14 luglio 2010

Prossima una manifestazione contro lo scandalo Seteco

Il foglio della raccolta firme per segnalare il caso Seteco a Striscia la notizia

È prossima una manifestazione pubblica contro lo scandalo Seteco. La fabbrica che produceva fertilizzanti, sita a ridosso della strada dei Due Mari - che collega il capoluogo di Regione con Lamezia Terme - posta sottosequestro a più riprese, nel 2006 e nel 2010 per reati contro l’ambiente, senza che la Procura fino ad adesso sia riuscita a cavarne un ragno dal buco.
Gli abitanti che vivono e lavorano nelle vicinanze non ce la fanno più. La puzza è sempre più insopportabile. I rifiuti, infatti, che occupano tutti e diecimila metri quadrati del capannone, sono in autocombustione. Scarti di macelleria da cui la ditta avrebbe dovuto produrre un particolare composto chimico da utilizzare nella coltivazione dei campi come concime. Ma non si esclude la presenza - che non sarebbe stata autorizzata - anche di Rsu e di altre tipologie di rifiuti tali da generare una miscela devastante sul piano della salute pubblica. Un odore così nauseabondo da rendere la zona industriale di Serramonda, nel territorio di Marcellinara, ormai invivibile.
All’ordine del giorno - come si ricorderà dalla lettura dei post precedenti - le denunce dei cittadini presso gli organi competenti nel corso degli ultimi anni. Diverse anche le ordinanze di smaltimento e bonifica del sindaco, Giacomo Scerbo. Lo Stato appare fermo al palo. Dal primo sequestro effettuato dal pubblico ministero Salvatore Murone nel novembre 2006 il nulla, sia in riferimento al proseguo dell’istruttoria per risalire ai responsabili dei reati allora contestati, come l’inquinamento del fiume Amato e lo sbancamento abusivo di una collinetta per smaltire i rifiuti, che alla bonifica della fabbrica che già cominciava a sprigionare le prime e incontrollate esalazioni. Un’inchiesta che sembra si sia dispersa come i fumi della stessa Seteco. Che, ora, grazie ai nuovi magistrati titolari del fascicolo, ci si augura possa far luce sull’intera attività della srl di Servizi e tecnologie ecologiche fin dall’anno della sua inaugurazione, avvenuta nel 2001 alla presenza dell’allora ministro dell’Ambiente, Altero Matteoli. Difficile, infatti, capire il suo collasso senza approfondire le cause che l’avrebbero favorito.
Dunque, i cittadini ora sono decisi a scendere in piazza. Cittadini comuni, Istituzioni ed associazioni. Tutti insieme per manifestare la propria insofferenza contro la Fabbrica dei veleni nascosti.

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4 commenti:

giovanni parrotta ha detto...

sono con te emi....per quel giorno mi basta che mi dai un passaggio

Anonimo ha detto...

che vergogna!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

domenico dragone ha detto...

a Giovanni Parrotta x il passaggio? puoi contare anche sul mio.
bisogna stare uniti e combattere per un mondo migliore.potrei dire domani potrebbe toccare a noi
quel domani è già arrivato basta solo guardarsi intorno.

Anonimo ha detto...

Buon giorno a tutti. Ho sentito parlare più volte di questo inceneritore. Ho soprattutto sentito dire che rilascia delle sostanze a dir poco tossiche per il ns ambiente.
Mi chiedo se le autorità competenti stiano facendo qualcosa per "migliorare" la situazione.