Il Palazzo di Giustizia di Catanzaro
Ricevo questa lettera per posta tradizionale qualche
giorno fa. Una lettera senza mittente e scritta quasi interamente in dialetto
calabrese, già spedita al pubblico ministero Luigi de Magistris nel vivo delle inchieste Poseidone e Why Not, di
cui era titolare. Convengo che la gente è stanca di sentire parlare sempre
delle stesse cose. E decido di metterla da parte. Il giorno dopo, però,
qualcosa inizia a frullarmi in testa. Una frase che avevo letto da qualche
parte. Una reminiscenza che non riuscivo ad enunciare con esattezza. E riapro
la lettera. Forse si trova lì, dicevo. Eccola, la pesco. “I problemi da’
Calabria su problemi de perzuni e de sistema, no probblemi e’ terra o de
cervierij”.
Riavvolgo il nastro della storia che racconta e adesso la vedo da un’altra prospettiva. I problemi della Calabria non hanno a che fare con la terra o i cervelli. Questi, per grazia divina, non mancano. Né i geni e gli scienziati e né i monti e il mare. Ma derivano dagli stessi abitanti e dal sistema da loro creato. La riflessione, resa ancora più autentica dal suono dialettale, è amara. Bella e amara. Speculare di una tragedia ancora in atto.
Riavvolgo il nastro della storia che racconta e adesso la vedo da un’altra prospettiva. I problemi della Calabria non hanno a che fare con la terra o i cervelli. Questi, per grazia divina, non mancano. Né i geni e gli scienziati e né i monti e il mare. Ma derivano dagli stessi abitanti e dal sistema da loro creato. La riflessione, resa ancora più autentica dal suono dialettale, è amara. Bella e amara. Speculare di una tragedia ancora in atto.
Alla direzione Investigativa Antimafia – Via G. da
Fiore – Catanzaro
On. Giudice De Magistris, procura della Repubblica
– Catanzaro
Corte d’Appello – Catanzaro
Prefettura – Vibo Valentia
Guardia di Finanza – Vibo Valentia
(testate giornalistiche…)
Scava scava caru amicu Giudici De Magistris,
ca si scavi buonu truovi tutti l’amicizi strani. E’
nu journu scoprirai ca l’amicizi s’intreccianu tutti…
Pe’ Poseidoni, scava a Munturussu e si ssi bravu,
ma hai mu si propriu bravu, troveri lu solitu G. (l’amicu de P., l’indagatu e
su compara). E la ditta de li machini non c’intra cu ‘sta mala chianta. Sugnu atri
l’interessi, a Suveratu e in alta Italia collocati.
Scava scava magistratu, tu chi pua, ca ‘cca a nui
de Munterussu (puru si non volimu), i soliti cumpara la fossa ‘ni l’annu già
scavata. E si scavi ‘ntra chiria casa che chi chiamamu de (…), truovi sempra irj
dui e ncunu atru famijjaru nsiemi all’amici e’ Catanzaru (arriedi a ‘ncuna
sigla e’ società ammucchiati e e l’atri commujjati). E a ‘sta (…) tutti mangianu e tutti assumanu (puru si Munturussu
non sanno mancu duv’è), ma non ‘ndava unu chi capiscia ‘ncuna cosa.
E si si propriu bravu, scoprirai cuomu l’assessuri
sciancatu (quale assessuri? Sempa chiriu de lu s. G., puru irju e latri
commujjatu – cuomu dicia patramma diffida de’ signati do’ Signori), sulu pe’
essera cugginu e’ magistratu, senza schiantu resta immuni pe’ ogni violazioni:
contributi non versati, pagamenti ritardati, (chirj e’ latri, no i’ sua),
illecitu diliziu, futtamienti vari (atru ca’ i’ scialamienti e’ ‘sta stati…) e
cciu scavi e cchiu ‘na truoivi! U’ cuginu e’ magistratu, pe’ ringrazi ara l’amicu
de P. (tuttu cuntentu ca puru a Vibbu, tribunali e’ Carnavali, ‘mo tuttu è
sutta controllu cu L. ‘ndranghetista ), ‘nci assuma la cugina ca’, guarda chi
casu, è la fijja de fu s. G.
Pe’ Poseidoni! Cca cu’ è amicu de l’amicu tuttu
pota e tuttu facia, ma cu’ non è amicu e’ nuriu nenta pota e nenta nci fannu
fara.
Tu, chi pua, prova u m’arrisorbi i problemi da’
Calabria, ca’ su problemi de perzuni e de sistema, no probblemi e’ terra o de
cervierij. Sulu tu restasti cu’ curaggiu mu scavi ‘ntra ‘sta munnizza. Mo’ ca
puru a Corte de Conti vola a testa e’ stu banditu, si punisci cu la penza cuomu
a li G. e a li P., nu favori grossu faciarissi a ‘sta terra martoriata, ntr’all’anima
massacrata. L’amici calabbrisi.
Caru de Magistris chistu è u’ cuntu de paisi ma si
vvua mu tu cuntu, tu cuntu tuttu e puru in italianu. Pecchì non vojju mu la
capisci mala. Puru pecchi non convena u ni facimu vidira. Sta ggienti e’ capaci
u ni dola, e puru assai, no mu ammazza, ma limitandosi a qualche sonoro ceffone
pubblico, capace di uccidere con l’isolamento sociale, umano e professionale,
con metodi intimidatori e umilianti. Il titolo di questa storia potrebbe essere:
“se questa non è mafia…”.
A Monteroso ci sono persone che fanno quello che
vogliono, amici degli amici, e altri a cui non sono garantiti nemmeno i diritti
umani basilari della vita.
Il comitato d’affari che hai solo parzialmente
individuato, trova a Monterosso una delle sue mille ramificazioni e laboratorio
politico, con contatti trasversali tra Forza Italia ( i due G.) ex Margherita
(M.), PDM (T. che cambia bandiera 2 giorni prima delle elezioni) e quant’altro
la Calabria è stata così folle da partorire (C. L. che con il fallimento dell’A.
è diventato dirigente sanitario, C. che appoggia G. alle ultime elezioni). E ‘si
vua mu sai ‘nunatra cosa, chiedancilla a ‘lla candidata a sindacu. I. sapa
cchiu e’ chiriu chi dicia… Tra la muntagna vinduta e li ‘mbruojji de S., i
contributi alluvionali e’ P. e i sordi chi si futta V. u’ luongu, ntra stu
paisi chirj chi hannu cuscienza civili e rettitudini furu sempa alluntanati.
Qui il comitato è gestito direttamente da P., che
cura “rapporti istituzionali”, contatti economici e presiede alle decisioni
strategiche ad ogni livello, con partecipazioni a cene ed incontri come
facevano in passato R. e B. (altri tuoi cari amici…)
Il suo braccio destro è il geometra D.S.G (che già
conosci bene, vero?), uno di quelli che tutto può, mille contatti e rapporti,
sostenuto dal punto di vista tecnico e burocratico dal fu D.U.G. (i 2 sono
cugini e, guarda caso, il secondo è consulente di una società del primo con un
contratto di circa 50.000 euro l’anno!), e ancora deus ex machina di tutti i “movimenti”
a livello locale. I 2 rappresentano il concentrato di arroganza più sublime del
panorama simil-mafioso locale, all’insegna del me ne fotto. Come fa colui che
al Comune deve prendere decisioni amministrative verso la T. a le latre società
di D.S.G, ad essere consulente delle società stesse? E’ semplice “conflitto d’interessi”
o si tratta di corruzione bella e buona? Per di più, rilascia autorizzazioni al
datore di lavoro di sua figlia! Di nuovo: è semplice “conflitto d’interessi” o
si tratta di corruzione bella e buona?
La figura nuova, che non hai saputo assolutamente
identificare, è D.S.C. il più sgusciante del gruppo, anguilla mediatica e
politica, subdolo e vile personaggio, “uomo” che racchiude in sé mille cariche
(attuale a., a, delle passate amministrazioni G, presidente della (…),
presidente regionale (…) amministratore delegato della (…) e chissà cos’altro).
Ma non ci dovrebbe essere incompatibilità? Come può dare fondi alla (…) di cui
è Presidente? A proposito, la (…) è uno di quegli interessi che ti dicevo
prima: tra assunzioni fantasma, pagamenti
ritardati e negoziati (la vecchia gestione fallì per non aver versato i
contributi pensionistici e la nuova? Chi lo sa), mancato smaltimento dei
rifiuti o., “distrazione” di fondi e forniture, mire presenti e future sulla
sua gestione (il fratello di C. è cadiologo di fama…) è la cassa continua del
gruppo. E qui si innesta la figura del C.: guarda caso il C. interrompe
improvvisamente una ventennale collaborazione con uno studio commerciale, per
conto del quale curava la contabilità della (…) per andare a dirigere proprio
la (…) (della quale conosceva ogni trucco finanziario), socio del quale era
anche il D.S.G. (ma guarda tu che caso…).
Il clan è completato da G., cugino e nipote dei 2
G., avvocato vibonese indagato nel caso Pasquin (guarda tu…) mentre il primo
riferimento era il G. direttore del Sisde, cugino degli altri, indagato per ben
note vicende di fondi. Quel G. inserì in Magistratura un certo C. Gli interessi
del C. trovano copertura istituzionale in C., giudice al Tribunale di Vibo, suo
cugino, amico e socio che stoppa ogni iniziativa contraria al cugino a., in
maniera più o meno ufficiale, con “inviti” alle forze dell’ordine (forse c’è
qualcosa anche nelle tue intercettazioni?). Non te l’aspettavi, vero? L. è il
suo caro amico e “protettore”. Come si spiega che qualunque indagine seria su
Vibo debba partire, più o meno velatamente, da Catanzaro? E come si spiega che
tutti i latruni e’ Catanzaru cercanu asilu a Vibbu? Non è po’ clima ma pe’
amicizi de’ L. P. è amicu de’ M. e L. puru. E u cerchiu si chiuda e i libbertà
puru. Come si spiega che appena si trova un capo della Mobile valido, che tocca
a più riprese i M., questi viene trasferito’ Vibo non è più in emergenza di
Caserta?
Il C. di Vibo protegge la gestione della (…) anche
perché “ospita” la cognata, donna sola e affetta da seri problemi psichici. Sono
molti gli ospiti “accolti” a vario titolo nella struttura, che solo formalmente
usufruisce di personale specializzato quale geriatri, psicoterapeuti, fisioterapisti,
ecc., figure mai viste in quella struttura, come d’altronde anche molti “operatori”
fantasma. E il medico (…) chi è? L, fu consigliere e marito della candidata a (…)
alle elezioni, nonché sostituto di M. (il cerchio consociativo si chiude). La nuova
costruenda (…) la sta realizzando (anche qui guarda caso) una ditta a cui il
C., da a., aveva assegnato diversi lavori pubblici. E chi fa lu s. G.: pemmu
svia lu discursu de’ jouchi sua? Menta l’a. sciancatu e l’a. mu fannu a
testati, e lu beccamuortu chi non sapa c’ava facia e a Torinu sindacu vacia,
ccussi a G. traballa e lu s. ufficiali stacia u guarda. E si fussa ‘na manovra
de G. pemmu torna alla carica tantu amata? Mo’ cada a’ G., si trova e G. po’
fara (pe’ l’ennesima vota) u’ s. e’ stu bellu paesi. E si stu jocarierju a
chiuda l’uocchi fussa ‘na manovra de G. schiantatu da sentenza da Corte de
Conti? Tricientu cinquantamila euri nci chiediru! E si u’ C e’ Vibbu magari ‘nci
dissa: chiuda l’uocchi ca’ a Vibbu i chiudu e i fazzu chiudira iu? Fantasia?
Chissà è a’ terra da fantasia, si nno cuomu si spega can nu consiglieri provinciali
è cacciatu da Provincia pe’ mafia? (l’amicu P. G.) e, pe’ premiu, si ritrova consiglieri
regionali? Promozione sul campo. Chissà è Vibbu e chiss è Munturussu.
Fici bonu la signuruna mu denunzia: i lavori de ‘sta
casa avarienu mu su’ bloccati per irregolarità edilizie ma continuano sutta l’uocchi
“volutamente distratti” de “amministratori, viggili urbani e carabinieri (a
mmia pe’ ‘na menza mattuna fora postu mi rovinaru). Sai quale è l’ultimo “appiglio”
del comitato? Le forze dell’ordine. Non ti aspettavi nemmeno questo, vero? Al Maresciallo
che un po’, ma solo un po’, disturbava, viene fatto assumere il cognato presso
la T. del plenipotenziario di P., geometra D.G., e, miracolosamente, denunce,
indagini, accertamenti, finiscono nel dimenticatoio.
Come vedi è tutta “cacca” e dato che di depuratori
ti occupi già da un po’, perché non provi a mettere una pezza anche a questa
situazione. A proposito di deputar ori, dimentichi quelli di Pizzo e
Monterosso. Ti sapranno svelare molte cose…
E’ mmo si vua pua. E si ti serva ‘ancunatra cosa e
si vvua mu scavi, vieni a’ Casa de G. e ti facimu trovara tanta altra rrobba e’
lejira. La solidarietà nostra è piena e già dimostrata. Questo gesto è l’unico
atto possibile da parte di chi per sopravvivere deve stare zitto ma in un modo
o nell’altro può far sapere le cose. Tu puoi essere la nostra voce, di quella Calabria
oppressa e sfruttata. Why not? A propositu, la chiavi de lettura de Why not è l’eolico.
E chi stannu faciendu a Munturussu? U’ parcu eolico. E cu’ è u’ patruni e’ stu
parcu? D.S.G. e’ cu’ l’autorizzau? D.U.G. e D.S.C. Guarda tu?!?! Li coincidenzi…
Ricorda che la vera mafia non è quella che spara
ma quella che ti isola ed esclude dalla vita civile, specie quando cerchi di
far valere i diritti e tutelare le persone deboli.
3 commenti:
Sarebbe interessante conoscere l'opinione attuale dell'autore di questa lettera...secondu mmia se pentutu vote ca lu salvatore non ha capitu nne ndialettu e nne in italianu sì nno un se circondava de vavusi vinduti...è de cocciu!!!
http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200902articoli/40638girata.asp
prima parte:
3/2/2009 (7:36) - RETROSCENA
Pronto Pittelli?
Le dodici sim del senatore
Nella foto Gioacchino Genchi al suo arrivo in commissione
+ Posti e questione morale scatta la rissa tra dipietristi
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+ Veltroni, difficile incontro su giustizia La maggioranza: "Siamo disponibili"
Dalle perizie dell’archivio Genchi
ANTONIO MASSARI
CATANZARO
Il signor Salvatore Domenico Galati non è mai stato eletto senatore né deputato. Eppure i magistrati, per analizzare una parte dei suoi tabulati telefonici, dovrebbero chiedere l’autorizzazione del Parlamento. E non si tratta di un caso isolato. Com’è possibile? Semplice. È sufficiente che la sua scheda telefonica sia intestata a un parlamentare. E dalle perizie del consulente informatico Gioacchino Genchi, oggi al vaglio del Copasir, vien fuori che un solo senatore della Pdl - Giancarlo Pittelli - ha attivato tra il 2001 e il 2006 ben 12 schede sim. «Pittelli – scrive Genchi nel 2007 – non può aver utilizzato, da solo, tutte le utenze che abbiamo elencato. (…). Le utenze di Pittelli sono risultate in contatto con batterie di cellulari utilizzati per delle azioni pluriomicide e addirittura rinvenuti sul luogo di delitti ». Un motivo c’è. «Pittelli esercita la professione di avvocato penalista», continua Genchi, ma il punto è un altro: «Nel momento in cui Pittelli diviene soggetto passivo dell’azione penale, il divieto di qualunque indagine telefonica si è esteso di diritto a tutte le utenze che possono essere state da lui utilizzate, in modo diretto o indiretto». È il caso, appunto, di Salvatore Domenico Galati, che nulla c’entra con gli omicidi, ma avrebbe avuto un ruolo, secondo Genchi, in «operazioni bancarie assai sospette, per conto del Pittelli, con ingente movimentazione di valuta». Pittelli – che ha presentato le dimissioni (respinte) al Parlamento - è ora indagato dalla procura di Salerno, per corruzione in atti giudiziari, nell’ambito del «caso de Magistris». Nelle perizie di Genchi viene descritto come il «deus ex machina » d’una fuga di notizie che avrebbe danneggiato Poseidone.
L’ex pm Luigi de Magistris l’aveva inquisito in «Why Not» e «Poseidone», prima che venisse trasferito, e perdesse le inchieste. La posizione di Pittelli – sul quale l’ufficio antiriciclaggio aveva espresso dei sospetti - è stata poi archiviata dalla procura di Catanzaro. Per la precisione: dai magistrati che, poi, sono stati indagati dalla procura di Salerno (anche) perché avrebbero favorito Pittelli. Ma non si tratta dell’unico elemento delicato emerso dalle perizie di Genchi. Uno strano filo rosso sembra collegare il «caso de Magistris all’inchiesta milanese sul caso Telecom e, quindi, allo scandalo dello spionaggio illegale. Nella perizia n°12 del 2007 Genchi punta l’attenzione anche su Salvatore Cirafici (che non risulta indagato), direttore Corporate Governance di Wind spa (il quale, per questa vicenda, avrebbe già querelato Genchi). Chi è Cirafici? Scrive Genchi: «Non esiste acquisizione di tabulati o richiesta d’intercettazioni (…) dirette alla Wind (…) che non venga portata a conoscenza della struttura aziendale diretta da Cirafici».
seconda parte
E Genchi scopre un fatto curioso: il telefono di Cirafici risulta in contatto con molti indagati (anch’essi archiviati) di Why Not e Poseidone: dall’ex piduista Luigi Bisignani a Lorenzo Cesa con la sua «Global Media» (società ritenuta da de Magistris il polmone finanziario dell’Udc). Contatti, sottolinea Genchi, «che poca attinenza paiono avere con le garanzie di riservatezza richieste alle funzioni esercitate da Cirafici». Non solo. Il telefono di Cirafici risulta in contatto con alcuni protagonisti dello scandalo spionistico Telecom, tra i quali Luciano Tavaroli e Marco Mancini. Un contatto telefonico non è certo reato. Ma perché Cirafici è in contatto con tanti indagati in Why Not? Infine: Genchi chiede i tabulati di un numero telefonico in contatto con Bisignani. La Wind risponde - per 9 volte in due anni - che «l’utenza non è presente in archivio». E alla fine una risposta si trova: era una «VPN», ovvero un’utenza molto delicata, tanto da non poter essere rinvenuta dallo stesso software Wind.
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