Le Poste di Sellia Marina. Aggiornamenti a cura del blogger Da story Anticamente la Posta era una stazione per fermarsi e rifocillarsi. Un sito di transito per i viaggiatori, che si spostavano principalmente con i cavalli attraverso lunghe distanze. Con il tempo divenne luogo di corrispondenza e si trasformò nell’Ufficio delle Lettere sia tra i cittadini che tra i cittadini e lo Stato. Poi nacquero le Poste Italiane su tutto il territorio italiano. Anche per il Sud. E anche per Sellia Marina, in provincia di Catanzaro. Infine, fecero la loro comparsa le Poste Italiane senza postino. Queste cominciarono un periodo di prova proprio a Sellia Marina: obiettivo: vedere come va per insaccarsi i 400 milioni di euro dello Stato per le località più difficili da raggiungere, come Feudo, Calabricata, Ruggero, S. Vincenzo, e le altre, sempre della cittadina catanzarese, facendo a meno del postino e risparmiare così mille euro al mese. Che non sono niente, ma che, moltiplicati agli altri del resto d’Italia, sono un bel gruzzoletto. Aggiunti ai 400 verdoni, di cui sopra, le Poste Spa seppero come fare per arricchirsi sulle spalle dei poveri cristi. L’esperimento andò bene perché l’Enel tagliò la corrente elettrica, anche se i cittadini si erano scapicollati ad andare a quelle di Catanzaro Lido a pagare, ma in ritardo proprio perché non avevano ricevuto in tempo le bollette. La Telecom recise la linea telefonica, anche se i cittadini avevano pagato, però in regime di morosità. Le Banche festeggiarono con i capi della Spa perché dopo che i cittadini avevano chiesto i prestiti potevano prendergli le case, gli immobili e tutto ciò che avevano, a loro insaputa, proprio perché non rispondevano alle lettere minatorie, non avendole mai ricevute. La gente iniziò a protestare. Ma contro un muro di gomma. Una lobby invalicabile. L’esperimento riuscì e venne esteso su tutta la Penisola italiana. Un giorno capitò un fatto sconvolgente. Si trovavano tutti insieme, l’Enel, la Telecom, le Banche e le Poste in vacanza, in una rinomata località del mar Rosso. Champagne e belle donne su uno yacht di proprietà del presidente delle Poste. Un sole accecante e un panorama mozzafiato. Arrivò un tizio in barca. Disse di chiamarsi Sellia Marina. Sellia di nome e Marina di cognome. Spiegò loro che li seguiva da un bel po’. E che aveva prosciugato tutti i loro conti bancari. E che avrebbero potuto continuare a vivere solo con un’altra identità. Quella di postino. Uno per ogni località irraggiungibile di Sellia Marina, Feudo, Ruggero, S. Vincenzo e Finocchiaro. E che erano solo liberi di scegliere la destinazione. “Secondo le vostre esigenze”, dichiarò in tono confidenziale ma autoritario. Si innervosirono. Un sudore freddo gli scendeva giù per il naso. Telefonarono con i cellulari satellitari le loro segretarie. Nessuna li riconobbe più. E nemmeno i familiari. Erano già morti da un pezzo. L'estraneo era riuscito a manomettere i server centrali e periferici di tutte le loro ricchezze e anche della loro vita privata. Le ragazze, prese dal panico, si buttarono in mare. E anche il conducente del panfilo. Non avevano scelta. Saltarono sull’imbarcazione di Sellia Marina e accettarono le condizioni dettate dallo sconosciuto. Fecero il periplo dell’Africa. Navigarono per il mar Mediterraneo fino al golfo di Squillace. Qui ormeggiarono davanti al Radar della Loran C Station a Ruggero. E conclusero la trattativa. Il presidente delle Banche rimase lì. Quello dell’Enel preferì Feudo. Quello della Telecom S. Vincenzo. Mentre quello delle Poste, che era un appassionato di botanica, scelse Finocchiaro. Una cosa, però, non si capacitavano: dove si trovavano esattamente. Lo chiesero vivamente al loro accompagnatore. E quando questi gli confessò il suo vero nome: il Conte di Montecristo, annuirono meravigliati. Associandolo a Sellia Marina, luogo del primo esperimento, compresero finalmente il contrappasso a cui erano stati destinati. |
23 ottobre 2010
Il Conte di Sellia Marina. La vendetta contro Poste italiane
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1 commento:
forse ci siamo...oggi ricevo una telefonata da mio fratello che abita a Sellia Marina, in via iuzzolino dove c'era il paranco, dove il signore di sopra ha costruito abusivamente sia sul terrazzo, realizzando una copertura non a norma e su parte comune, sia la realizzazione di un magazzino all'esterno..nel mese di febbraio del 2010 mio fratello spedisce una r. r. al signore di sopra pertanto stessa via una r.r.- Sellia Marina x Sellia Marina...è arrivata al destinatario in questo mese di ottobre 2010.....
una r.r. arriva dopo 8 mesi, signor Grimaldi se le può interessare la ricevuta di ritorno può passare a ritirarla.....
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