30 giugno 2010

Cropani sbarca in Asja


L'ingresso di dove dovrebbe sorgere il parco eolico dell'Asja, già dotato di cancello

L’Asja arriva a Cropani. O meglio, la cittadina presilana della provincia di Catanzaro sbarca negli affari dei La Marca & company. È del 15 giugno scorso la decisione del consiglio comunale di esprimere parere favorevole alla proposta progettuale di Asja Ambiente Italia Spa di realizzare un parco eolico nel territorio di Cropani.
La maggioranza amministrativa compatta ha votato sì (la minoranza si è astenuta) dando l’avvio, dunque, all’iter autorizzativo che porterà alla realizzazione di un parco eolico di 20 MW che ha già un nome: “Carbonara Case Fego di Calamo” perché interamente raggruppato in località Carbonara. Una proposta presentata al Comune l’anno scorso, in piena campagna elettorale: l’8 aprile 2009 - che ha incoronato Bruno Colosimo come nuovo sindaco - e che ha sbaragliato quella avversaria della società RENINVEST SA energy is life. L’Assise doveva esprimersi su quale progetto approvare. E non ha avuto dubbi.
L’Asja Ambiente, attenta a non perdersi nemmeno un’occasione per fare quattrini per - e con - l’Ambiente, sbarca, allora, a Cropani, in Calabria. La società è in affari con i La Marca. Una famiglia molto potente in Campania, impegnata prevalentemente nella gestione delle discariche e nel recupero del biogas dai rifiuti. Come ricorda una recente inchiesta de L’Espresso, “negli impianti di alcuni loro familiari, con la Fungaia a Monte Somma, la Di.Fra.Bi. e la Elektrica di Pianura, secondo gli investigatori viene seppellito di tutto: dai fanghi dell’Acna di Cengio alle ceneri delle centrali a carbone, oltre a rifiuti tossici delle aziende di tutto il Nord. È la prima grande indagine sull’immondizia a Napoli, l’operazione Adelphi". L’Asja è specializzata nella gestione delle discariche anche in Sicilia. Ad Imperia, nella discarica di Ponticelli, succedono “cose straordinarie”, denuncia la Casa della legalità e della Cultura, come “il percolato che viaggia che è un piacere” e dove “dalle carte della Regione sono scomparsi i due affluenti dove finisce il percolato un po’ insalubre”. Dunque, l’Asja non poteva perdersi l’occasione del business dell’energia del vento. Sempre Ambiente è. Anzi è meglio dei rifiuti, ci si sporca di meno. Eccola, investire in Sardegna, dopo essersi fatte le ossa sempre in Campania e in Sicilia. La Procura della Repubblica ci ha messo la lente e sta venendo fuori un’inchiesta che vede alleate, in una coppia inedita, la camorra e la mafia, ricorda sempre L’Espresso. Ma l’Asja è una società dalle mille sorprese. Il suo essere internazionale è la sua forza. Claudio Rinaldi e Angelo Balducci, indagati per i fatti dei Grandi Eventi insieme al capo della Protezione civile Guido Bertolaso, rientrano in una serie di operazioni “sospette”, trasmesse da Bankitalia alla Guardia di Finanza. Sono beneficiari di conti correnti lussemburghesi intestati alla Cordusio Fiduciaria. Una società che, caso vuole, è proprietaria di un milione di azioni dell’Asja Ambiente Italia.
Se questa società ha avuto modo di vantare, durante la sua gloriosa storia, il coinvolgimento della camorra napoletana e della mafia siciliana, in Calabria, invece, sappiamo che fa capolino un’altra mala.

2 commenti:

francesca ha detto...

forse come sostiene travaglio, rinaldi balducci e bertolaso non sono consapevoli di niente è tutto a loro insaputa.francesca

d.d. ha detto...

Domenico Dragone io non leggo di sue accuse dottor Grimaldi, quello che semmai hanno scritto qualcosa sono quelli dell'espresso. il prossimo 12 luglio credo che il giudice leggerà sia l'articolo dell'espresso .....poi di scandali sia in Calabria che in Italia ne siamo pieni..e i nomi che lei ha scritto caro dottor Grimaldi li abbiamo sentito nei vari tg e nei vari giornali d'informazioni, non parliamo poi del terremoto, non ne parliamo ora.....ci sono escort e altro da pensare.