1 settembre 2010

Medici senza frontiere

La ricevuta fiscale rilasciata dalla Guardia medica a un disabile Da story

A Sellia Marina, alla Guardia medica di Sellia Marina, i medici sono senza frontiere. Visitano tutti, bambini, adulti, anziani, diversamente abili, turisti e turisti stranieri. L’unica frontiera è data dal confine calabro. Chi sta di là deve sborsare 15 euro. Con tanto di ricevuta fiscale se richiesta, insistentemente richiesta.
Roberto (il nome è di fantasia) si reca insieme ai suoi genitori alla guardia medica della cittadina ionica. Soffre della sindrome di Down fin dalla nascita. È evidente. Ma è un tipo simpatico. Abbraccia tutti quelli che lo salutano. Ha mal di gola. E fa fatica a respirare. Un giorno di mare e già l’influenza si sarà preso. Bussano e qualcuno li invita ad entrare. La dottoressa è brava. Sa il fatto suo. Qualche antibiotico e passerà tutto, rassicura la mamma, un po’ più apprensiva del marito. Nel frattempo la segretaria del chirurgo segna sul librone della scrivania la prestazione effettuata. E poi chiedono: “Quindici euro!”. Né uno in più e né uno in meno. La tariffa è la tariffa. C’è scritto anche fuori. Al che i signori, che vivono nel nord Italia e vengono ogni anno a Sellia Marina per le vacanze, chiedono una ricevuta fiscale per la detrazione dalle tasse. Temporeggiano, ma date le insistenze dei “turisti” si convincono. Eccola: bianca e blu, come quelle delle vendite all’ingrosso. All’interno nessun riferimento al servizio della Guardia medica. Solo del medico che ha eseguito la “prestazione medica professionale quale visita ambulatoriale”. Fuori, in effetti, c’è un avviso che spiega tutto. Ed è firmato dal responsabile delle Unità operativa cure primarie, dottoressa Ivana Immacolato. L’oggetto è indicativo: “Assistenza ai turisti”. Ed è rivolto a tutti i medici, anche a quelli della “Continuità assistenziale”. E ai sensi del vigente contratto ACN-MMG (accordo collettivo nazionale e medici di medicina generale) viene stabilito che “l’assistenza ai turisti sarà svolta presso gli studi medici di assistenza primaria, nei giorni feriali e nelle ore diurne, nonché presso tutte le postazioni di continuità assistenziale nelle ore notturne, prefestive e festive”. E che – la cosa più importante – “le visite effettuate a favore dei turisti, se non residenti nel territorio degli ambiti di riferimento aziendale, sono compensate direttamente dall’assistito con le tariffe onnicomprensive previste dagli ACN di MMG e PLS”. Questo vale anche per i “turisti stranieri”, al di là della frontiera italiana. Il confino, quindi, è dato solo da quello calabro. Si dà il caso, però, che ai sensi, sempre di questi accordi tra medici, nessun riferimento nella ricevuta in oggetto viene fatto della Guardia medica, cioè della “postazione di continuità assistenziale” dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, dove è stata fisicamente eseguita la prestazione. E’ come se il medico avesse visitato nel suo studio personale, non in una struttura pubblica. Ma vi è di più. Sempre secondo gli ACN dei MMG il medico avrebbe dovuto stilare un complesso modello, denominato “M”, “al fine di assicurare la continuità assistenziale in capo al medico di libera scelta”, comma 8 dell’articolo 67. Questa norma, il dirigente Immacolato non l’ha citata. Ma neanche la dottoressa in servizio lo ha compilato. Eh già, per farlo avrebbe dovuto scrivere che era in servizio presso una struttura pubblica. Un’altra annotazione: ma i diversamente abili non godono della gratuità di ogni assistenza? Forse fuori dal confino calabro. Forse sì.

16 commenti:

Luca ha detto...

Questa è bella. Tutti siamo UGUALI.
Posso capire se SOLO quelli di Sellia non pagano quei 15 euro. Ma le persone non residenti a Sellia devono, senza alcuna eccezione pagare, così sarebbe una cosa "intelligente".
Ma che nessuno paga eccetto quelli del Nord Italia, semplicemente perchè non sono calabresi... beh questo non credo che sia accettabile.

gilberto ha detto...

è una vergogna"Sellia Marina" c'è un assessore alla sanità, se non erro si chiama Vincenzo Amedeo Tulelli Politiche comunitarie - Rapporti con enti sovracomunali - Sanità - Servizi cimiteriali
perchè non ci commenta qualcosa ? non era quello che dei 10 euro per i prelievi...ecco come vengono trattati i turisti in questo comune, noto dall'articolo un bollettario da commerciante di patate..ecco perchè tanti si curano tipo "fai da te" non hanno notato che questo ragazzo è anche un disabile ? devo dire che dovrebbero cambiare mestiere..come l'assessore un solo lavoro, quello a Servizi cimiteriali...........forse il ragazzo al mare ha bevuto un pò ...acqua di un mare inquinato.
bravo Emilio come sempre.

michino caronte ha detto...

ma la guardia medica è quella situata vicino la curva della statale 106 ?.........ma chi paga l'affitto di questa struttura ?
è l'assessore alla sanità è mai stato a vederla...
Vincenzo dovresti essere sempre in campagna elettorale, come cercavi di essere bravo e servizievole pur di avere i voti..e adesso cosa stai facendo Tu e questa amministrazione che fa acqua da tutte le parti, mi sembrate una ciurma su un galeone dei pirati, attenti state affondando, sapete nuotare o annegherete tutti quanti..e preparatevi 15 euro perchè il galeone vi ha trasportato fuori dal vostro territorio..
ricordatevi fatevi rilasciare regolare ricevuta fiscale, come fanno alla guardia medica di Sellia Marina.

domenico dragone via abruzzi 3/5 segrate-milano ha detto...

questa guardia medica che non sapeva mettere un flebo......lasciamo fare i commenti a altre persone..............di problemi ne abbiamo abbastanza.
poi stiamo parlando di salute non di barzellette, qui vorrei leggere ...commenti da parte di tutti gli schieramenti politici, maggioranza e opposizione, commenti costruttivi per migliorare una struttura Sanitaria. grazie

Santino ha detto...

L'accordo NAZIONALE stabilisce che debbano pagare solo i cittadini che ricorrano all'opera del medico al di fuori del proprio Comune di residenza. Quindi tutti coloro che non sono residenti a Sellia Marina. Tuttavia sempre l'accordo NAZIONALE stabilisce che le Regioni possono decidere ulteriori e differenti modalità di erogazione e di retribuzione delle visite occasionali.
Evidentemente in Calabria si è deciso che la prestazione è gratuita per i calabresi che si rivolgono in una struttura calabrese.
Non capisco cosa c'entra l'assessore di Sellia Marina (paese in ogni caso con una amministrazione indecente) o il responsabile delle Unità operativa visto che è un accordo NAZIONALE.
Pensate forse che a Milano o Torino o in qualsiasi altra struttura del Nord o Centro quelle 15 euro non ve le facciano pagare?
Pensate forse che le prestazioni effettuate dagli ospedali del Nord per tutti quei calabresi che si fanno curare in quei posti non li paga la Regione Calabria?

elisabetta ha detto...

dimentica di dire Signor Santino che la ricevuta dell'articolo è stata fatta pagare a una persona disabile....perchè non è stato compilato il modello come prescrive la legge, ora pensa che l'assessore di questo comune può fare e deve fare una segnalazione agli enti preposti, o dobbiamo farla noi, io e lei...vogliamo vedere quanti soldi sono stati stanziati alla Sanità Calabrese? alla mala Sanità Calabres e al resto d'ITALIA. vuole venire a verificare dai nostri volontari come vengono trattati all'arrivo negli ospedali......sicuramente lei è stato in quelli Calabresi, dove le persone vengono abbandonate a se stessi, ma questo è un'altro discorso, a Sellia Marina i turisti devono pagare ....

FRANCESCA ha detto...

Sanità in Italia: Report su Rai tre denuncia i casi peggiori e i migliori....---x il signor SANTINO-----------
LO LEGGA CON ATTENZIONE...

‘La cura’ è il titolo della puntata di Report andata in onda ieri sera su Rai Tre per denunciare i casi di malasanità in Italia da Nord a sud, gli sprechi, la corruzione, il malfunzionamenti dei sistemi sanitari regionali. A partire dal clamoroso caso della regione Calabria, il cui deficit sanitario ha raggiunto una cifra esorbitante. Un dato vince su tutti ed è quello che rende il quadro della situazione e lascia senza parole: su 39 ospedali presenti in Calabria, 36 non sono in regola.

Ospedali fatiscenti che cadono a pezzi, qualche struttura deserta, 39 ospedali per 2 milioni di abitanti, 36 dei quali irregolari, 52.000 calabresi che ogni anno vanno fuori a farsi curare, in Lombardia o Emilia Romagna, un deficit che supera i 2 milioni ma che un Loiero, presidente della Regione, imbarazzato non risece nemmeno a quantificare. Sono questi solo alcuni degli aspetti emersi cui si aggiunge la grande parte di responsabilità di chi gestisce la sanità calabrese: sprechi, personale in più, poco interesse alle strutture, soldi degli investimenti stanziati per gli ospedali che finiscono, invece, chissà dove.

Alberto Nerazzini ha girato l’Italia, dalla Calabria, dove è addirittura difficile quantificare il deficit, alla Lombardia, la prima ad aprire la competizione tra sanità pubblica e privata e ha visitato alcune delle realtà (IRCS) che dovrebbero rappresentare il fiore all’occhiello del Servizio sanitario nazionale. Si tratta degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico finanziati dal ministero perché affiancano la ricerca alla cura dei pazienti.

Dal viaggio compiuto emerge la fotografia di una Calabria soggetta, in cui servirebbero scelte coraggiose e nuove nomine di quei direttori generali che, invece, vengono pescati sempre in quei ristrettissimi elenchi di ‘sacerdoti’ che gravitano attorno alla cosa pubblica calabrese, spesso alla sanità calabrese, da decenni.

Il direttore di un' Azienda sanitaria, quella di Locri reduce dalla bufera antimafia che ha individuato ruberie e sprechi anche nell'ordine del 900% di ricarico per gli ordinativi, Giustino Ranieri, pagato con soldi pubblici e chiamato ad amministrare un' azienda sanitaria pubblica, si è rifiutato di fornire un qualsiasi documento di acquisto al giornalista che glieli chiedeva, dimostrandosi anche sprovveduto di cose mediatiche nella misura in cui prima ha richiesto che venisse sistemata in uno sgabuzzino la telecamera (rimasta comunque accesa a sua insaputa), poi ha registrato la chiacchierata col telefono cellulare e poi avrebbe preteso che il giornalista firmasse un documento col quale si impegnava a non rendere pubblico il contenuto della chiacchierata.

Questa è solo una dimostrazione di quanto siano vere le parole di chi parla di ‘due Italie’ in una. L’assurdità è che mentre il deficit calabrese raggiunge somme improponibili, il sistema sanitario ‘obbliga’ chi deve curarsi e farlo bene a ‘espatriare’ verso le regioni del nord, proprio li, in quella parte di Italia dove si corre, si lavora, si produce, proprio li, in Lombradia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, la sanità non ha deficit, la ricerca va avanti e produce risultati soddisfacenti, le strutture private, insieme ad alcune pubbliche, stanno raggiungendo sempre più livelli di eccellenza.

Basti pensare al San Raffaele di Milano. E allora ci si chiede: quale sanità avremo nei prossimi anni’ Quali sono i tagli che il governo ha deciso? E soprattutto: i tagli sono stati fatti dopo un’azione seria di verifica degli sprechi? Nel frattempo, il nostro sistema sanitari si barcamena tra regioni cosiddette virtuose e regioni sprecone, quelle che sono commissariate oppure sottoposte ai Piani di rientro.

roberto ha detto...

la regione Calabria farebbe bene a controllare i suoi debiti, pensa che i conti li farà tornare facendo pagare i 15 euro ai cittadini che abitano al di fuori del territorio Calabrese....
perchè non rispetta le leggi? si lascia qualcosa per le prossime elezioni...

Santino ha detto...

Chiaramente il mio commento riguardava il caso generale, in quanto personalmente credo che i disabili non debbano pagare alcuna prestazione e neanche alcun ticket. Se la sanità nazionale è in rosso in ogni caso i soldi per chi è stato sfortunato devono venir fuori e non si discute.
Le assicuro che negli ospedali calabresi ci sono stato (sono di Cropani Marina) e so benissimo come funzionano le cose. So benissimo che la mafia non è solo una organizzazione criminale ma è anche una forma di pensiero di noi calabresi secondo la quale tutto quello che si può fare a vantaggio proprio e della propria famiglia e dei propri amici si può fare, anche a discapito della collettività. Come li possiamo chiamare tutti quei medici professionisti che se non passi prima dal proprio studio privato, in ospedale neanche ti guardano. Come li possiamo chiamare tutti quegli amministrativi e tecnici di laboratorio che gestiscono le prenotazioni elargendo favori agli amici per il proprio tornaconto? Come li chiamiamo i politici e i direttori generali che gestiscono le assunzioni ed i dipendenti solo in base a criteri elettorali e alle loro faccende personali? E gli infermieri che non sono mai presenti e che si coprono a vicenda?
Io li chiamo semplicemente mafiosi. Sicuramente non uccidono nessuno, ma tutti i nostri morti di malasanità sono merito loro, il miliardo di euro di debito calabrese è tutto merito loro, le migliaia di calabresi che si curano al nord sono merito loro, le prenotazioni di visite e analisi specialistiche per mesi e mesi sono il risultato di tutto il loro fantastico impegno.
Infine, per quanto riguarda le 15 euro, sono convinto che la prestazione medica in Calabria di chiunque non sia calabrese debba essere pagata così come noi paghiamo le prestazioni nelle altre regioni italiane.

Unknown ha detto...

Anche a me è accaduto qualcosa lo stesso, ma in Sicilia, nella provincia di Messina, alla cui Guardia medica ho dovuto sborsare 15 euro. con una ricevuta dell'ASL di Messina.

nadia ha detto...

che dire delle persone" non Calabresi che vengono a fare le ferie, quindi portare "soldi" e poi si ammalano perchè non funzionana il depuratore di Cropani, Zagarise, Sellia Marina, Simeri Crichi, botricello, forse ne dimentico qualcuno Signor Santinio... vedi elenco stilato da goletta verde.
per il prossimo anno, il turista non torna e i Calabresi non vedranno neanche i 15 euro...
è la colpa di chi è se avete queste amministrazioni e un mare di merda...e le persone ci si ammalano.

carlo ha detto...

pensate che all'assessore di Sanità del comune di Sellia Marina interessa se i turisti si ammalano..
pensate che interessa come si compilano i moduli
e ricevute fiscali per i turisti che si ammalano e si rivolgono alla guardia medica...
pensate che gli articoli del giornalista Grimaldi li leggono quelli del comune( siiiiiiiiiiiii)
ma dove cavolo vanno a fare il bagno Sindaco e amministrazione comunale ? forse aspettano che arrivano le prime piogge per andare alla piscina che si forma in modo naturale in piazzetta..chi riuscirà a fare una foto al Sindaco e amministrazione, riceverà un premio, parola.

Santino ha detto...

Il turista che viene da noi è libero di decidere se sia il caso di tornare in Calabria o meno (io personalmente non lo farei). Il fatto di dover pagare 15 euro per le prestazioni mediche al di fuori del proprio Comune o Regione di residenza è un accordo NAZIONALE, che esula dal fatto che qui da noi tutto è gestito male o che i depuratori non funzionano, gli ospedali fanno schifo, le strade sono indecenti, etc. etc..

carmela ha detto...

un accordo nazionale che tutti dovrebbero pagare, fuori dal comune di residenza.....
pagare a un comune 15 euro per farti ammalare nel suo territorio...
e tu come cittadino cosa dovresti chiedere come risarcimento alle cose descritte anche dal signor
Santino; depuratori che non funzionano, ospedali che fanno schifo,strade indecenti...ha ragione signor Santino il comune di Sellia Marina dovrebbe pagare i danni ,----da scontare con i 15 euro.....

carmela ha detto...

gentilissima signora Carmela fra tutti i commenti
ho scelto quello che hai scritto. il comune ci dovrebbe veramente pagare i danni, ci hanno rovinato le ferie, noi in famiglia abbiamo avuti n.3 casi di malattia, tutti indistintamente 2 alla gola, ci vuole poco a bere involontariamente dell'acqua del mare..a mia nipote nelle parti intime, signor Santino cosa ne pensa il comune di Sellia Marina ci dovrebbe pagare i danni appurato che il mare è inquinato....il mare del suo paese come era? grazie

Santino ha detto...

Il mare del mio paese è esattamente come il suo, visto che il comune di Sellia Marina ha pensato bene di costruire un depuratore esattamente al confine con Cropani Marina, e le assicuro che oltre che essere inadeguato, non è mai manutenuto.
Per quanto riguarda Sellia Marina, il sindaco Amelio è stato votato da una grossa maggioranza di suoi compaesani, benchè fosse chiaro a tutti l'incapacità totale ed il clientelismo della sua prima amministrazione. Ma il clientelismo a Sellia Marina è la prassi non solo in ambito amministrativo, ma anche economico, scolastico, turistico; ovunque ci si rivolge all'amico per poter oleare bene le cose.
E cosa pensa, che da una cultura clientelare così ben assestata possa venir fuori una giunta comunale di prim'ordine?
E l'assessore Cosentino che a Sellia ha raccolto così tanti bei voti, pensate sia in grado di mettere ordine nel tessuto urbano degradato che i Selliesi hanno costruito.
Perchè bisogna pure ricordare che le case abusive costruite a centinaia in zona mare le une a ridosso delle altre in modo che non ci sia spazio nè per il verde nè per le strade, non le ha mica costruite tutte Amelio.
Per i selliesi l'importante è avere la casa al mare, accapararsi più spazio possibile, costruire il massimo possibile, che poi la strada non consente di far passare due auto non ha importanza, che non esiste la fogna non ha importanza, tanto scarico tutto sul fiume, che il paesaggio sia squallido non me ne frega niente, la mia casetta all'interno deve avere tutti i confort, ho bisogno di spazio.
Se crede che il comune di Sellia Marina le debba far pagare i danni li chieda, si rivolga ad un avvocato, inizi a protestare, faccia sentire la sua voce al comune, lei come tutti gli altri che non sono tutelati.
Per quanto riguarda le 15 euro le amministrazioni, così come quella di Sellia Marina, non hanno alcun potere per stabilire che l'assistenza presso la guardia medica non debba essere pagata dai non residenti; è una decisione che riguarda le A.S.L., se i comuni si vogliono far carico di questi soldi probabilmente lo possono fare in forma di rimborso; non credo, tuttavia, che al comune di Sellia M. venga in mente qualcosa del genere, vorrebbe dire che si ammette che la gente si ammala a causa della propria inefficenza.