Da sinistra: Giulio Calabretta; Hadeza Baltova, madre di Baltov; Antonio Garapetta, familiare Da story Il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera “Pugliese – Ciaccio”, Elga Rizzo, lancia l’altolà sul caso Baltov, il tredicenne di origine bulgara, ma residente a Sellia Marina, deceduto nel nosocomio di Catanzaro lo scorso 16 ottobre dopo essere stato ricoverato ben due volte nell’arco di poco più di 24 ore. “Non accettiamo sentenze anticipate”, replica alla conferenza stampa della famiglia che chiedeva verità e giustizia, considerato l’inspiegabile e non giustificato ritardo dell’esito dell’autopsia. Manda una lettera ai giornali, che lei tiene a sottolineare “lettera”, perché “il messaggio non vuole essere una risposta autoreferenziale a difesa del proprio comportamento, ma un contributo offerto alla collettività affinché si ricostituisca quel clima di fiducia e di serenità fondamentale per coloro i quali, alla presenza di un bisogno di salute, si rivolgono a una struttura sanitaria e per chi esercita una funzione pubblica di così alto valore e nobiltà”. Da quell’evento tragico la dott.sa Rizzo, e l’Azienda Ospedaliera di cui è commissario, non si sono degnati di una risposta alle legittime richieste dell’avvocato della famiglia, come il nome - almeno il nome - della società assicurativa dell’ospedale per aprire la pratica del risarcimento del danno. Per lunghi tre mesi non hanno avvertito quel clima di serenità - che ha chi non ha nulla da nascondere - per dimostrare la propria vicinanza, dall’alto del loro valore e della loro nobiltà, soddisfacendo le pretese dei familiari. Non hanno sentito questo, o almeno non lo hanno dimostrato, ma l’avvocato Rizzo ci tiene a dargli risalto, come nel gioco del calcio quando si dice che la migliore difesa è l’attacco. Rizzo attacca, sfodera l’altolà sul Pugliese Ciaccio e difende a spada tratta i professionisti dell’Azienda che rappresenta. Non fa un minimo cenno sul ritardo dell’autopsia ma, in compenso, dice di aspettare fiduciosa l'esito delle indagini da parte di chi “ne ha titolo”, rispetto a chi non ne ha, come il legale dei Baltov. E promette che “non si sottrarrà minimamente ai propri obblighi o celare la responsabilità propria o dei suoi professionisti” qualora fosse accertata. Le aspetta con impazienza la Rizzo, le conclusioni dell’Autorità giudiziaria, e comunque, anche mettendoci tutta la buona volontà, nobile o meno, non potrà mai e poi mai disattenderle. E lei, quale avvocato, ancora prima che commissario, è la prima a saperlo. Valori e nobiltà per il piccolo Baltov cercansi. di seguito la replica dell'avvocato Calabretta, legale della famiglia di Baltov, alla lettera della Rizzo Nella giornata di sabato u.s., ho letto l’articolo del Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio” Elga Rizzo. La dott.ssa Rizzo accusa il legale e i famigliari del piccolo Baltov di emettere condanne preventive. Sul punto è giusto precisare che la famiglia di Baltov, tramite il loro legale Calabretta Giulio, hanno semplicemente compiuto la ricostruzione della vicenda innanzi alla Stampa manifestando disappunto per il fatto che dopo quattro mesi nessuna risposta è pervenuta in merito alle concause che abbiano provocato la morte di Baltov. Infatti, non si sa questo bambino di cosa è morto. Dunque, dalla ricostruzione della vicenda la famiglia di Baltov, unitamente al suo legale, hanno tratto le loro conclusioni senza accusare nello specifico nessuno, ma certamente ritenendo che se un bambino che fino al giorno prima stava bene e non appena sentitosi male viene ricoverato (nello specifico presso l’Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio) e in tre giorni muore, ciò sta a significare che qualcosa non ha funzionato nel passaggio tra il primo ricovero ed il secondo. Quindi, solo un ragionamento logico e solo una considerazione su come sono andati i fatti. Nessuna Sentenza Preventiva. Al contrario, il commissario Rizzo, invece di cercare di creare frasi specifiche per tutelare semplicemente l’immagine dell’Azienda Ospedaliera, dovrebbe dirci cosa di concreto è stato fatto per fare luce sulla morte sospetta del piccolo Baltov. A parere dello scrivente praticamente nulla. Quando il commissario asserisce di avere compiuto quanto necessario mettendo la documentazione sanitaria a disposizione dell’Autorità, non ha fatto nulla di eclatante e straordinario poiché era un obbligo giuridico dell’Azienda Ospedaliera fornire la documentazione alla Magistratura che sta indagando. Piuttosto, pongo formalmente ed ufficialmente una domanda alla Rizzo, vorrei sapere se il commissario ha aperto una inchiesta interna al fine di verificare delle responsabilità sulla morte sospetta di Baltov? In attesa della risposta preciso, comunque, che lo scrivente comprende benissimo le ragioni che stanno alla base dell’intervento della Rizzo, però i casi sospetti e quelli accertati che di recente si stanno verificando anche presso l’Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio”, sono più di uno e se il personale Sanitario ritiene di mettere il massimo impegno a tutela della salute del cittadino, vi sono comunque, delle posizioni comportamentali all’interno dei vari reparti, e avvolte dello stesso P.S., che portano alla diretta conclusione dell’indifferenza, della superficialità e del lassismo. Purtroppo, questi intrecci negativi, anche di una sola persona, non possono coabitare con chi si rivolge ad una struttura sanitaria per la tutela del più importante dei diritto dell’uomo che è quello alla salute. Su Baltov, riteniamo che il comportamento dei Sanitari, comunque vadano le cose, non è stato ineccepibile, anche in ragione della circostanza che i Sanitari erano stati anche edotti della patologia di cui aveva sofferto da piccolo e povero Baltov. Quindi, non si tratta di emettere Sentenze Preventiva, ma di lanciare un messaggio attraverso il quale si vuole chiedere ai Sanitari e alla Sanità intera di essere un po’ più sereni e disponibili nell’accogliere i pazienti, forse, in questa maniera si manterrà il rapporto di fiducia che è giusto esista tra la Sanità in generale ei cittadini. Quindi, nel caso di errore accertato, è anche giusto che ognuno paghi concretamente le sue responsabilità. Nel frattempo, ad oggi la famiglia Baltov sta ancora attendendo il responso autoptico. Satriano, 15.02.2011 Avv. Giulio CALABRETTA |
13 febbraio 2011
Caso Baltov, l’altolà di Elga Rizzo
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4 commenti:
rizzo, rizzo, rizzo, ma se capitasse ad uno dei suoi figli che farebbe? continuerebbe a difendere l'ospedale? lei scambierebbe il suo stipendio per la vita di uno dei suoi figli?
rizzo, rizzo hai un bel coraggio a fare la porta voce dell'ospedale. AHHHHH dimenticavo lei si difende con il detto ambasciator non porta pena.
carissima dott.ssa rizzo io sono un testimone dell'accaduto ricordo un particorare che mi e rimasto impresso nella mente quando una dottoressa mi tira da perte e mi dice lei e un parente io risp.no sono un amico di famiglia lei mi dice che non c'é niente da fare il ragazzo non c'é la farà perché l'avete portato in ritardo io glio ho risposto ma perché non avete approfondito ieri quando ancora era possibibe salvagli la vita invece lavete mandato a casa con una potologia non corretta lei non mi ha saputo neanche rispondere a solo stretto le spalle spero che adesso non difende i suoi professionisti ma si prenda le sue responsabilità e chiarisca una volta per sempre laccaduto cosi la mamma del povero baltov si puo mettere il cuore in pace e sa finalmente perché e morto suo figlio a capito dott.sa RIZZO
un uccellino a sellia ha detto che quella mattina baltov aveva litigato con un ragazzino marocchino e che questo gli aveva dato 2 calci in pancia. Se qualche suo compagno ha visto o sentito qualcosa fatelo sapere, così si potranno orientare sulla verità. Forse era un'emorragia interna in 2 tempi e da quanto letto nei diversi articoli non è stata eseguita nessuna ecografia. Forse c'era un' ischemia intestinale che tutti sanno che con l'rx non si vede un tubo. Cosa costava fare un ecografia?
il ministero della sanità manda ogni settimana circolari in cui chiede di non far fare esami se non si è sicuri perchè la spesa sanitaria è troppo alta. Ma quando succedono queste cose cari medici, il ministro sta alla sua bella poltrona e a voi lascia la gatta da pelare. Per 15-20 euro di ecografia da far risparmiare allo stato è morto un ragazzino. Adesso appena uscirà la sentenza, l'ospedale cercherà di chiamarsi fuori dal risarcimento lasciando a medici e infermieri il cetriolo.
Sign. medici vi consiglio di sbattervene e richiedete qualche esame in più per evitare queste cose. Poi nei casini ci finite voi non il ministero della sanità. Svegliatevi dottori.
gentilissima dottoressa Rizzo si rilegga il tutto,faccia le dovute indagini come da prassi, ci dica quanto tempo occorre per avere notizie, veramente mi pongo la stessa domanda se il tutto fosse successo a mio figlio o a un suo parente, come ci saremmo comportati ?
cordialmente d.d
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