Da sinistra: Enzo Perri, Giuseppe Calabretta, Carolina Marcianò e Roberto Gigliotti
Dai settemila voti nelle ultime elezioni provinciali di due anni fa ai tre mila e cinquecento delle regionali di qualche mese addietro. Ridotto della metà anche il numero dei tesserati. L’Idv a Catanzaro e provincia è in caduta libera. Per gli iscritti di Lamezia Terme il motivo di tale disfatta è uno solo: Gianluca Silipo, appena eletto coordinatore provinciale dell’Italia dei Valori. Ed è proprio il rispetto delle regole in seno alla sua elezione da commissario uscente ad aver scatenato le ire della seconda città più grande della Provincia. Giuseppe Calabretta, Roberto Gigliotti, Carolina Marcianò ed Enzo Perri ne sono convinti tanto da aver inviato un documento di riflessione sullo svolgimento del Coordinamento provinciale di Catanzaro “al commissario regionale, al commissario provinciale, ai componenti del direttivo provinciale e agli organi di garanzia ai quali chiediamo di ravvisare eventuali estremi di nullità delle operazioni congressuali ripristinando le minime garanzie di democrazia interna che necessariamente intendiamo far valere all’interno del nostro partito”. “Venti giorni prima del congresso ha mandato a casa tutti, cioè ha sciolto il coordinamento provinciale, cioè “quelli che gli potessero fare ombra” ed è rimasto da solo senza aver avuto l’onestà morale di dimettersi probabilmente per preparare il terreno per la sua elezione”, ha detto Calabretta. “Noi riteniamo non corretto eticamente che un commissario si possa preparare un congresso a suo uso e consumo”, spiega il documento congiunto. “Italia dei Valori vuol dire principalmente rispetto delle regole e noi vogliamo che siano rispettate. La lista di Silipo dei candidati al congresso era di 13 persone, mentre doveva essere di 15. Non è pignoleria ma perseguimento delle norme statutarie. Noi riteniamo che questi comportamenti non debbano essere messi in secondo ordine”, ha incalzato Roberto Gigliotti. Non solo avrebbe sciolto d’autorità il coordinamento provinciale venti giorni prima ma, in prossimità del congresso, avrebbe anche nominato i cinque responsabili dei giovani di Idv. “Forse per prepararsi il terreno favorevole”, ha accusato ancora Calabretta. Stilettate anche per la mozione presentata da Silipo, “scadente. Che non parla di alleanze naturali e strategiche e che non si prefigge nessuno obiettivo qualificante né sotto l’aspetto politico né sotto l’aspetto organizzativo”. Della quale il commissario “con una escamotage ha tentato finanche di evitare la relazione introduttiva in apertura della fase congressuale, tanto tutto poteva chiudersi con una acclamazione al futuro re”. Dalla sua acclamazione, ancora, si sarebbe svolta già una prima riunione del direttivo provinciale. “Carbonara”, l’hanno bocciata quelli di Lamezia Terme, visto il riserbo assoluto che avrebbero mantenuto i quadri provinciali di Idv. “Le riunioni carbonare – spiegano nel documento - non sono mai state tenute fino ad oggi in questo partito ma se la nuova linea di comportamento è questa ce lo si dica apertamente, sapremo così regolarci di conseguenza”. Una conferenza stampa, questa convocata nella sede di corso Nicotera di Lamezia Terme, senza peli sulla lingua da parte degli aderenti al partito degli ex pm Antonio di Pietro e Luigi de Magistris, che si inserisce in un forte e acceso dibattito, che investe tutto l’Idv calabrese, sulla modalità e sulla scelta degli uomini da parte dei leaders maximi. |
5 commenti:
Italia dei Valori? Ma di quali valori parliamo?
valori bollati...
da
http://www.lameziaweb.biz/new.asp?id=12608
Lamezia Terme - «Gigliotti, Marcianò, Enzo Perri, Calabretta sono iscritti che hanno allestito una sceneggiata ai danni del partito utilizzando impropriamente sede e simbolo per renderla più credibile». Non usa mezzi termini il coordinatore provinciale di Idv Gianluca Silipo che senza giri di parole "bacchetta" un gruppo di componenti lametini del partito di Di Pietro che nei giorni scorsi ha chiesto la verifica delle procedure relative alle elezioni provinciali. «Roberto Gigliotti – afferma Silipo – si autoproclama coordinatore di un circolo che non c'è, poi parla di strategie e di incarichi, poi addirittura spiega al sindaco Speranza e al commissario regionale Messina quello che veramente è successo tra di loro giungendo quindi alla conclusione che un posto in una partecipata, magari per lui, lo si può anche accettare. Occorre fare alcune precisazioni – prosegue Silipo – affinché nessuno sia tratto in inganno e non si confonda la realtà con la fantasia: non c'è alcuna attinenza tra il congresso di Cosenza e quello di Catanzaro dove tutto si è svolto in assoluta regolarità sotto la supervisione del garante De Masi e in costante collegamento con il commissario Messina».
Tra i 13 membri eletti nel coordinamento provinciale, afferma Silipo, tre sono di Lamezia; eventuali cooptazioni avvengono nel rispetto delle regole e sempre con l'autorizzazione dell'ufficio nazionale organizzativo. «Tutte le attività politiche svolte da me – prosegue il coordinatore di Idv – sono state sempre concordate e discusse con Messina e lo stesso è da me sempre aggiornato. Gigliotti, Marcianò, Perri, Calabretta, non hanno alcuna rappresentanza del partito e non possono prendere accordi politici di alcun tipo con nessuno».
Sulla stessa lunghezza d'onda Francesco Muraca e Daniela Tolomeo, membri del coordinamento provinciale, che si sono dissociati «in maniera netta e decisa sia per i toni che per i contenuti, da quanto affermato da alcuni iscritti a Idv: non si può accettare la divergenza politica scenando in maniera ingiustificata sul piano personale». In questo momento, precisano Muraca e Tolomeo, «gli unici organismi di partito nella provincia riconosciuti sono il coordinamento provinciale, pertanto nessun altro ha diritto di parlare per nome e per conto di Idv».
comunicato stampa 1 parte
CONSIDERAZIONI SULLA VICENDA RELATIVA ALL'INELEGIBILITA' DEI DUE MEMBRI DEL COORDINAMENTO PROVINCIALE
Alla luce di quello che è avvenuto negli ultimi giorni in IDV in Calabria, vorrei fare delle considerazioni sul congresso di Catanzaro e sulla proposta dei candidati al coordinamento da parte di G. Silipo. L'inserimento nell'elenco di due persone di cui era già noto il fatto che non avessero diritto al voto, è stato secondo me un grave errore politico, risolto comunque a monte dal garante,on De Masi, che infatti non li ha proclamati eletti. Il fatto che i due candidati non erano in regola con il tesseramento, per come stabilisce il regolamento congressuale, non è dovuto ad una mera questione burocratica, bensì ad una precisa scelta che entrambi avevano fatto da un po' di tempo, cioè partecipare sì alla vita politica, ma con altri, gruppi o movimenti o partiti che siano, ma non con IDV. Giuseppe Zappavigna è stato candidato alle regionali in 'Io resto in Calabria' e Giuseppe Gigliotti ha sostenuto la stessa lista, ma facendo la campagna elettorale per un altro candidato, ( N. Panedigrano ). Il gruppo di Gigliotti, inoltre, non ha sostenuto la lista di IDV alle comunali a Lamezia, ma come ben sa anche G. Silipo perché ha partecipato alle 'trattative', alla nostra richiesta di inserire qualche persona del loro enturage nella nostra lista, aveva risposto proponendo un solo nome ( i candidati da noi presentati erano 21 su un massimo di 30 e un minimo di 20 ). Non avendo avuto riscontro positivo, in quanto il gruppo insisteva su un solo nome, immediatamente tale nome è stato inserito nella lista del PD e regolarmente sostenuto da tutto il gruppo. Poiché le elezioni, politiche o amministrative che siano, sono il momento culminante e fondamentale dell'impegno politico, e le persone che si propongono si mettono in gioco in prima persona per rappresentare degli ideali che accomunano dei gruppi più numerosi,è ovvio però che questi due nostri amici, nelle ultime elezioni hanno portato benefici ad altri partiti e non al nostro, e quindi hanno contribuito al risultato non certo positivo che si è registrato in provincia di CZ ( la provincia dove IDV ha registrato il risultato peggiore ) e a Lamezia ( alle comunali la lista è stata presentata con 21 candidati e per circa 220 voti non ha eletto un consigliere ).
Mi preme dire anche che Giuseppe Gigliotti è stato inserito come espressione di Lamezia , ma in realtà lui si è avvicinato al gruppo di Lamezia di IDV e ha partecipato alla riunioni da soltanto da due o tre settimane, mentre nella nostra città c'è un gruppo numeroso, fatto di persone che, con molta fatica, stanno facendo un percorso insieme da molto tempo. Un gruppo che esprime esponenti validi della società civile, professionisti, insegnanti, persone impegnate nel sociale, nel volontariato e nelle associazioni cattoliche, ma che spesso per l'ex commissario e attuale coordinatore, sono dei fantasmi, di cui a stento ne conosce il nome. Il fatto che i due amici si sono riavvicinati al partito è un fatto positivo, e certo potranno dare un contributo più che valido, ma non è detto che debbano per forza essere dei dirigenti, ma è necessario che prima facciano un percorso di condivisione della loro scelta con tutti gli altri.
comunicato stampa 2 parte
Sollecito quindi il coordinatore provinciale ad approfondire la conoscenza di tutti gli iscritti, del loro curriculum di vita e professionale in modo tale da valorizzare tutti e utilizzare al meglio le capacità e le potenzialità delle persone per poter fare crescere il partito. Un partito cresce se si utilizzano al meglio le risorse umane e se le scelte vengono fatte non sulla base di rapporti amicali o di simpatie personali, ma sulla base di capacità e competenze oggettive.
Nella mozione congressuale si parla del fatto che i circoli devono favorire l'attivismo e l'apertura anche alle persone non iscritte al partito, e questo naturalmente lo condivido; ma dobbiamo anche guardare un po' indietro nel recente passato ed evidenziare gli errori fatti per non ripeterli. Mentre ora si parla di aprire agli esterni, durante l'esperienza di commissariamento a Lamezia si sono allontanate dal partito persone valide che avrebbero dato importanti contributi sia nella normale attività politica che in campagna elettorale, per contrasti e incompatibilità di metodo con il commissario provinciale. M riferisco in modo particolare ad un giovane imprenditore e ad una imprenditrice agricola abbastanza conosciuta in provincia, che non hanno più sopportato il fatto che, nonostante nel partito ci fosse un acceso dibattito sull'operato dell'amministrazione comunale, alla luce anche di gravi comportamenti censurabili da parte del sindaco Speranza ( è stato supportato per 5 anni da elementi del centro destra con una politica basata sugli inciuci e speculazioni edilizie; ha avuto sia in giunta che tra i suoi consulenti personaggi coinvolte nelle note vicende di 'Why Not' e legati a consorterie massoniche e cattoliche ), il commissario aveva una sua linea autonoma, o meglio ne seguiva un'altra tracciata in altri luoghi, che a noi non'era chiara. Questi due iscritti ad un certo punto hanno ritenuto di non dover più perdere tempo a discutere e trascorrere serate ad analizzar la situazione o addirittura a fare proposte che nessuno avrebbe mai preso in considerazione, e si sono allontanati. Non mi risulta che G. Silipo li abbia mai chiamati per fare
cambiare loro idea, noi lo abbiamo fatto con molta convinzione, ma non siamo riusciti nell'intento.i
Un'ultima considerazione sulla composizione del coordinaniento provinciale : tre sole donne sono troppo poche. Un' altra considerazione sui giovani, è vero che vanno valorizzati, ma devono avere il tempo di fare un po' di esperienza; non bisogna dare loro incarichi che non siano in grado di affrontare, altrimenti, oltre a fare danni al partito, si potrebbero demotivare e addirittura allontanarsi da IDV.
Professoressa DE FAZIO MARIA ANTONIETTA
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