La nuova stazione ferroviaria Catanzaro Germaneto
Doveva essere la
stazione del futuro. Del futuro di Catanzaro verso e per il Nord d’Italia. Invece,
era solo il capolinea ferroviario delle aziende di Sergio Abramo
e Floriano Rosario Pietro Noto, i feudatari di Germaneto. Oggi è la punta di diamante di
una moderna economia curtense. Oltre la sussistenza. Alle spalle si profila
l’apertura di un’altra discarica nella provincia di Catanzaro. In un'area che chiude il
cerchio dei consumi. Dalla carta ai servizi. Dai prodotti alimentari ai rifiuti
solidi urbani. Per tutta la regione Calabria. Si prepara al grande salto per il
trasporto, dunque. Il biglietto da visita non mente.
Dopo l’incrocio dei binari alla storica stazione di Catanzaro Sala nel giugno del 2008 si annunciò il cambio di rotta. L’imperativo categorico era che lo sviluppo del capoluogo doveva partire dalla periferia. Regno incontrastato degli Abramo e dei Noto. I primi posseggono Abramo Printing & Logistics, una società che viaggia a sei zeri: dalla stampa fino al fatturato, tra i suoi clienti la Treccani e la Regione Calabria. Che poi il Sergio sia anche presidente della SoRiCal - la cui sede centrale sta sempre lì - aggiunge solo una medaglia in più al suo parterre. I secondi hanno di stanza il centro di smistamento dei generi alimentari del gruppo Sidis.
Dopo l’incrocio dei binari alla storica stazione di Catanzaro Sala nel giugno del 2008 si annunciò il cambio di rotta. L’imperativo categorico era che lo sviluppo del capoluogo doveva partire dalla periferia. Regno incontrastato degli Abramo e dei Noto. I primi posseggono Abramo Printing & Logistics, una società che viaggia a sei zeri: dalla stampa fino al fatturato, tra i suoi clienti la Treccani e la Regione Calabria. Che poi il Sergio sia anche presidente della SoRiCal - la cui sede centrale sta sempre lì - aggiunge solo una medaglia in più al suo parterre. I secondi hanno di stanza il centro di smistamento dei generi alimentari del gruppo Sidis.
E così fu. Apertura in pompa magna della cattedrale nel
deserto. La stazione di Germaneto. In culo al mondo. Senza nessun collegamento
con la città. Manco i taxi ci sono. Nel frattempo hanno inaugurato anche un tratto
della nuova strada statale 106. Stringati 12 chilometri, da Simeri Crichi a
Borgia, per il feudo della lobby. Una stazione infelice agli occhi dei comuni
mortali. Incuria e degrado. Ma c’è un ma. La manifestazione di
interesse del gruppo Noto Spa – Holding di
partecipazioni, presentata al Comune
di San Floro il 20 luglio 2011, a
consentire la realizzazione di una “discarica per rifiuti non pericolosi” – il territorio
dell’ente locale in questione confina con la nuova stazione ferroviaria. Guarda
caso durante l’emergenza rifiuti in tutto il territorio calabrese. Il caso,
però, a volte è destino perché esattamente il 6 agosto, cioè due giorni dopo il sequestro dei beni avanzato dalla Procura di Catanzaro per 90 milioni di euro ai guru delle società che ruotavano
attorno alla discarica catanzarese di Alli perché accusati di frode fiscale, la giunta prese atto della proposta
evidenziando che “l’iniziativa è certamente destinata ad avere particolare
impatto socio economico su tutto il territorio provinciale e regionale, ponendo
il Comune di San Floro, in una posizione strategica in tema di impianti di
discarica” demandando all’ufficio tecnico l’individuazione dell’area di 30/ 40 ettari indicati.
Si attende la valutazione del responsabile dell’area amministrativa. Si attende.
Nel frattempo la stazione degli Abramo e dei Noto sembra pronta
a tale scopo. Un’economia feudale. Neoclassica, a differenza di mille anni fa.
Con una forte propensione sia centrifuga che centripeta per tutto il territorio
regionale. I vassalli ringraziano.
2 commenti:
Perfetto, in questa "meravigliosa" stazione potrebbero giungere treni carichi di MUNNIZZA provenienti da tutta Italia. Se non ho capito male la nuova discarica dovrebbe sorgere nel comune di San Floro, che è a due passi! Ma mai nessuno che faccia una proposta seria. Piuttosto che costruire discariche, perché non impegnarsi in prima persona a non produrre nuovi rifiuti? eppure i Noto potrebbero fare qualcosa: per esempio proponendo prodotti alla spina e/o sfusi nei loro numerosi supermercati (qualcosina già c'è, ma è veramente poco), oppure come in Germania prevedere uno sconto sull'acquisto dell'acqua minerale per chi restituisce le bottiglie di PET, oppure provvedere alla raccolta delle lattine di alluminio e concedere ogni tot dei piccolissimi buoni sconto. MAH! Invece no, meglio costruire nuove discariche che avvelenano la nostra terra e noi...
sarebbe il caso di passare alle proteste serie, iniziamo a far sentire la voce incazzata dei cittadini calabresi!!!!
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