Antonio Reppucci, il secondo da destra
Antonio
Reppucci è un
prefetto di ferro. E soprattutto presente. È dappertutto. Dove lo chiamano va. E
dove va porta un pezzo dello Stato con sé per stimolare il senso civico dei
cittadini. Non dice “Obbedisco” per
non mettere a disagio gli antigaribaldini, gli antimazziniani e le frange di
chi l’Unità d’Italia non l’ha mai amata, altrimenti lo farebbe. Risponderebbe così
ad ogni chiamata.
Per garantire l’ordine pubblico è un maestro come nessuno. E così, di recente, sempre per garantire l’ordine pubblico, ha emesso un’ordinanza. Che va subito al sodo. Non si perde nei meandri delle cause e delle colluttazioni mediatiche. Un decreto che vieta su tutto il territorio della provincia di Catanzaro ai veicoli adibiti allo spurgo dei pozzi neri o condotte fognarie di circolare nelle ore notturne. Dalle ore 21.00 alle ore 06.00. Per tre mesi. Dal 15 giugno al 15 settembre. Meglio alla luce del sole.
Per garantire l’ordine pubblico è un maestro come nessuno. E così, di recente, sempre per garantire l’ordine pubblico, ha emesso un’ordinanza. Che va subito al sodo. Non si perde nei meandri delle cause e delle colluttazioni mediatiche. Un decreto che vieta su tutto il territorio della provincia di Catanzaro ai veicoli adibiti allo spurgo dei pozzi neri o condotte fognarie di circolare nelle ore notturne. Dalle ore 21.00 alle ore 06.00. Per tre mesi. Dal 15 giugno al 15 settembre. Meglio alla luce del sole.
Un’ordinanza
inviata a tutti gli organi dello Stato. Organi e membri, verticali e
orizzontali. Tutti devono sapere. E invita i Comuni a darne ampia pubblicità. È arrivato
il tempo di fare chiarezza. Al presidente della Regione Calabria. Al commissario
straordinario della Provincia di Catanzaro. Al questore. Al comandante provinciale
dei carabinieri. Al comandante provinciale della Finanza. Al comandante
provinciale del Corpo forestale. Al comandante Compartimento della Polizia
stradale. Al comandante Capitaneria di Porto. All’Ufficio circondariale
marittimo. Al dirigente Coa. Al dirigente Anas. Al dirigente Arpacal. E per conoscenza
al procuratore della Repubblica e al dirigente generale Politiche dell’ambiente
della Regione Calabria.
Premette
il prefetto. Che “secondo le valutazioni già poste in essere negli anni
precedenti dagli Enti competenti in materia ambientale, una delle possibili
cause del fenomeno di inquinamento delle acque marine è rappresentata dallo
svuotamento degli autospurgo nelle ore notturne”. Una delle possibili cause, non l’unica, precisa.
Rileva.
Che “durante la stagione estiva detto fenomeno è destinato ad aumentare in
considerazione del sensibile incremento della popolazione nelle zone costiere”.
I rilievi sono chirurgici. Perché sarebbe destinato ad aumentare? Perché il
mare si sporca di più quando il territorio è abitato da più persone? Il
prefetto non si perde in chiacchiere. Non è il tipo. Ecco allora il movente
dell’ordinanza nella considerazione
di fatto.
“Che il
peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie e la conseguente non
fruibilità del litorale marino da parte della popolazione vacanziera potrebbe
dar luogo a manifestazioni di protesta, con conseguenti turbative dell’ordine
pubblico”. L’ordine pubblico. È questo. Il prefetto studia ed anticipa il
futuribile. La protesta non fa bene ai cittadini. Meglio prevenire. Ed è per
questo che interviene di suo pugno.
Rilevata,
dunque, la necessità “a tutela dell’ordine
e della sicurezza pubblica ad al fine di impedire lo svuotamento abusivo degli auto
spurgo, di vietare la circolazione degli stessi nelle ore notturne, su tutto il
territorio della provincia, nel periodo compreso tra il 15 giugno e il 15
settembre. 2013”. Solo per tre mesi. Poi, quando i vacanzieri se ne andranno, gli autospurgo
potranno continuare a svuotare dove vorranno. Allora non ci sarà nessuna
protesta. Nessuno se ne accorgerà. Nessuno andrà al mare.
E ORDINA. Con accurata
dimensione temporale. Notte ed estate.
Infine la firma. Solo con il cognome. REPPUCCI. Senza il nome. Una garanzia di appartenenza allo Stato. Alle ragioni superiori dello Stato. Per sempre.
Infine la firma. Solo con il cognome. REPPUCCI. Senza il nome. Una garanzia di appartenenza allo Stato. Alle ragioni superiori dello Stato. Per sempre.
L'ordinanza emessa dal prefetto
1 commento:
Mi sembra un'ottima iniziativa di prevenzione . Se gli Organi chiamati a vigilare saranno inflessibili sicuramente i frutti si vedranno e i residenti e villeggianti avranno qualche vantaggio e fetore in meno .Problema annoso e mai risolto.L'abusivismo ha fatto da padrone e ora tutto un territorio paga le conseguenze in termini di salute e turismo. Chi viene una volta non ritorna la seconda. Cos'altro può fare un Prefetto oltre che con le Ordinanze dimostrare l'amore per questa terra? Ci fossero tanti Rappucci non saremmo in queste condizioni di degrado .
Mi complimento con il tuo Blog fatto di coraggio ad affrontare temi scottanti e delicati . Sicuramente i tuoi lettori non meritano la stessa stima . Quando rispondono ad un'argomento usano l'arma del territorio l'anonimo ti è l'omeeta'. Così facendo si può aiutare a far crescere un territorio? Cordialmente Antonio Petrucci belcastrese DOC
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