc...... ah dimenticavo...lui aveva la bibbia in tasca, voi cattolici in tasca cosa avete??????

Anonimo ha detto...

[ lei come ovvio non ha capito una mazza di ciò che ha letto ]... che lingua è ?

Comunque, il mio commento non era riferito al ragazzo citato nell'articolo, ma al problema della "sistemazione " che trova gran parte della gente che viene in Italia per lavorare.

Gli altri suoi commenti , sono veramente evitabili, riporto testualmente: "dal suo modo di scrivere credo sia una persona di religione cattolica non praticante con influenze minzoliniane e pdelline."
Eviti di fare il pagliaccio, perchè fare il profilo alle persone, è compito dei Profiler non suo(e anche per loro, farlo basandosi solo su un commento di 2 righe lasciato in anonimo, è veramente un'impresa ardua).

Sono un "Testimone di Geova", e la prego di non parlare di religione su un blog che ha tutti altri temi. Nel mio commento ho solamente detto che in questo momento CREDO che lo stato non abbia fondi necessari per garantire a tutti gli immigrati che arrivino in italia un pasto e un letto. Spero di sbagliarmi, ma da quello che vedo e sento , ho paura di dire la verità.