22 aprile 2010

L'acqua a Chiaro può attendere

La strada "Chiaro" di località Chiaro di Sellia Marina

L’acqua può attendere. Nel terzo millennio l’acqua non è considerato un bene primario a Sellia Marina. Più primario di questo è la proprietà di una strada. Rocco Corea quando trent’anni fa mise in vendita le case di località Chiaro promise un nascente e confortevole villaggio turistico. E, invece, a distanza di tanto tempo, l’acqua è sempre quella del pozzo. Anche la fogna va nel pozzo. Casa e pozzi, bianco e nero. Pacchetto tutto compreso. La strada, però, è rimasta di sua proprietà. L’attraversano tutti. Devono. Per recarsi al mare, di là dalla pineta. Almeno da trent’anni a questa parte.
“Di qua non si passa!” avrebbe detto alla ditta che ha collettato la condotta idrica comunale ai villaggi limitrofi. “La strada è mia”, avrebbe giustificato. Dietrofront degli operai e dell’Amministrazione comunale, che avrebbe anche voluto portare l’acqua ai suoi cittadini. Quelli che pagano l’Ici, la Tarsu e tutte le imposte comunali. Proprio tutte. Già, si tratta di seconde case. Ci avrebbero impiegato, si e no, un paio di giorni di lavoro. Dieci famiglie a secco, quindi, tra l’incudine della filosofia del diritto proprietario di Rocco Corea e il martello di un’Amministrazione comunale che avrebbe dovuto agire d’autorità. Dieci famiglie, pertanto, ancora con i pozzi.
Quando gli operatori di Street View di Google maps hanno fotografato ogni metro delle città italiane, compreso Sellia Marina, e si sono recati in località Chiara (Chiaro, ndb. Un errore che ci sta, considerato che la toponomastica è sempre la stessa, quella di trent’anni fa, con un solo comune denominatore: Chiaro. Villaggi: Chiaro, Rivachiara 1 e Rivachiara 2, Fratto Chiaro. È tutto un chiaro di luna insomma) mica gli hanno chiesto il permesso, a Rocco Corea. La strada, infatti, è di tutti. Ma rimane di sua proprietà quando serve per migliorare i servizi altrui. Uso pubblico e uso privato. È come il bicchiere mezzo vuoto. L’interesse pubblico dovrebbe essere superiore a quello privato. Dovrebbe.
Pare che il bandolo della matassa lo possa sciogliere solo l’interesse pecuniario. Ora, come ora, infatti, le famiglie, per potersi allacciare, devono sborsare un bel po’ di quattrini. Se i lavori li avesse fatti la ditta autorizzata dal Comune, invece, sarebbero andati in cavalleria.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma...da tanti che abito in LOCALITA` RIVACHIARA nei condomini siamo allacciati alle fogne e` all`acqua potabile ma...in LOCALITA` CHIARO...provate ha passarci ora oggi e` 8-4-2015 e` ricordate la stessa situazione dello scorso anno o al giorno dell`alluvione,in cui siamo rimasti ai piani superiori perche`il piano terra era...allagato....e su internet ho scritto dell`alluvione...di quella sera...quella notte:nottate di paura....e` brividi,meglio non ricordare....ho fatto tante foto....!

Anonimo ha detto...

Ma...da tanti che abito in LOCALITA` RIVACHIARA nei condomini siamo allacciati alle fogne e` all`acqua potabile ma...in LOCALITA` CHIARO...provate ha passarci ora oggi e` 8-4-2015 e` ricordate la stessa situazione dello scorso anno o al giorno dell`alluvione,in cui siamo rimasti ai piani superiori perche`il piano terra era...allagato....e su internet ho scritto dell`alluvione...di quella sera...quella notte:nottate di paura....e` brividi,meglio non ricordare....ho fatto tante foto....!