27 gennaio 2012

Καλημέρα Scopelliti*


“La Calabria confina a Nord con la Puglia e a Sud con la Sicilia”, dichiarò Giuseppe Scopelliti in grande rispolvero elettorale ai microfoni di Radio2. Era il 2010. Oggi è governatore e anche la sua cultura sembra avvantaggiarsene. Confina anche con la Grecia. Ma non tutta. Solo la punta della punta dello Stivale italiano, cioè Reggio, la sua città natale. Scopelliti docet.
Non si tratta di un mero errore ma di una revisione storica, con buona pace dell’ormai superata Magna Grecia. D’altronde, la storia la scrivono i vincitori. E lui ha vinto.
Dunque. La storia. Si aggiorna. I Greci ci sono ancora in Calabria. Non solo con arcaismi e templi. Parlano ancora la lingua di Pitagora e Socrate. In una vasta area reggina. Sono in tutto 48.717. Compreso lui. Le minoranze linguistiche vanno salvaguardate, invita l’Unione europea. È giusto così. Ecco, allora, la scoperta. Già il 13 ottobre scorso la rincorsa per l’obiettivo da raggiungere entro i primi giorni di dicembre. A Melito di Porto Salvo si erano dati appuntamento i sindaci dell’Area Grecanica. Giuseppe Iaria, primo cittadino del “fiume del miele” (etimo di Melito), Agostino Zavettieri (Roghudi), Federico Curatola (Bagaladi), Antonio Guarna (Montebello Jonico), Pietro Fallanca (Cardeto), Maria Laura Tortorella (commissione straordinaria Condofuri), Lillo Sapone (San Lorenzo), Sandro Autolitano (Palizzi), Ettore Ferraro (assessore Palizzi). “I Pisr (piano integrato sociale regionale, ndb) – disse Iaria - rappresentano un punto importante per l’intero territorio e noi dobbiamo rispondere come area grecanica in modo unito e senza spaccature”. E “in modo unito” e “senza spaccature” è stato. Tutti greci. Si sono guardati allo specchio e si sono riconosciuti. Qualcuno per non dare adito a dubbi si è fatto anche crescere la barba. Il governatore no, lui è greco dentro.
E fu così che i greci reggini superarono gli albanesi cosentini. I secondi si fermano a 39.992. Il sindaco di Aquaformosa, Giovanni Mannoccio, cita il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci del Messia per raccontare l’accaduto. E si augura che “si possa riparare all’errore oppure non continuare con la prossima emanazione del bando a proseguire nell’errore”.
Una storia scritta con i soldi. Ammontano a quasi sette milioni le risorse finanziarie piovute sull’ “isola ellenofona” di Reggio Calabria. Isola? Non sarà che la Calabria confina anche con Roma e con l’antico Impero Romano? Per questo c’è tempo. Magari con i prossimi Pisr.


* Buongiorno Scopelliti

4 commenti:

Cirano ha detto...

il grande imbroglio è un altro: in quell'area sono rimasti solo una decina di persone che sanno parlare il grecanico, mentre come ben sai l'harbreshe è più parlato.

Anonimo ha detto...

Scopelliti ha un'idea tutta sua dell'esser governatore della calabria
ho sentito dire che ha fatto fare un copia incolla di un documento copiato dalla liguria e che a roma si son fatti burla di noi
il documento riguardava delle spese sanitarie e delle previsioni sul consumo dei farmaci
Io posso dire che scopelliti non mi rappresenta e che si fa i cavli suoi a modo suo
basti pensare che non ha speso una parola sulla lotta dei camionisti
maNDIAMOLO A CASAAAAAAAAAAAAA

Domenico Errigo ha detto...

Parafrasando Montanelli: "Dicono che Scopelliti sia un politico della Magna Grecia. Io però non capisco cosa c'entri la Grecia..."
(il grande Indro a proposito di De Mita)

Anonimo ha detto...

Bravo a Domenico Errigo !!
Infatti il nostro ( loro ) governatore Scopelliti, secondo me, si potrebbe definire un politico del MAGNA MAGNA MAGNA MAGNAAAAAAAAAAAAAAA
Ciao a tutti