Il Plesso scolastico Prunia di Lamezia Terme
Bambini
rinchiusi in poche e anguste aule. Servizi igienici misti. Vestiti ammassati sulle
sedie. È la grave situazione che vivono i ragazzini della scuola dell’Infanzia
del Plesso “Prunia” del circolo “Francesco Costabile” di Lamezia Terme. È
un padre a denuncialo. Ha preso a carta e penna e ha scritto al dirigente
scolastico, al sindaco, Giovanni
Speranza, e al presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro.
“Le bambine
– esordisce - non hanno mai avuto il piacere di conoscere il plesso scolastico poiché
lo stesso risulta essere in fase di ristrutturazione. In sostanza ci troviamo a
metà ottobre e la bambine non hanno di fatto una scuola. Fino a qui potrebbe
essere tutto normale, come anche potrebbe apparire normale”. Ma normale non è. “In
attesa dell’ultimazione dei lavori di ristrutturazione (la cui data è
indefinita), - spiega - le bambine sono state, unitamente agli altri bambini
frequentanti, trasferite presso i laboratori d’arte dell’ Ist. Comprensivo “Giovanni Nicotera”. La gravità – incalza - la riscontriamo nel
fatto che i bambini sono stati letteralmente “rinchiusi” in un piccolissimo
edificio adiacente il predetto Istituto e utilizzato per laboratorio d’arte”. Ed
ecco il racconto delle criticità scolastiche dei ragazzini. “Vengono tenuti in
una piccola aula senza niente se non dei piccoli banchi posizionati alla meno
peggio senza alcun criterio che, tra l’altro, riducono lo spazio di movimento. Non
ci sono i servizi igienici adeguati (in sostanza i bambini vanno in bagno come
ai tempi della seconda guerra mondiale vale a dire tutti in un bagno senza
distinzione di sesso); i giubbini vengono ammassati su una piccola sedia e
quindi vanno a finire tutti per terra e ogni volta bisogna fare una
approfondita ricerca per trovare quelli delle mie figlie a seconda se sono
sotto o a metà della catasta (a seconda della fortuna), non vi sono
attrezzature ricreative, non vi sono gli spazi adeguati per lo svolgimento
della normale attività didattica (figuriamoci per gli approfondimenti), la
stanza è praticamente invivibile quasi soffocante e soprattutto con l’inizio
del freddo anche fredda, gli zainetti sono posizionati in fila su di una panca”.
Disagi che “influiscono negativamente sulla corretta istruzione delle bambine
frustando, ovviamente, anche le capacità didattiche delle insegnanti con
ripercussioni solo e soltanto sugli allievi”. La lettera dell’avvocato Giulio Calabretta, il padre delle
bambine, si conclude con un appello: “Si chiede immediatamente di risolvere il
problema”. Ove non fosse possibile: “mi vedrò costretto ad iscrivere immediatamente
le bambine ad altra Scuola”. Non solo, ma “la vicenda verrà dallo scrivente portata
all’attenzione del Ministero della Pubblica Istruzione oltre che della Procura
della Repubblica di Lamezia Terme”.
1 commento:
brutta storia, brutta perchè ci sono i bambini, bambini che vedono e sentono, bambini che ricorderanno, come io ricordo il sorriso del presidente della regione, d'altronde lei è sempre invitata per inaugurazioni e feste, dove c'è festa c'è Wanda Ferro.
complimenti per l'articolo, ai bambini auguro un mondo di bene.
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