26 settembre 2021

Onora tuo padre e tua madre

 


C’è un male molto più criminale dei delitti di mafia, molto più cattivo della vendetta, più grande dell’inferno. Ed è uccidere chi ti ha dato la vita. È un male talmente tenebroso che le viscere della terra tremano quando un figlio si ribella alla propria carne. Si aggrovigliano e si addolorano. Avvampano e gridano pietà.

Si nascondono poi. La verità è così crudele che la nascondono. Non vogliono che si sappia. La tengono stretta nel groviglio più funereo dell’egoismo, nell’abisso più oscuro della malvagità.

Non conosce limiti questo male che illude, che promette un’eredità comoda e piacevole ad un prezzo stracciato: convivere con la radice di tutti i mali come un trofeo da mostrare agli altri demoni. Il più grande di tutti.

Se questo male sapesse che ogni papà e ogni mamma perdonerebbe il proprio figlio si estinguerebbe come quei cani bastonati che raccolgono la loro coda e si dileguano. Anche questa è una verità, non solo difficile da accettare anche da condividere. Il figlio che si è macchiato di un tale delitto per accogliere nel proprio cuore e nella mente il gesto d’amore più grande deve fargli spazio. Deve aggrapparsi alle briciole di bene che gli sono rimaste e fare pulizia degli scalpi che ha raccolto, delle sventurate pietanze che è costretto a mangiare, perché c’è un ospite un po' ingombrante da abbracciare.

È questa l’unica via d’uscita dal labirinto del male. Da una vita indegna. Che sarebbe stato molto meglio se non ci fosse stata.

Ma il male non lo sa. E non lo vuole sapere. Il male corrode la coscienza e la libertà della vita. E' lo specchio della miseria umana che si scioglie davanti alla bellezza dell’amore.

Cari figli,

non lasciatevi ingannare dalle pseudo verità del male. Fatevi abbracciare dall’amore dei vostri genitori che da lassù piangono per il vostro destino.


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