Fotomontaggio a cura del blogger
Vi sono bambini che nascono con la “camicia”. Cioè, quando nascono con le membrane amniotiche attorno al corpicino. È un caso raro, dicono i medici. E nel linguaggio quotidiano l’essere nato con la camicia ha assunto il significato di una persona fortunata. Per i non addetti ai lavori il termine “camicia” designa anche il fascicolo di una delibera di un organo amministrativo con tutti gli atti di riferimento. Quella del Piano eolico regionale della Calabria approvato nel 2006, per esempio, ha una camicia molto costosa. Di ben due milioni e quattrocento mila euro. Quanto avrebbero pagato alcune società per modificarlo al fine di impiantare un parco eolico a Isola Capo Rizzuto. Per farla breve, si tratta di una mazzetta. La Procura di Paola sta facendo luce sull’affaire eolico in Calabria e via via che i protagonisti vengono ascoltati trova sempre più conferma quanto un super testimone a suo tempo aveva denunciato.
Tra la bozza del Piano e la sua delibera a forma di legge è passato un mese. Durante il quale sarebbero sparite le limitazioni per la costruzione dei parchi eolici nelle zone Zps (zone a protezione speciale). Guarda caso requisito fondamentale per concludere l’iter amministrativo del parco di Isola. Con “somma meraviglia”, riferiscono le carte dell’inchiesta, del dirigente regionale, Giuseppe Graziano. L’atto, infatti, era stato redatto dal precedente, Domenico Lemma, finito anche nell’inchiesta sulla costruzione della centrale a turbogas di Scandale, sempre nel territorio crotonese.
L’orizzonte politico della sartoria, da cui sarebbe uscita questa preziosa camicia, vede coinvolti Nicola Adamo, all’epoca dei fatti assessore alle Attività produttive, Diego Tommasi, ex assessore all’Ambiente, e Agazio Loiero, ex presidente della Giunta regionale. Da un alto, dall’altro, i loro uomini, i loro faccendieri, Giancarlo d’Agni, di Adamo, e Antonio Speziale, di Loiero. Mentre la lavanderia della camicia, cioè dei soldi sporchi, era rappresentata dalle società Saigese s.r.l. e Sogefil s.r.l. Lavanderie e casseforti. Una volta lavati i soldi poi uscivano puliti puliti per essere indossati, cioè incassati, dai politici di turno. Un gioco da ragazzi. Tutto predisposto in una villa tra Catanzaro, Lamezia Terme e Vibo Valentia di quattro anni fa. Un banchetto con tanto di camicia d’ordinanza. Tanto per rimanere in tema.
E gli investigatori non escludono il fatto che altre camicie, magari meno costose, ma ugualmente appetibili, siano state all'uopo cucite anche per altri parchi eolici calabresi.
Questa notizia, apparsa su il Quotidiano della Calabria, a firma di Paolo Orofino, non ha suscitato l’indignazione, o quanto meno una reazione - che sia una – di alcun appartenente al mondo politico calabrese, né di destra e né di sinistra. Sarà perché, in merito alla solidarietà fra colleghi riguardo alle inchieste della Magistratura, i partiti sono trasversali? Oppure sarà perché di camicie del genere avranno fatto la scorta?
3 commenti:
IL SOLITO MANGIA MANGIA....IL SOTTOSCRITTO DI SOLITO MANGIA UN PIATTO FATTA DALLA " MAMMA " SEMPLICE SEMPLICE L'UOVO IN CAMICIA...PER STARE IN TEMA.
ANCHE I POLITICI LO DOVREBBERO MANGIARE.
A quanto pare il sig Giancarlo D'agni di camicie ne ha fin troppe visto che son 3 anni che spunta fuori su tutte le inchieste eoliche ma in galera non finisce mai.
Da elettricista a presidente di una società di riscossione tributi (lavanderia)la Saigese spa oggi Sogefil Riscossione Spa
Vorrei chiedergli chi è il suo Sarto
Solita Calabria purtroppo
QUANDO NON SI DEVE SAPERE NIENTE
19 maggio, 2010
Inchiesta parchi eolici, perquisita la casa di un giornalista de “Il Quotidiano”
CATANZARO – La Guardia di Finanza di Catanzaro ha perquisito l’abitazione del giornalista del “Quotidiano della Calabria”, Paolo Orofino, su disposizione del sostituto procuratore Carlo Villani. La perquisizione riguarderebbe due articoli scritti dal giornalista e pubblicati dal “Quotidiano” sabato e domenica scorsi, rispetto all’inchiesta che ruota sui parchi eolici in Calabria.
Nello specifico, nei due articoli si faceva riferimento ad una presunta maxi tangente pagata per la realizzazione del parco eolico di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, ricostruendo la vicenda dei parchi eolici in Calabria e chiamando in causa alcuni personaggi politici e imprenditori.
La Guardia di finanza ha acquisito materiale, dal momento che nel provvedimento del sostituto procuratore si evidenzia che il giornalista avrebbe a disposizione atti dell’indagine.
Orofino e’ stato, inoltre, diffidato dal pubblicare sul “Quotidiano della Calabria” un terzo articolo sull’inchiesta.
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