don Roberto Mastro nella casa canonica di Belcastro
Il
fantasma di un prete, don Roberto Mastro.
L’ombra di un vescovo, mons. Domenico
Graziani. Probabilmente saranno loro i grandi assenti all’udienza
preliminare nei confronti del sacerdote della diocesi di Crotone Santa Severina
accusato dalla Procura di Catanzaro di aver abusato di diciassette ragazzini di
Belcastro, tutti minori di 14 anni. Il primo, trincerato in una località
segreta della Capitale fin da quando cominciò a diffondersi la notitia criminis. Il secondo, chiuso nel
silenzio dei suoi uffici, enormemente imbarazzato a pronunciare qualche parola
in merito fin da prima della notitia. Un silenzio da Ponzio Pilato più che un
ritiro da eremita.
Sarà una faccenda tra avvocati e magistrati. Davanti al giudice per le udienze preliminari, Maria Rosaria di Girolamo, si alterneranno Aldo Truncè e Silvano Cavarretta, in difesa dell’ex parroco; il pubblico ministero, Giovanni Bombardieri. E, infine, Giovanni Scarpino, Antonello Talerico e Concetta Scarpino, avvocati di parte civile delle famiglie coinvolte. Sarà una discussione prettamente tecnica, sul piano giuridico. Sull’opportunità o meno di mettere sotto processo una persona che “avrebbe manifestato segni di pentimento” e che “non sarebbe adesso nelle condizioni di reiterare il reato”. Mancheranno i veri protagonisti di uno scandalo senza precedenti in Italia. Non tanto per il numero di bambini, presunte vittime degli appetiti del prete, quanto per le denunce presentate. In soli tre anni di mandato pastorale - dal 1 ottobre 2007, giorno di nomina vescovile a parroco della Parrocchia di San Michele Arcangelo di Belcastro, alla provvidenziale fuga di mezzanotte, tra il 10 e l’11 dicembre 2010 – avrebbe abusato di un’intera generazione del piccolo paese catanzarese, che conta meno di mille abitanti. Una comunità violentata nel fiore degli anni più preziosi.
Sarà una faccenda tra avvocati e magistrati. Davanti al giudice per le udienze preliminari, Maria Rosaria di Girolamo, si alterneranno Aldo Truncè e Silvano Cavarretta, in difesa dell’ex parroco; il pubblico ministero, Giovanni Bombardieri. E, infine, Giovanni Scarpino, Antonello Talerico e Concetta Scarpino, avvocati di parte civile delle famiglie coinvolte. Sarà una discussione prettamente tecnica, sul piano giuridico. Sull’opportunità o meno di mettere sotto processo una persona che “avrebbe manifestato segni di pentimento” e che “non sarebbe adesso nelle condizioni di reiterare il reato”. Mancheranno i veri protagonisti di uno scandalo senza precedenti in Italia. Non tanto per il numero di bambini, presunte vittime degli appetiti del prete, quanto per le denunce presentate. In soli tre anni di mandato pastorale - dal 1 ottobre 2007, giorno di nomina vescovile a parroco della Parrocchia di San Michele Arcangelo di Belcastro, alla provvidenziale fuga di mezzanotte, tra il 10 e l’11 dicembre 2010 – avrebbe abusato di un’intera generazione del piccolo paese catanzarese, che conta meno di mille abitanti. Una comunità violentata nel fiore degli anni più preziosi.
13 commenti:
senza parole. per colpa di questi fatti migliaia di persone si allontanano dalla chiesa. non voglio giudicare, ma il caro vescovo Graziani e don roberto mastro dovranno rendere testimonianza davanti a Dio
Condivido in pieno quello che hai scritto. La vicenda è scabrosa, mi sorprende di più il comportamento del Vescovo, non solo a Belcastro ma anche ad Andali.
pienamente d'accordo con quello che avete scritto.il VESCOVO forse ha paura a venire a belcastro ,forse non ha la coscienza pulita se no ci sarebbe venuto CHE SCHIFO poi ci chiediamo perchè la gente si allontana dallA CHIESA.
Emilio tu che sei un giornalista c e' il modo di far sapere questi fatti a Papa Francesco che il 21 giugno sarà in calabria? Non è possibile che per colpa di qualcuno tutte le cose fatte con il cuore come la stessa missione del Papa venga buttata via.
gentile anonimo,
davvero non saprei.
un caro saluto.
ps
Pensi un po' alle coincidenze e alle vie del Signore.... che, come sa: sono infinite.
L'attuale segretario della Cei (conferenza episcopale italiana) è mons. Nunzio Galantino, vescovo anche della diocesi di Cassano allo Ionio, voluto espressamente da Papa Francesco. Caso vuole che la stessa diocesi di Cassano sia stata, in passato, sede vescovile dell'attuale vescovo di Crotone Santa Severina, mons. Domenico Graziani.
Ciao Emilio,
se posso permettermi consiglierei di cambiare il titolo della notizia. Magari aumentano visualizzazioni e commenti. L'hai pubblicata più volte su fb ma non c'ho mai fatto caso fino a quando non m'hanno consigliato di leggerla. Il fatto mi sembra grave... tanto grave soprattutto in relazione alla concezione, sbagliata, secondo la quale nei nostri piccoli paesini certe cose non succedono mai. Inoltre, sebbene pare che il parroco sia stato internato, sarebbe bene che la notizia sia diffusa più che è possibile per salvaguardare le future persone che ci avranno a che fare. Mi dispiace per la buona chiesa ma un genitore deve valutare preliminarmente e tanto le persone, anche se parroci, ai quali affida i propri figli.
Con stima e con umiltà.
Salvatore Mercurio
http://www.ilquotidianodellacalabria.it/news/idee-societa/724447/Mafia--pedofilia--politica-.html
Il Papa si scusa
A proposito di don Roberto Mastro. Io non GIUDICO.Cosa sia successo, non si sa veramente. E' un continuo avvicendarsi di pettegolezzi,piu' che verita', ne sono certo, dopo aver ascoltato cose assurde! Veramente! Fatti gonfiati, enfatizzati...vedremo. Anche tu, Emilio, sii piu'critico; e non usare, a tratti, ironie e moralismo! Se ne sentono di tutti i colori! Parole tutte cattive ed inflittive! Attenzione...! Il tempo dira'... vedremo poi chi si esporra' per la VERITA', tutta. Io dico: tutto e' possibile...! Ma siamo seri: ma seri per davvero...! I miei piu' rispettosi saluti a tutta Belcastro, anche alle pietre. Ricordi con emozioni...! (indovina chi sono?)
Non so chi è,
lei dice che non giudica, però ha la certezza di dire che sono "fatti gonfiati ed enfatizzati". E' un po' contraddittorio, dato che non sa "cosa sia successo veramente". L'ironia è un'arte nobile. E la uso per tirare le parole al massimo, anche laddove hanno vergogna di arrivare per descrivere e comunicare. Sul moralismo, se, nei miei testi, c'è qualche ombra di questa goffaggine sentimentale, mi scuso con i lettori. E' sicuramente una pecca.
Sulla "verità tutta" la stiamo aspettando con impazienza. E, suppongo, anche lei, nonostante la serietà vantata come qualcosa di superiore anche agli stessi fatti.
Non so chi può essere, se vuole scrivere in privato va bene. Altrimenti non è corretto nascondersi con uno che ci mette la faccia.
Cordialità
Ah...! Emilio, ti voglio bene, ma ti devo rispondere. L'humor e'arte nobile, l,ironìa e' scherno, derisione. Basta. Apprezzo il tuo URL, ci sentiamo, non ci pensare, ciao.
“L’ironia è l’unità di passione etica che nell’interiorità accentua infinitamente il proprio io in rapporto all’esigenza etica – e della cultura che nell’esteriorità astrae infinitamente dal proprio io che è una finitezza in mezzo a tutte le altre finitezze e singolarità” (...)
Kierkegaard
se vuole avere maggiori ragguagli sulla differenza tra l'ironia e l'humour, secondo Kierkegaard, si legga questo:
http://www.ursiniedizioni.it/Lista%20articoli%20per%20autore.asp?dato1=EMILIO&dato2=GRIMALDI
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