13 ottobre 2011

La denuncia di un padre. Scuola dell'Infanzia Prunia cercasi

Il Plesso scolastico Prunia di Lamezia Terme 

Bambini rinchiusi in poche e anguste aule. Servizi igienici misti. Vestiti ammassati sulle sedie. È la grave situazione che vivono i ragazzini della scuola dell’Infanzia del Plesso “Prunia” del circolo “Francesco Costabile” di Lamezia Terme. È un padre a denuncialo. Ha preso a carta e penna e ha scritto al dirigente scolastico, al sindaco, Giovanni Speranza, e al presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro.

“Le bambine – esordisce - non hanno mai avuto il piacere di conoscere il plesso scolastico poiché lo stesso risulta essere in fase di ristrutturazione. In sostanza ci troviamo a metà ottobre e la bambine non hanno di fatto una scuola. Fino a qui potrebbe essere tutto normale, come anche potrebbe apparire normale”. Ma normale non è. “In attesa dell’ultimazione dei lavori di ristrutturazione (la cui data è indefinita), - spiega - le bambine sono state, unitamente agli altri bambini frequentanti, trasferite presso i laboratori d’arte dell’ Ist. Comprensivo “Giovanni Nicotera”.  La gravità – incalza - la riscontriamo nel fatto che i bambini sono stati letteralmente “rinchiusi” in un piccolissimo edificio adiacente il predetto Istituto e utilizzato per laboratorio d’arte”. Ed ecco il racconto delle criticità scolastiche dei ragazzini. “Vengono tenuti in una piccola aula senza niente se non dei piccoli banchi posizionati alla meno peggio senza alcun criterio che, tra l’altro, riducono lo spazio di movimento. Non ci sono i servizi igienici adeguati (in sostanza i bambini vanno in bagno come ai tempi della seconda guerra mondiale vale a dire tutti in un bagno senza distinzione di sesso); i giubbini vengono ammassati su una piccola sedia e quindi vanno a finire tutti per terra e ogni volta bisogna fare una approfondita ricerca per trovare quelli delle mie figlie a seconda se sono sotto o a metà della catasta (a seconda della fortuna), non vi sono attrezzature ricreative, non vi sono gli spazi adeguati per lo svolgimento della normale attività didattica (figuriamoci per gli approfondimenti), la stanza è praticamente invivibile quasi soffocante e soprattutto con l’inizio del freddo anche fredda, gli zainetti sono posizionati in fila su di una panca”. Disagi che “influiscono negativamente sulla corretta istruzione delle bambine frustando, ovviamente, anche le capacità didattiche delle insegnanti con ripercussioni solo e soltanto sugli allievi”. La lettera dell’avvocato Giulio Calabretta, il padre delle bambine, si conclude con un appello: “Si chiede immediatamente di risolvere il problema”. Ove non fosse possibile: “mi vedrò costretto ad iscrivere immediatamente le bambine ad altra Scuola”. Non solo, ma  “la vicenda verrà dallo scrivente portata all’attenzione del Ministero della Pubblica Istruzione oltre che della Procura della Repubblica di Lamezia Terme”.

1 commento:

michino caronte ha detto...

brutta storia, brutta perchè ci sono i bambini, bambini che vedono e sentono, bambini che ricorderanno, come io ricordo il sorriso del presidente della regione, d'altronde lei è sempre invitata per inaugurazioni e feste, dove c'è festa c'è Wanda Ferro.
complimenti per l'articolo, ai bambini auguro un mondo di bene.