29 ottobre 2011

Lettera aperta al direttore di Mezzoeuro


      Caro Domenico Martelli, direttore di Mezzoeuro,

ti scrivo qui, sul mio spazio web, per non correre il rischio di rinviarti la stessa mail altre sette volte prima che mi degni di una risposta.
Quando ho iniziato a collaborare con il settimanale da te diretto in molti mi segnalarono: “Non pagano”, “E' politicamente impegnato”, ecc ecc. Cose che si dicono, spesso, per screditare qualcosa o qualcuno. E io non gli diedi peso. Non ho mai dato peso alle cose che mi dicono. Preferisco rendermene conto personalmente, a mio rischio e pericolo. Meglio sbagliare con la propria testa che rimediare con i saggi consigli altrui, è il mio motto.
Però di te, egregio direttore, mi parlarono molto bene. E anche a questo non diedi peso. Perché il mio modo di rapportarmi vale sia per i giudizi negativi che per quelli positivi. 
Ho iniziato a scrivere per Mezzoeuro dopo alcuni contatti telefonici con la tua redattrice. Che non mi ha mai risparmiato elogi. Una collaborazione gratuita. Poi, un bel giorno, una promessa. La tua. Ancora me lo ricordo: era il Natale dello scorso anno. Per ogni pezzo, un’inchiesta: un tot. Per ogni articolo un cammello. Intelligenti pauca. All’impegno mio ho chiesto come conditio solo la contestuale pubblicazione sul mio blog. Patto accettato con un compromesso. Sull’Url il lunedì successivo all’uscita di sabato di Mezzo. E così, via via. I pezzi. Non sto ad elencarli. Vale per tutti quello sulla nave dei veleni. L’unico periodico calabrese ad aver detto le cose come stavano sulla bugia e su come si stavano organizzando per ovviare ai danni recati all’economia dalla malainformazione. Per scrupolo deontologico, omettesti i nomi. Ma il pezzo fece scalpore lo stesso. Eccome! Una settimana più tardi si concluse l’inchiesta della Procura di Paola. E l’Emiliana Tessile con gli editori di Calabriaora finalmente su tutti i giornali. Solo dopo Mezzo, però.
Le tue erano promesse verbali, nessun contratto. Una collaborazione sulla parola. Mi inviasti il primo bonifico. La cosa mi rallegrò perché dicevo: le parole verbali a volte valgono più di quelle scritte. Non erano precisamente secondo gli accordi, ma, come si sa: a caval donato non si guarda in bocca.
Passavano i mesi e mi aspettavo il secondo. Per riceverlo, ti ho pregato e cercato almeno ogni settimana, puntuale. Bonifico inviato e non ricevuto. Bonifico sì, bonifico no. Sembrava un quiz. "Si dimentica tutto - qualcuno mi incoraggiava - ma è onesto". Ok, dicevo. Poi finalmente è arrivato. Che sudata! Caro direttore. Una specie di parto.
La mia collaborazione non ha mai subito fermi. Solo qualche stop per via, molto probabilmente, della linea editoriale vostra. Non mia. Io non ho una linea. Non so cosa sia, sinceramente. Quando osservo i crinali del Marchesato rimango affascinato dalla bellezza data dalla varietà della natura. E se una linea ho, deriva proprio dalla realtà. Ricca e multiforme. Per uno di questi stop qualcuno della sua redazione si sorbì le mie urla al telefono allorquando mi accusò di essere “presuntuoso”, e continuava su questo tono. Ho sempre giudicato dai fatti le persone, non dalle dicerie. Sempre con il rapporto diretto. Tra me e l’interlocutore. Con le mie repliche faceste marcia indietro. E questo vi fece onore. Poi un bel giorno lessi una vostra nota
Una precisazione:Il giornale cerca di sopravvivere con le proprie pubblicità rispettando i tempi di pagamento. Ciò nonostante, sono nove anni che è in edicola e se qualcuno ha da lamentare qualcosa dovrebbe prima chiedersi se ha l’armadio tanto pulito da poter parlare in pubblico di pagamenti in generale. Mezzoeuro è disponibile, se lo fanno anche gli altri giornali, a pubblicare anche su questo social network i bilanci. Riguardo ai pagamenti che non esegue nei confronti di chi lavora evidentemente è diceria di qualcuno che, svegliatosi dai fumi dell’alcool a tarda mattinata, non trova di meglio da fare che dire in giro che il giornale non paga e non ha pagato, piuttosto che ammettere che egli stesso non è stato capace di guadagnarsi un euro. Del resto, la vita è così: li raccogli dalla spazzatura e te li ritrovi contro. Ma certa gente prima o poi, finisce per ritornare nella spazzatura”. 
E’ del 2 aprile 2011. Mi colpì la cattiveria dello scritto. Fumi dell’alcol, guadagnarsi un euro, spazzatura. Nella nota non c’era il nome della persona a cui era rivolta. Non sapevo e non so. A parte il contenuto, molto debole: la disponibilità di Mezzo a pubblicare i bilanci a patto che lo facciano gli altri, mi colpì, ripeto, la perfidia verso quel qualcuno che evidentemente si sarà riconosciuto. Sinceramente io non so dire se il giornale paga oppure no. So solo che con la “pazienza”, con la “fiducia” che tu chiedi, rimandando puntualmente gli impegni alle calende greche, costringi i tuoi collaboratori ad andarsene. E quindi hai tu buon gioco a comprarlo il cammello, alla gratis. Giustamente. Dal torto alla ragione. Sembra uno scacco. Matto.
Ti scrivo apertamente primo perché a me piace la schiettezza. Senza nascondermi dietro ad anonime note e scheletri nascosti, probabilmente, proprio da chi punta l’indice. E poi per raccontare una storia a quelli che vogliono intraprendere la carriera di giornalista: devono sapere le difficoltà che s’incontrano. Un lavoro malpagato, quando viene corrisposto, e svenduto. Senza dignità. E’ solo una passione. Questo lo avevo capito da un bel po’. E speravo di riuscire a raggiungere una certa autonomia con questa debolezza. Speravo. Invano. È difficile in tutto il territorio italiano, figuriamoci nella nostra regione! Dove, spesso, s’incontrano persone che parlano divinamente di legalità e giustizia. Ma poi ti accorgi che in fondo sono solo umani, troppo umani.

Cordialità

Emilio Grimaldi

26 commenti:

Cirano ha detto...

quanto è duro essere giornalisti al sud ed in calabria....conosco giovani pagati 4 centesimi a riga....giornali che parlano di antimafia e poi pgano in nero quando pagano!! meno male che esiste la rete.
Il problema è della categoria, fino a quando la politica può pagarsi gli addetti stampa con i soldi pubblici non ci sarà mai una stampa libera.

d.d. segrate ha detto...

Caro Emilio , quando una persona lavora è giusto e Sacro Santo che deve essere pagata, io di anni ne ho 56 , sono andato via dalla Calabria che avevo circa 15 anni finita la 3 media, leggendo la tua lettera la mia memoria mi ha riportato bambino, quello che succede a te, succedeva a mio padre, pensavo che in tutti questi anni qualcosa era cambiato, no passano gli anni ma la situazione rimane tale e quale, una volta si diceva che una stretta di mano vale più di una firma. ma era solo una diceria di paese., anche a me era stato detto che il direttore di mezzo euro era una persona in gamba, come qualcuno mi ha riferito caro Emilio che non devi essere troppo ingenuo se no ti mangiano.. ..ma aveva capito che avevi coraggio, ma non hanno capito che anche i coraggiosi devono mangiare e non essere mangiati . quante volte hai anticipato la notizia, anche ieri su un giornale ...CRONACA / Degrado e sporcizia all'ex stazione di Catanzaro Sala
Tu caro Emilio quella situazione l'avevi già scritta , avevi messo persino il video........lo stesso dicasi del carcere di Cropani, della Seteco e sui i rifiuti di Alli...dottor Grimaldi la sua penna scrive molto bene, ho sempre detto che potresti scrivere su qualsiasi testata giornalistica, come non ricordare la nave dei veleni , poi che grandi compensi che avete , vi pagano con pochi euro a ogni articolo , facendo il calcolo fra benzina e altro non vi rimane niente, ma almeno che vi pagassero, la barzelletta del cammello è stata simpatica, mandare cammello per avere articolo, Gheddafi è morto sono rimasti i cammelli e tanto latte, latte che beveva insieme alle sue amazzoni , al prossimo articolo riceverai; latte, cammelli e amazzoni....dare a Emilio quello che è di Emilio . un forte abbraccio d.d

Livio Pietramale ha detto...

CARO EMILIO, SAI IL BENE CHE TI VOGLIO, TU DEVI ANDARE VIA DALLA CALABRIA ASCOLTAMI.

Anonimo ha detto...

caro emilio, sei proprio testardo. Si appizzatu pe a calabria.

mreale ha detto...

Caro Emilio,
leggere la tua lettera mi riporta all'inizio delle mie vicende. Come ben ricordi di giornalisti ne ho incontrati tanti ma di tanti ne è rimasto uno solo: TU!
Purtroppo vedo che il marcio è ovunque. Ormai avevo capito da tempo che i giornali sono solo un mezzo utilizzato dai politici o, del tutto, in mano a personaggi che hanno in mente un solo bene. Il loro!
Speravo che almeno fossero più magnanimi con chi, alla fine, fa si che ci sia qualcosa di scritto sulle pagine che vendono. Quello scritto che serve a riempire le pagine vuote. Perchè oltre le notizie di primario interesse (il loro o dei loro amici) le altre pagine vanno pur riempite.
Purtroppo, invece, mi rendo conto che sono ben amalgamati nel sistema. Sono come quei finanzieri che vanno a fare la spesa e non pagano. Sono come quelle forze dell'ordine che preferiscono andare a fare acquisti con la divisa. Credimi, ne ho conosciuti tanti così da quando sono in calabria.
Come tu ben sai non sono calabrese e quando ho fatto la scelta di trasferirmi qui, l'ho fatto perchè ho pensato che la calabria (so che calabria si scrive con la maiuscola ma sarebbe un segno di rispetto che non ho più per questa terra) avrebbe potuto darmi qualcosa in più in un settore (il mio) non ancora troppo sfruttato.
Ad oggi, mi rendo conto di aver fatto la scelta sbagliata. E' stata sbagliata perchè non ho voluto mai immischiarmi in cose sporche ed ho contato sempre e solo sulle mie capacità e questo in calabria non paga.
Come ho scritto nella lettera al Presidente della Repubblica (la P e la R maiuscola per adesso ancora le uso) ho messo in vendita casa ed appena sarà possibile andrò via di qui. Ho già inviato curriculums in giro ma, nota bene, destinati solo ad aziende dalla Toscana in su, estero compreso.
Andrò a lavorare per qualcuno, qualcuno guadagnerà per la mia esperienza. Ma del resto cosa cambierà? Qui in calabria, lavorare in proprio è solo una bella utopia. In realtà, qui, o ti adegui o soccombi.
Io non mi sono adeguato e sono stato punito. Credo che anche per te sia giunto il momento di una decisione. In calabria l'onestà non paga, in calabria la giustizia (anche questa g è volutamente minuscola) non è uguale per tutti e le notizie vanno tutte filtrate e ponderate altrimenti rischi di essere isolato, emarginato ed abbandonato.
Caro Emilio, ti do un consiglio da amico (non come quelli che nel corso degli anni hanno provato a darmi pseudo amici) valuta bene l'evidenza e fai una scelta. Devi decidere da che parte stare, se vuoi fare carriera qui, trovati un politico o un faccendiere e dedicati a lui e vedrai che la farai. Se non sei capace di fare questo, e lo so che non lo sei, allora valuta bene anche tu la possibilità di lasciare questa terra in attesa che la gente si svegli e capisca che se qui non si cambia radicalmente modo di vivere e pensare, è inutile lamentarsi per quello che non c'è.
Inutile prendersela con gli altri per quello che non hanno. I calabresi sono i primi a permettere e volere che la calabria stia andando alla rovina. Da un lato c'è chi accetta tutto perchè ha l'amico o parente (mafio-politico) che gli ha promesso qualcosa, da un altro ci sono quelli che oramai si sono adeguati e che vogliono solo sopravvivere a qualunque costo. Gli onesti, purtroppo, sono rimasti davvero in pochi e forse si stanno stancando di combattere contro i mulini a vento.
Con affetto
Maurizio Remo Reale

Anonimo ha detto...

CARO GRIMALDI SEI IL NUMERO UNO SEI UN VERO GIORNALISTA ONESTO, MA VEDO CHE HAI CARATTERE E FEGATO,SPERO CHE PRESTO AVRAI LA GRANDE OCCASIONE CHE MERITI, PERCHè SEI VERO Nò FALSO E IPOCRITA COME QUEI CAGNOLINI CHE LECCANO E SBAVANO PER I POLITICI E MAFIOSI , NON CAMBIARE SEI UNA DELLE POCHE ANZI RARE NEL GIORNALISMO CALABRESE, SEI DALLA PARTE PULITA BRAVISSIMO, IL DIRETTORE DI MEZZO EURO PENSI BENE SE PERDE TE IL IL SUO GIORNALE NON HA VERI GIORNALISTI COME TE TU SEI MOLTO SEGUITO PERCHè SAI USARE LA PENNA , IL CERVELLO E IL CUORE.

Anonimo ha detto...

hai ragione, perfettamente. S.

wanessa ha detto...

Ho conosciuto Mezzoeuro grazie al giornalista Grimaldi. Ho incominciato ad acquistarlo. Mi "ero fidelizzata". Il lunedì passare dall'edicola era un appuntamento fisso, eppure lo trovavo a volte troppo Cosenzacentrico. Mi interessava leggere gli articoli di Emilio, per i quali avrei potuto aspettare la pubblicazione sul blog. Tuttavia lo acquistavo e devo riconoscere che ho potuto leggere cose interessanti. Ora non lo farò più, non lo acquisterò più. Il lavoro è una prestazione corrispettiva. Emilio ha diritto a ciò che è suo!Perché umiliare chi mette tanta passione nel suo lavoro? Perché umiliarlo a tal punto da costringerlo a chiedere più volte ciò che è un suo diritto? Forza Emi, continua così, lotta per quello che ti spetta sempre a testa alta.

Anonimo ha detto...

A L DIRETTORE DI MEZZO EURO DICO CHE NON COMPRO PIù IL SUO GIORNALE, PERCHè NON HA LA MINIMA CONSIDERAZIONE DEL GIORNALISTA GRIMALDI CHE è UN GRANDE GIORNALISTA, FORSE NON HA CAPITO CHE è UN GRANDE VERAMENTE DEL GIORNALISMO CALABRESE ,PERSONA ONESTA CORRETTA CON LA SUA PENNA SCRIVE CON LEALTà E BRAVURA , TANTI DOVREBBERO PRENDERE LEZIONE DI GIORNALISMO PULITO DA LUI, SENZA VENDERSI E FARE INCHINI, grande sei EMILIO,VAI AVANTI SEI UNICO NON POSSIAMO RINUNCIARE ALLA TUA PENNA ONESTA.

Anonimo ha detto...

lavorare onestamente in calabria è una lotta contro i mulini a vento e non pensare che si possa cambiare! in calabria se c'è qualcosa che cambia è sempre in peggio

mattia martini ha detto...

dopo l'apparizione sulla pag. di Giulia Zanfino con questa descrizione ----
Giulia Zanfino
Calcolando che il giornale è calabrese, il proprietario del giornale è un usuraio e il tipo in copertina è un delinquente a piede libero, che governa un Paese, direi che questa copertina è un capolavoro!
la foto ritraeva il giornale Calabria Ora e di Berlusconi, è successo un pandemonio , alcuni giornalisti asserivano che tale pagina non era da postare, persino la giornalista di Mezzo Euro
commenta così ( Francesca Gabriele Giulia, forse non ci siamo capite:non mi riferivo al premier, in genere, quando attacco le persone, ma non è mio costume farlo su Facebook, le taggo, specie se e insulto, altra cosa che non faccio nè sul giornale, nè nel privato, ma questa è una regola mia, di vita e professionale. Chiudo qui, è un argomento che non mi interessa,ieri, mi è passato e ho commentato. Buona domenica)
2).Raffaella Maria Cosentino Mi scuso se mi intrometto nella discussione - ma con Fb può capitare - ma dire che Citrigno è un usuraio non è un attacco, è una verità provata a livello giudiziario fino alla Cassazione. L'unico insultato qui è il premier Berlusconi, definito 'delinquente' ma è difficile taggarlo, credo...

n.b i commenti sono tanti ne allego alcuni per far capire .
3)Mattia Martini anch'io sono passato Giulia, ma non per caso....quando si vuole fare le professioniste bisogna farlo fino in fondo, costume o non costume, querele o non querele, l'informazione non deve essere imbavagliata , la verità non deve far male, e come se a un operaio a fine mese non viene pagato lo stipendio, lo stesso dicasi se si tratta di un giornalista. chi vuole capire , poche parole da buoni intenditori, Giulia scusami , non potevo tacere e non posso tacere che anche mezzo euro non paga i servizi . auguri m.m
Ieri alle ore 12.26 · Mi piace · 1 persona
4)Francesca Gabriele Siamo giornalisti? No no, io il mio TESSERINO lo onoro ogni giorno con onestà, scrupolo ed equilibrio,ho rispetto d elle persone, prima di usare determinati aggettiv,i ci penso venti mila volte, questo sul giornale . Facebook non lo uso per denigrare nessuno, nè fare il giudice, anzi, penso, che vadano presi provvedimenti, questo socil network sta superando i limiti del buon gusto Certe espressioni , lo ripeto, non mi appartengono, questo non è giornalismo, mi dispiace .Per il resto, ha detto tutto Alessia e preferirei non essere più chiamata in causa in questa discussione che ripeto, non mi interessa, non mi stimola. Ho commentato solo perchè mi è passato il tuo post sullo schermo, così di getto.
Ieri alle ore 14.41 · Mi piace

i commenti continuano.....si alternano , scende in campo una che si definisce giornalista " Alessia principe ) lavora a Calabria Ora....non ha capito niente ma scrive,
non poteva mancare DOMENICO DRAGONE quando ha fatto questo commento
domenico...Domenico Dragone x Mattia, mi hai anticipato ho letto il tutto, x mezzo euro cosa c'entra? penso che Mattia ha letto bene i commenti di Francesca Gabriele e del consiglio di come si deve usare facebook , bisogna fare pari peso pari misura., grazie Mattia hai centrato l'obbiettivo .
Ieri alle ore 19.41 · Mi piace
la signorina Alessia Principe fa notare che Domenico ha scritto ( obbiettivo) con una b di troppo , apriti cielo ...
Francesca Gabriele ha tolto l'amicizia a Domenico su facebook , la Signorina Alessia Principe ha tolto alcuni commenti, Giulia Zanfino ha risposto a tono ......Domenico non convinto dell'errore della famosa b....allega cosa riporta il vocabolario della treccani, Domenico non ha sbagliato obbiettivo e obiettivo si può scrivere non è un errore ...via i commenti, faccio notare alla signora Francesca che anche mezzo euro usa la pag. facebook per farsi pubblicità , chiedo se è vero che mezzo euro non paga, se è una diceria o verità......
e pensare che volevano fare l'abbonamento a mezzo euro, .......Domenico si sarà divertito conoscendolo.

Anonimo ha detto...

Domenico Errigo scrive su facebook:

e dopo la damnatio memoriae (già in atto) del reprobo Grimaldi ci sarà la damnatio ad bestias, che potrà al massimo essere commutata in quella ad metalla, nel caso in cui l'empio scellerato abiuri le sue tesi, ritiri quanto scritto e faccia atto di contrizione e si umilii pubblicamente
P.S. naturalmente, nel caso dovessi pentirti, passerai del tempo nelle miniere per espiare l'onta col sudore e la fatica. Poi verrà Canossa, a quel punto, sarai esiliato e costretto al ritiro presso l'Ordine Monacale dei Mezzi Uomini, dove sarai accolto prendendo il nome di Umilio Grimaldi. Una leggera modifica di quello attuale come monito a te ed al mondo, per omnia saecula saeculorum.
Ipse Dixit.

Anonimo ha detto...

Emilio,
hai portato avanti sempre battaglie sacrosanti e giuste, sull'ambiente, sulla malavita, sulla malapolitica anche locale ecc. E' per questo che poi diventi un "problema" per gli editori e per tanti politicanti, di mestiere ed improvvisati. Al tempo d'oggi si rischia di pagare sulla propria pelle.
Ti dò tutta la mia solidarietà.
Cordialmente

Giovanni Parrotta ha detto...

sono con te!

Anonimo ha detto...

SIAMO TUTTI CON TE SEI LA NOSTRA VOCE , SEI UNICO E RARO CARO EMILIO GRIMALDI NON CI ABBANDONARE SEI L UNICO CHE CI Dà LE GIUSTE NOTIZIE DI QUESTA TERRA MARTORIZZATA DALLA CASTA MAFIOSA, MA ORMAI SIAMO STUFI NOI CALABRESI DOBBIAMO RIPRENDERCI I NOSTRI DIRITTI RUBATI DA QUESTI........

Giovanni Parrotta ha detto...

per svegliarsi una terra ha bisogno che qualcuno faccia da sveglia... chi vuole sonnecchiare e nascondersi dietro un dito ... scappando con la coda in mezzo alle gambe per avere il mero benessere economico.... non dovrebbe dispensare consigli...
è come uno "zio tom" per i "negri d'America"
é solo uno stolto che cerca l'integrazione con il ricco nordista... che lo schifa e lo ripugna...
per chi non sapesse qual'è la definizione di zio tom
bhe mi dispiace per lui... perchè mi sa che lo è
...
Emiliù forza e coraggio... fianco a fianco
una testa di cazzo CALABRESE
calda e pensante
il tuo amico
G.P.

mreale ha detto...

Per Giovanni Parrotta e per gli altri che si sono indignati per il mio post:
Non mi sono mai nascosto dietro un dito, se il tuo post è diretto a me. Io sto combattendo dal 2004 e se sono arrivato a questa conclusione è perchè di marcio me ne è passato tanto sotto le mani. Credo di aver fatto più denunce io in questi otto anni che tanti altri.
Gestisco un sito, soricalnograzie, con il quale cerco di far capire alla gente come la privatizzazione di un settore pubblico possa essere solo un modo per far andare via soldi dalla Calabria.
Ho partecipato ad uno degli incontri per l'acqua pubblica ed ho parlato della mia personale esperienza per cercare di far capire.
Ho fatto una denuncia al nucleo ambientale della finanza per inquinamento del fiume alaco. Spiegando anche come avrebbero potuto capire e verificare cosa fosse successo. A cosa è servito? a nulla. Nulla si è mosso e nulla si è fatto!
Credo che mi manchi solo di incatenarmi davanti alla procura per riuscire a far un po di "rumore" ma, per adesso, ho ancora un po di dignità. Forse potrei farlo se ci fossero altre persone che siano disposte ad affiancarmi ma, ad oggi, non le ho trovate.
Forse il mio post è stato frainteso, quindi faccio un po di chiarezza.
Non ce l'ho con tutti i Calabresi, ce l'ho con l'andazzo della calabria. Ce l'ho proprio con quei calabresi che si lamentano ma non fanno nulla.
Ce l'ho con la classe politica calabrese che non si occupa del territorio.
Ce l'ho con quei Calabresi che permettono a questa politica di continuare a sfruttare il territorio. Un territorio stupendo che potrebbe dare e fare tanto.
Parliamo dell'aspetto turistico. Potrebbe essere il fiore all'occhiello dell'Italia. Ma cosa offriamo ai turisti?
Acqua inquinata, spazzatura che invade le strade, prezzi che fanno si che molti turisti non ritornino dopo essere stati qui e pochissimo divertimento.
La classe politica da una parte non fa nulla per risolvere le problematiche reali e dall'altra ci sono calabresi che in soli 3 mesi vorrebbero guadagnare quanto basta per vivere un anno intero. Calabresi che vorrebbero incassare molto, spendendo poco. Sfruttando e mal pagando il personale e che spesso si rivolgono al mercato del lavoro straniero perché li, è più facile trovare disperati disposti a lavorare dodici ore per mezzo stipendio.
Calabresi – imprenditori - che la mattina presto si recano a Rosarno e camminano con la macchina osservando gli extracomunitari (persone) seduti sui muretti come animali alla fiera in attesa che qualcuno gli offra di lavorare per 10€ al giorno nelle campagne dei dintorni. Persone che vivono in garage uno sull'altro e cercano solo di sopravvivere. Poi, se scoppia la disperazione per l'ennesima malefatta da parte di calabresi del posto e si ribellano, beh, allora vanno allontanati e cacciati.
Come le vedo io queste “persone”, passando da Rosarno credo che le veda chiunque.
I calabresi dicono che queste “persone” gli tolgono lavoro. Quale lavoro? forse quello che oramai nessuno è più disposto a fare. Si perché, mentre da altre parti un laureato è disposto a fare qualsiasi lavoro pur di tirare avanti, qui un giovane (molto spesso) preferisce rimanere a carico dei genitori ma non ABBASSARSI a fare qualcosa che gli faccia sporcare le mani.
Non prendiamoci in giro, la calabria è anche questa.
La calabria è anche quella terra che proprio di recente ha mandato via alcuni imprenditori. Li ho forse visti solo io i giornali che pubblicavano articoli sulle difficoltà degli imprenditori calabresi? Evidentemente si!
Continua......

mreale ha detto...

Sapete che Vibo Valentia è una provincia nella quale non esistono discoteche per i giovani? Se lo sapete, vi siete mai chiesti il perché? Posso provare a spiegarvelo io.
Qui le discoteche non è possibile gestirle ed i vari tentativi falliti ne sono le prove. Se qui apri una discoteca, o ti affili a “qualcuno” o vai incontro a possibili risse all’interno del locale. Beh si, c’è sempre la possibilità di istituire il servizio di vigilanza privata per limitare gli accessi. Ma, chi rischia la vita per mezzo stipendio? Io non lo farei.
Durante quei pochi tentativi esistiti in passato, non si era liberi di andare da soli con la propria ragazza. Beh se si stava con una brutta ragazza allora potevi andarci. Ma, nel caso in cui la tua lei fosse stata piacente le possibilità che qualcuno le desse fastidio e si finisse in rissa erano molto molto alte. Vedasi cosa successe alla discoteca aperta dall’hotel 501, chiusa dopo l’ennesima sparatoria successa all’interno.
Ad oggi, mandrie di giovani si spostano verso Reggio, Catanzaro e Cosenza per trovare quel divertimento che qui NESSUNO vuole che ci sia. Tutto ciò chi è che non lo permette? I milanesi? I Torinesi? Gli Extracomunitari?
Potrei continuare a fare altri mille esempi ma questo non è il mio blog e, benché non credo che l’amico Emilio abbia a ridire, preferisco chiudere qui il discorso.
Chiudo soltanto dicendo una cosa. Il mio post ha suscitato diverse reazioni contrarie sia qui che nella vita quotidiana. Ma, di tutti quelli che hanno avuto a ridire, nessuno fino ad ora, ha potuto confutare ciò che ho scritto. SI sono limitati solo ad offendersi allo stesso modo di come ci si offende quando Bossi fa le sue folli affermazioni ma, nessuno, fa qualcosa per fargli chiudere la bocca. Beh, non mi riferisco ad intimidazioni ma a qualcosa di concreto. Le intimidazioni, le bombe, i mezzi incendiati ed altro, lasciamoli per gli imprenditori che cercano di costruire qualcosa e dare lavoro ai Calabresi.

Maurizio Remo Reale

Giovanni Parrotta ha detto...

cercherò di essere telegrafico
va cambiato il sistema e il modo di agire
il sistema si poggia sulla cultura e l'educazione delle persone
il sistema si cambia se si elevano le menti
il sistema non si cambia se si invogliano le poche menti che ci sono a cambiare aria
cambiare aria equivale alla morte della nostra terra
per cambiare bisogna parlarsi
parlare con i ragazzi
e agire con loro
buttati nei bar ad ascoltare vecchi idioti imprecare ammuffiti dalle partite a carte

Anonimo ha detto...

DI LUIGI SIMONE

HO LETTO IL POST DI GIULIA ZANFINO CON IN PRIMO PIANO LA FOTO DI BERLUSCONI SU CALABRIA ORA. HO LETTO DA SPETTATORE IL POST E I VARI COMMENTI, ANCHE perché CALABRIA ORA è UN GIORNALE DI AMICI. PROFESSIONISTI SERI, CHE SI FANNO IL CULO DALLE 12 FINO ALLE 22 SE NECESSARIO. HO LETTO CHE SECONDO LA ZANFINO LA PP DI CALABRIA ORA è DA CONSIDERARE SARCASTICAMENTE GENIALE.
CONVENGO CON LEI. OSSERVAZIONI GIUSTE.
MA NON CAPISCO L’ACCANIMENTO NEL NON CAPIRE I COMMENTI DI ALESSIA PRINCIPE, LA QUALE CON CHIAREZZA FA NOTARE CHE QUELLA PAG. è STATA COSTRUITA IMPAGINATA E RIEMPITA DI CONTENUTI DA UN COLLEGA GIORNALISTA ONESTO CHE FA IL SUO LAVORO…TUTTO QUI!
SE DOVESSIMO COLPEVOLIZZARE I LAVORATORI PER I “PADRONI”, NON SI SALVEREBBE NESSUNO O QUASI!!!
PER FARE UN ESEMPIO LAMPANTE UTILIZZERO’ MEDIASET ( DI CUI NEL POST DELLA ZANFINO VEDIAMO IL PADRONE IN BELLA MOSTRA):
NON SONO FORSE APPREZZATI I CONTENUTI DI STRISCIA LA NOTIZIA ???...O NOOO?
E VOGLIAMO PARLARE DELLE IENE?? OTTIMI SERVIZI, SENZA DUBBIO…INCHIESTE MERAVIGLIOSE A VOLTE…O NOOOO????
MA COM’è CHE MAI NESSUNO DICE NIENTE SU UN CHIARO FENOMENO:
LE IENE E STRISCIA LA NOTIZIA AVREBBERO SPUNTI D’INCHIESTA GIORNALISTICA TELEVISIVA PER ALMENO 20 ANNI SUI PROPRI DATORI DI LAVORO…
E NON MI VIENE IN MENTE NEMMENO A ME DI FARE DELLE CRITICHE DEL GENERE,
( NONOSTANTE UNA CONSAPEVOLEZZA CRITICA SULL’ARGOMENTO) SEMPLICEMENTE perché NON è COLPA LORO SE TUTTO IL MONDO OCCIDENTALE GIRA COSI’. E SE FANNO IL LORO PORCO LAVORO.
O,ANCHE, è COLPA DI TUTTI NOI CHE ACCETTIAMO DETERMINATE REGOLE.
ERGO: O TUTTI INNOCENTI O TUTTI COLPEVOLI.
ECCO QUESTE CONSIDERAZIONI DEVONO ESSERE TENUTE BEN PRESENTI QUANDO ALESSIA PRINCIPE FA UN CERTO TIPO DI DISCORSO.
COSA CHE NON AVVIENE, ANZI IL PUNTO FOCALE DEL DISCORSO VIRA SULLA CORREZIONE DI UNA B.
UNA RISATA ANZI DUE PER B-ISSARE.
POI MI IMBATTO IN QUESTO BLOG,E LEGGO UN COMMENTO (COMPRENSIBILE SOLO CON FERVIDO IMPEGNO) DEL SIGNORINO MATTIA MARTINI CHE FA UN ANALISI ATTENTA SULLA PERSONA DI ALESSIA PRINCIPE USANDO TESTUALI PAROLE : “UNA CHE SI DEFINISCE GIORNALISTA”, ECCO, CARO MR MARTINI VORREI TANTO SAPERE SE PRIMA DI PARLARE TI INFORMI O ALLENI SEMPLICEMENTE LE DITA SULLA TASTIERA DEL PC.
Perché SE TI FOSSI INFORMATO PRIMA DI PARLARE POTEVI ANCHE ….MAGARI …. PER ERRORE….PER MIRACOLO ….SCOPRIRE CHE LA PRESUNTA GIORNALISTA LAVORA NELLE REDAZIONI DA PIU DI UN LUSTRO…. TEMPO IN CUI LEI, MR MARTINI, PROBABILMENTE E GIUSTAMENTE SCOPRIVA LE MERAVIGLIE DELLA FANCIULLEZZA E COMINCIAVA A SOSPETTARE CHE BABBO NATALE NON ESISTE.
AHIME’.

LUIGI SIMONE ,PRESUNTO FILMAKERS ( QUALORA QUALCUNO VOLESSE SAPERE COME DEFINIRMI)

mattia martini ha detto...

x il signor luigi Simone , apprezzo il suo commento nel difendere a spada tratta la giornalista Alessia Principe , peccato non poter rileggere cosa aveva scritto commentando e poi cancellando i commenti.forse la cosa più sensata che avrebbe fatto la giornalista " sapientina" e chiedere scusa al signor Domenico Dragone , credo che nella bacheca della giornalista Giulia Zanfino non c'era scritto caccia all'errore, poi quale errore aveva commesso il signor Dragone? la prossima volta una che si crede o lo è giornalista , prima di correggere di aprire un vocabolario , e di essere umile nella vita, ci sono persone che hanno avuto la possibilità di studiare altre no, e se uno sbaglia scrivere bisogna sorvolare , se poi la giornalista lavora da più di un lustro nella vostra redazione buon per lei , perchè ha tolto i commenti ? forse non voleva che nessuno scrivesse del vostro datore di lavoro ? faccio un copia incolla.....
( Giulia Zanfino
Calcolando che il giornale è calabrese, il proprietario del giornale è un usuraio e il tipo in copertina è un delinquente a piede libero, che governa un Paese, direi che questa copertina è un capolavoro!......se ha letto i commenti nessuno ha mai scritto che non vi siete fatti il culo a Calabria Ora , nessuno aveva messo in dubbio il vostro lavoro ......si legga il tutto signor Luigi Simone? o Tizio o Caio.
faccio un copia e incolla sempre per non sbagliare scritto da ( Domenico Dragone povera colta, sicuramente lavora a" calabria ora" a mio parere e con obbiettività la trovo acerba, maturerà un giorno credo molto lontano.
04 novembre alle ore 15.07 · Mi piace
in attese almeno delle scuse vero ?

domenico dragone ha detto...

strano caso in tanti s'imbattano in questo blog
( per caso ) nel blog di Emilio Grimaldi , signor Luigi lei non è entrato su questo blog per caso, lei non ha letto quello che ha commentato la giornalista sempre se è una giornalista ( Alessia Principe) sul post di Giulia Zanfino . perchè le cavolate che aveva scritto sono state da lei cancellate , le ha cancellate per non fare ulteriore figuracce , con la correzione che " obbiettivo " si scrive con una b, ha dato il massimo della sua conoscenza , mi sembrava di ritornare negli anni di una vecchia trasmissione televisiva " non è mai troppo tardi " come vede signor Luigi o Alessia o altri.......di lustri ne sono passati da quella trasmissione a oggi..........
credo che qualsiasi persona che lavora cerca di dare il massimo , tranne se non sono dei fannulloni, sicuramente a Calabria Ora di queste persone oneste e lavoratori e professionisti ci sono, l'accanimento verso la signora Alessia sta nei commenti che ha scritto, e quando si sbaglia chiedere scusa non costa niente. poi potrei dire vista l'età che potrebbe essere mia figlia ( intesa come differenza di età) io di anni ne ho 56 ancora a oggi voglio credere a Babbo Natale per mia figlia e nipotino.
poi posso esprimere un mio parere personale sul giornale "Calabria Ora " da quando è andato via il primo direttore Paride Leporace non mi è più piaciuto.....come non è bello quello viene riportato nei giornali ....
Usura: l’editore di “Calabria Ora” Pietro Citrigno condannato anche in secondo grado. Ed il suo giornale nasconde la notizia
13
02
2010
di Pietro Gerace
ho sempre detto che l'informazione non va imbavagliata , ma la notizia va data.
rimango sempre in attesa delle scuse della signora Alessia PRINCIPE
cordialmente d.d.

LA BEFANA. ha detto...

CHI HA LAVORATO A CALABRIA ORA ? DOVE QUALCUNO SCRIVE CHE SI FANNO UN CULO DALLA MATTINA ALLA SERA ................COMMENTO TRATTO DA UN ARTICOLO DI EMILIO GRIMALDI.
---------------red ha detto...
PER AMORE DI VERITA'
Chi è Paolo Pollichieni?
Amico dei servizi, lobbista dichiarato, manganellatore mediatico, braccio nell’informazione dei poteri oscuri calabresi, pupillo della “famiglia” Laganà di Locri, già frequentatore da imputato (e poi da condannato in primo grado, in appello "misteriosamente" assolto dopo aver chiesto addirittura il rito abbreviato) delle aule dei tribunali…
Se il suo editore Citrigno non era moralmente a posto lui, il Pollichieni, doveva dirlo non oggi che gli dà un calcio in culo, ma quando lo stesso editore era stato condannato in primo e secondo grado a sette anni per usura. Su Calabria Ora nemmeno la notizia ha dato questo impostore che ora rivendica la sua “libertà conculcata”! (vedi http://perlacalabria.wordpress.com/2010/02/13/usura-leditore-di-calabria-ora-pietro-citrigno-condannato-anche-in-secondo-grado-ed-il-suo-giornale-nasconde-la-notizia/)

Adesso mi spiace, ma la vicenda puzza troppo di “regolamento di conti” tra bande rivali piuttosto che da attacco all’informazione libera.
Secondo me l’editore, che è un uomo diciamo così “d’affari”, si è rotto le scatole di veder fare gli affari solo a Pollichieni usando il suo giornale.
Perchè Pollichieni, caro amico, non era solo il direttore di Calabria Ora, ma anche il vice presidente della società RPN Report Porter Novelli, nonchè direttore della sede romana della stessa, cioè della società che ai “bei tempi” dell’amico Nicola Adamo assessore al Turismo, ha gestito i milioni di euro della pubblicità di Oliviero Toscani per la Regione Calabria. (vedi http://perlacalabria.wordpress.com/2008/09/21/se-mangi-non-puoi-parlare-altrimenti-ti-strozzi/)
Pollichieni dovrebbe anche spiegarci qual’è il suo ruolo all’interno di un’altra società, la NP & A COMUNICAZIONE, che ha sede sempre a Milano, e guarda caso proprio negli stessi uffici della RPN Report Porter Novelli. E sapete perchè? Perchè questa fantomatica NP & A COMUNICAZIONE ha ingurgitato almeno altri 170.000 euro da parte della Regione Calabria, e non si capisce perchè. (vedi http://perlacalabria.wordpress.com/2008/01/07/ecco-spiegato-perche-e-per-chi-la-calabria-muore-di-fame/)

Allora, che ne dice?
Io scrivo qui con il nome e cognome, ed invito se mi legge un amico di Pollichieni a fargli pervenire questo mio commento.
Qualcosa mi dice che non mi querelerà.
E’ lui che invece è in questo momento querelato, per diffamazione continuata ed aggravata a mezzo stampa del fondatore del movimento dei ragazzi antimafie “Ammazzateci tutti”, perchè quando quel ragazzo ha detto pubblicamente e coraggiosamente, da un palco davanti a migliaia di persone, le cose che sono riportate sopra, invece di querelarlo se riteneva il Pollichieni di essere stato diffamato, ha scatenato contro di lui il suo branco di rottweiller cercando di farlo a pezzi utilizzando proprio Calabria Ora come “cosa sua”.
Se questi sono giornalisti…

Giovanni Pecora

Gugliemo Cordopatre ha detto...

prendo spunto dal bellissimo commento di Giovanni Pecora...
Ancora oggi i giornalisti di Calabria Ora hanno paura di scrivere del proprio datore di lavoro.
Usura: l’editore di “Calabria Ora” Pietro Citrigno condannato anche in secondo grado. Ed il suo giornale nasconde la notizia e questa sarebbe libertà d'informazione ? scrivete che vi fate il culo, ma non scrivete per pararvi il culo.La storiella della correzione di una b o o doppia b , è stata fatta apposta per deviare i commenti fatti nel post dell giornalista Giulia Zanfino. commenti che parlavano del proprietari di Calabria Ora , la prima a gridare che non si doveva scrivere su facebook di certe cose è stata Francesca Gabriele di Mezzo Euro....poi scende in campo la maestrina dell'asilo Mariuccia (( Alessia Principe) quella che lavora da più di un lustro a Calabria Ora...ma cosa avrà mai scritto la giornalista Zanfino ? ha scritto delle verità che sia a Francesca Gabriele che a Alessia Principe non è piaciuto, poi sono intervenuti altre persone a commentare e cercando di far capire che Giulia ha scritto delle verità, copio e incollo;
(Raffaella Maria Cosentino si è vero, citrigno è stato condannato fino all'ultimo grado (appello - cassazione)come usuraio, quindi si può scrivere che lo è . Il 22 giugno 2011 la Cassazione ha confermato la condanna a 4 anni e 8 mesi per usura emessa a febbraio 2010 dalla Corte d’appello di Catanzaro nei confronti di Pietro Citrigno. Era l'operazione “Twister” condotta nel 2004 dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro
30 ottobre alle ore 12.17 · Non mi piace più · 2-------------------------- peccato che hanno tolto i loro commenti , quattro risate se li avrebbe fatte anche il signor (LUIGI SIMONE ,PRESUNTO FILMAKERS ( QUALORA QUALCUNO VOLESSE SAPERE COME DEFINIRMI) -----------
allego anche un commento della giornalista Zanfino, per far capire , capire a chi vuole capire.........
Giulia Zanfino ‎@Alessia. Non sai nemmeno di cosa parli.Contesti me e sei vittima di un meccanismo peggiore. Il fatto che io tiri in ballo Mister B. è emblematico e se tu non ti fossi focalizzata su te stessa, in quanto giornalista di Calabria Ora, avresti saputo cogliere la mia allusione. Tiro in ballo tutti, mia cara, nessuno escluso (strano doverlo spiegare a una giornalista...). Punto secondo: Ho lavorato per Mediaset, Rainews24, Rai3, Redattore Sociale, Metropoli di Repubblica, ho collaborato a un'inchiesta uscita su "Internazionale" etc etc, senza raccomandazioncelle da 4 soldi!, e nelle mie inchieste, in genere, CONTESTO IL SISTEMA. Ciò vuol dire che vado oltre il giardinetto che sta dietro casa mia, e dovresti farlo anche tu. Punto terzo: il cattivo gusto mal celato da una giustificazione ridicola!, della tua osservazione a Domenico, mi stupisce. Sono certa che non volevi offenderlo. Quindi dovresti scusarti. Al di là dei nostri ruoli siamo persone, Alessia. Non dimenticarlo mai quando ti rapporti con qualcuno che non conosci.
....chi vuole vedere e capire vada sulla pag. di facebook..senza dire ci sono passato/a per caso......
Quale informazione libera e senza padroni potrà mai garantire un quotidiano che ha il suo Editore condannato a 4 anni ed 8 mesi per usura?
(Ciao, fai “un’update” dell’articolo. La Cassazione ha dichiarato INAMMISSIBILE il ricorso confermando i 4 anni e 8 mesi inflitti dalla Corte di Appello di Catanzaro..........
...ho grande nostalgia di Leporace, il giornale con lui ha conosciuto la vera informazione ma come tutte le cose calabresi chi dice il vero non sopravvive alla melma fetita che avvolge le “nostre cose”......la melma rimane.

berenice ha detto...

Signor Luigi/Franco/Antonio /Marco.........
LUIGI SIMONE ,PRESUNTO FILMAKERS ( QUALORA QUALCUNO VOLESSE SAPERE COME DEFINIRMI)
07 novembre 2011 20:50
ci vuole dire quali commenti ha letto sul post della giornalista Giulia Zanfino ?
BABBO NATALE NON ESISTE O ESISTE, O FORSE MAMMA BEFANA CANCELLA I COMMENTI PER NON ESSERE ANCORA RIDILICOLIZZATA- Alessia ne devi mangiare ancora del pane, devi crescere , devi capire quando puoi commentare o startene in silenzio.....a quelli di Calabria Ora fateci vedere qualche articolo scritto sul vostro padre padrone.....
AHIME’....libera informazione? .
Quale informazione libera e senza padroni potrà mai garantire un quotidiano che ha il suo Editore condannato a 4 anni ed 8 mesi per usura?
Calabria Ora un quotidiano che non comprerei mai.....
dottor Grimaldi per ritornare all'articolo che ne è stato dei cammelli? qualcuno di Mezzo Euro ha tolto pure i commenti ( bacheca di Giulia Zanfino ) forse è un vizio , di commentare e poi toglierli , signor Luigi / Alessia meditate meditate ............

Giulia Zanfino ha detto...

Gentile Simone,
solo ora vedo il suo commento. Mi spiace sia stata elusa la discussione sull’articolo di Emilio, che è molto più importante delle mie critiche a mister B. e al signor Pietro Citrigno, che purtroppo usuraio era e usuraio resta. Viviamo in un’epoca in cui l’uso delle parole viene distorto. “Spoil system”, invece di clientelismo, “escort”, invece di prostituta, “premier”, invece di presidente del Consiglio. Potremmo andare avanti ore. Questo perché qualcuno sta cercando di cambiare il nostro modo di percepire le cose, prima ancora della nostra Costituzione. L’istinto, in chi lavora con la comunicazione e si rende perfettamente conto di ciò che sta accadendo, molto spesso, è quello di prendere una posizione. Io, nel mio piccolo, credo che il primo passo da fare sia “recuperare il potere salvifico delle parole”, e che possiamo farlo solo avendo il CORAGGIO di chiamare le cose con il loro nome. E’comodo dire “funziona così”. E’ un film già visto, che ha il sapore di una giustificazione che non posso accettare. E non posso condividere. Detto ciò ribadisco che non ho inteso offendere i giornalisti di Calabria Ora e che, se proprio dovessero sentirsi tirati in ballo, il mio è un COMPLIMENTO! Non aggiungo altro. Mi rivolgo a terzi in loro assenza solo se si tratta di politici collusi al malaffare o usurai. La saluto.
Giulia Zanfino