24 maggio 2009
"Chiudete i Comuni che non garantiscono i servizi primari!". Appello shock di Romano Pitaro
Nella foto il canale "Chiaro" di Sellia Marina e Romano Pitaro
Il mare e la campagna elettorale, cioè come i candidati a sindaco sorvolano la questione della depurazione. Intervista esclusiva a Romano Pitaro, vice capo ufficio stampa del Consiglio regionale e direttore di CalabriaInforma, l’Agenzia del Consiglio, che, come molti catanzaresi, e sono davvero molti, passa le vacanze a Sellia Marina, ormai hinterland estivo del capoluogo. Tra i tanti mali ambientali della ridente cittadina ionica c'è un canale, nel bel mezzo dei villaggi turistici. Che, per ironia della sorte, si chiama "Chiaro". Ma di chiaro ha ben poco. Scarichi abusivi in direzione mare senza responsabili. Questo il suo biglietto da visita per catanzaresi e non. Romano, a proposito, suggerisce una ricetta shock. Quella di chiudere i Comuni che "non garantiscono uno standard di qualità minimo dei servizi". "Perchè - dice - se non intervengono i poteri esterni la musica non cambierà mai".
Salve Romano. Sa, c'è la campagna elettorale a Sellia Marina. Lei, che ha sempre scritto sul mare. Sul mare sporco. E l'estate è ormai imminente. Perchè non si fa sentire?
Non scrivo se c’è la campagna elettorale. Non è corretto. Per i cittadini chiamati a votare anzitutto.
Eppure di cose da dire ne avrebbe da dire? Perché lei frequenta Sellia Marina anche in inverno.
Si, vado a correre nella pineta e soprattutto nei dintorni, due tre volte a settimana. Paesaggio selvaggio e stupendo, specie quando il mare è grosso, la gente poi è affabile e gentile…
Tutto bene, quindi?
Come al solito, diciamo.
Allora mettiamola cosi: la pineta è perfetta e il territorio è pulito?
Via, la pineta è sporca anche ora che c’è la campagna elettorale. Fortuna che gli spazi sono cosi grandi. Solo da qualche giorno hanno sistemato il tubo della fontana in una zona frequentatissima da persone che fanno sport, camminano, corrono… Per raggiungere le panchine interne alla pineta e fare un po’ di strecching, l’erba è cosi alta che devi fare i salti. La sciatteria con cui l’Amministrazione comunale affronta i problemi del territorio non è mai cambiata.
Se lei dovesse votare, voterebbe tranquillamente per il sindaco uscente?
Io non voto. Ma non è una questione di persone. Spesso l’abitudine a volare basso risucchia anche belle intelligenze. Si dovrebbe votare un progetto di città, ma dov’è? Si lavora come sempre all’insegna della casualità.
Ma le pare normale che in un territorio vasto come Sellia Marina, fatto di 8 mila abitanti che arrivano a triplicarsi in estate, non si faccia una campagna elettorale affrontando i principali problemi, a incominciare dall’ambiente?
Se è cosi, mi pare uno sbaglio. Ma se la popolazione non sente il bisogno di dare una svolta a una situazione amministrativa che è, lo dico senza polemica, molto dimessa rispetto alla mole dei problemi, che possiamo fare? Qui non è colpa neppure della politica, mi pare…
Vedo che tende ad assolvere la politica, perché?
Non assolvo nessuno. Saranno i cittadini a scegliersi il sindaco, e il sindaco, se non gli chiedi esattamente cosa vuoi, agirà a modo suo. E spesso non fa che riflettere il sentire comune della popolazione: qualche festa e una sagra in estate…
Non è possibile che lei la pensi così. Non dice nulla neanche sull’accordo Pd/Amelio (Pdl)?
Ognuno è libero di sperimentare ciò che vuole, anche le soluzioni più immaginifiche. Specie quando nessuno ti chiede conto. Sul resto, io l’ho scritto cosa penso.
Lo dica…!
I cambiamenti di per sé sono positivi, ma la quantità di questioni aperte nel territorio di Sellia Marina, un borgo tra i più popolosi della costa e con 12 chilometri di spiaggia, non lasciano ben sperare. Mi dicono che il canalone che sbuca a Chiaro ha il colore del petrolio, ancora è chiuso, ma quando lo apriranno per svuotarlo…
E la colpa di chi è?
Non si riesce a prendere di punta nulla, altrimenti basterebbe andare a capire chi scarica nel canalone. Ma se lei insiste sulle colpe, allora la mia opinione è che la colpa, fondamentale, sia della Provincia, della Regione e anche, me lo lasci dire, della Prefettura.
Ma cosa c’entrano Provincia, Regione e Prefettura? Mi pare che lei non voglia dir nulla sulla campagna elettorale e tenti di buttare il pallone fuori del campo…
Intendiamoci: non parlo di colpe civili o penali. Ma di colpe politiche. O qui si capisce che il turismo, lasciato all’impotenza delle Amministrazioni locali, rischia di diventare, in estate, un caso di ordine pubblico, o non si inizia mai una ragionamento ponderato. Negli anni precedenti i turisti di Cropani e Botricello hanno occupato le strade per protestare, per la prossima estate è stato fatto qualcosa per evitare che altri incidenti si ripetano? Non mi pare. Mare sporco, fogne a cielo aperto, canaloni puzzolenti, sporcizia diffusa: le pare che i turisti che arrivano a Sellia Marina ad agosto e si trovano davanti problemi del genere non abbiano il diritto di reagire? E secondo lei torneranno ancora? E allora: non le pare che dinanzi a problemi annosi che conoscono anche le pietre, la Prefettura dovrebbe essere più intransigente? Ponendo uno stop agli amministratori locali…
E la Provincia e la Regione?
Dovrebbero chiudere i Comuni non in grado di assicurare i servizi minimi e uno standard di qualità minimo ai turisti che arrivano. Se in estate ci sono fogne scoperte, il mare sporco, un’offerta complessiva per il turista indecente, la domanda è: cosa fanno tutto l’anno gli amministratori comunali? Come passano il tempo? Male, visti i risultati. D’altronde, la Regione o la Provincia non possono fare granché, se non sono aiutate dai Comuni. Per cui: se un Comune in estate si ritrova in mezzo a una serie di problemi, qualcosa non ha funzionato. Se non intervengono poteri esterni, dunque, la musica non cambierà mai. Acquisito che il territorio da solo non ce la fa a migliorarsi, c’è da sollecitare interventi esterni. Se si vuole attivare sul serio politiche turistiche e di difesa del territorio. In questo senso, la campagna elettorale a me non interessa e non solo perché non voto. Potrei essere interessato, piuttosto, se qualcuno mi dicesse cosa sta facendo il Comune per preparare la prossima stagione estiva ormai alle porte. Se si sente di garantire che, in base al lavoro di pulizia del territorio e di prevenzione concertata anche con altre Istituzioni, il mare non sarà sporco ad agosto. Lei ne sa qualcosa?
Di seguito un articolo di Romano Pitaro pubblicato su il Quotidiano della Calabria nel mese di Luglio 2008
Il magistrato giunge sulla spiaggia verso le 10 di domenica e guarda il mare sporco. Fa un ghigno e commenta con un suo collega: “E’ uno schifo!”. Si uniscono ai due un medico, un architetto e un agronomo. Nessuno si chiede più che fare?, perché la sfiducia smorza ogni abbozzo di possibile soluzione. Triste 13 luglio a Sellia Marina: caldo mozzafiato e mare lurido. Il peggio che possa capitare. E’ straniante osservare la spiaggia arroventata e gremita di persone che osservano impotenti il mostro di abominevoli bollicine che sghignazza e impedisce il tuffo. Immaginare vacanze non più al mare ma in spiaggia è il minimo tormento che ci si può infliggere.
Mare pulito/Mare sporco. Il dilemma introdotto da Matteo Cosenza, evoca un esempio di ossimoro logico: Calabria/mare sporco. Non è possibile che una regione come questa maltratti il mitico Mare Nostrum. In realtà, spesso l’ossimoro si scioglie nelle invereconde bollicine ( di cui sopra) che formano un’ampia striscia di sporco mucillaginoso che segue l’onda, ostenta il suo potere repellente, s’ agita orgogliosa d’ attrarre tanta morbosa curiosità, si schianta sulla battigia e quando la dai per scomparsa, improvvisamente riappare a dieci metri dalla riva. Con le stesse sequenze minacciose di schifezza solidificata punta a sconfiggere l’umana felicità dei bagnanti inermi su spiagge assolate.
Accade in tante realtà calabresi di avere il mare sporco. Dato, però, che quando si parla di mare sporco la reazione può essere furente, è consigliabile usare almeno due precauzioni per un approccio ragionevole al tema: a) la Regione non è (non può essere) la sola responsabile; b) se il mare è sporco, anche senza industria inquinante, e non dappertutto ma a macchia di leopardo, è segno che c’è una diversità di situazioni che andrebbero esaminate singolarmente.
Se ne deduce che c’è una responsabilità inequivocabile dei poteri locali. Chi governa il territorio non lo governa bene. Lo lascia per tutto l’anno in balia degli istinti più bestiali. Per sua inettitudine o per impotenza. Ed è cosi che il mare finisce col pagare il prezzo più alto. Diventa, indifeso, lo sbocco di ogni nequizia, di ogni spurgo, di ogni insano spirito animale. D’altronde, di che stupirsi? Il mare sporco domenica scorsa ( ma anche il giovedì e il sabato) a Sellia Marina, centro dello Ionio catanzarese (12 chilometri di spiaggia, circa 30 mila persone in agosto) non è altro che lo specchio di un territorio abbandonato a sé. E il cui governo locale è inesistente, anche se frutto di una combutta tra Pd e An (ma l’eccezionalità della formula non è servita per risolvere l’eccezionale mole di problemi).
Un’Amministrazione comunale fantasma, che appare solo per il soddisfacimento di formalità anagrafiche e per l’incasso delle gabelle. Se si vuol capire il perché del mare sporco domenica scorsa a Sellia Marina, occorre farsi un giro nel suo ampio territorio e domandarsi: questo è un ambiente rispettato o piuttosto un ambiente violato ?
Discutiamo, è evidente, solo di un tratto di Calabria, ma la sua grave condizione urbanistica e la sua storia lo fanno senz’altro assurgere ad emblema del turismo fallimentare, anzitutto perché mette in luce un’assenza di capacità propositiva, di voglia di riscatto e di misurarsi con i temi della modernità che non può esaurirsi nella dotazione di un grigio sito Internet. Qui, come in tanti altri luoghi, è come se i calabresi alle prese con l’amministrazione pubblica, ce la mettessero tutta non per voltare pagina ma per tirar fuori il peggio di sé. Perciò poi d’estate, quando i guasti sono abbacinati dal sole, il mare è sporco. Due anni fa l’assessore al Turismo della Regione, dopo aver letto di fogne a cielo aperto a Sellia Marina, mosse una reprimenda per iscritto al sindaco; ebbene, sapete che ne è di quella fogna, in pieno centro abitato, a cento metri dal mare e nel bel mezzo di alcuni villaggi turistici? L’avrà rimossa il sindaco o forse d’autorità il Prefetto? O sarà intervenuta la solerte Azienda sanitaria per bonificarla? No. E’ ancora lì e scorre fino al mare. Come stupirsi, poi, di quelle fastidiose bolle di lordura? Il mare sporco è il risultato di inerzie molteplici e di sicuro non aiutano né il poco senso civico dei residenti né il silenzio ogni qual volta ci sarebbe da urlare.
Il punto è che, spesso, nei nostri centri costieri non si studia per attrarre il turismo o per rendere accattivante la vacanza dei forestieri, ma quasi per predisporre un manuale delle brutture più inverosimili. A questo infausto primato si mira. Se la sporcizia è regina incontrastata nei luoghi più frequentati dal turista e va a braccetto con l’incapacità di dare una svolta a lavori pubblici indefiniti che danno l’idea di una lugubre provvisorietà, come si può pretendere che il mare a luglio ed agosto sia cristallino?
Ciò che asserisce l’antropologo Vito Teti a proposito della solitudine delle aree interne della Calabria che fa il paio con i non luoghi della costa calabrese cresciuti in fretta e senza alcuna pianificazione, è ben visibile a Sellia Marina. E in tanti altri non luoghi della Calabria marina. Ed è una delle ragioni per cui non si viene a capo dei mali del mare. E’ paradossale quel che accade oggi: da un lato la Regione, rischiando la faccia, e magari sbagliando, comunque si sforza di reimpostare la strategia per la difesa del mare e dell’ambiente; dall’altro, invece, proprio i Comuni ( non tutti per fortuna), i soggetti che più di tutti dovrebbero avvertire l’urgenza di voltare pagina, se ne fregano del mare pulito, dell’ambiente sano e delle esigenze del turista. Che gli appare non come una risorsa da trattare coi guanti ma, forse per quel suo gusto del viaggio e della curiosità, come un animale strano da cui stare distanti.
C’è, è vero, un disorientamento in Calabria. La politica è attraversata da gravosi eventi tellurici. Ma i Comuni cosa fanno ? Come si preparano ad accogliere i turisti per l’ estate che è già in corso ? Se Sellia Marina, ex perla dello Ionio catanzarese dalle enormi potenzialità ( mare aperto e spiagge grandi e a un salto dalla Sila) è un esempio, la risposta non può che essere questa: nel peggiore dei modi.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
9 commenti:
l'unico commento che mi viene in mente è che si tratta di pura VERITA'...
vero ! ma non è la politica il problema , è una musica vecchia, antica, bisogna guardarsi in faccia , meglio allo specchio, e dirsi che la popolazione non è cresciuta , è rimasta agli anni 50 , alle baracche, allo spremi e scappa..i politici sono dei topi che sguazzano nella fogna ma la fogna non l'hanno creata i topi.
GIUSTISSIMO....bravo/brava....in particolare aggiungerei, quì in calabria la politica si è fermata molto prima degli anni 50, anzi non è mai partita e/o decollata!!!!!!!!!!!!!!! dovremmo avere il coraggio di partire e lasciare questa terra sola con chi continua a non voler vedere e capire...
I politici tutti uguali affaristi senza scrupoli, nessuno pensa al bene della comunità e se qualche consigliere se ne preoccupa viene anche deriso e discriminato...se l'attuale sindaco di Sellia Marina ha dichiarato di farsi tranquillamente il bagno in mare quando c'è la sporcizia, pensate a che livello siamo!!!
Mary
mi chiedo cosa aspettano , l'industria ha chiuso le porte da venti anni, l'agricoltura è moribonda e oggi anche sotto la pressione internazionale del mercato, se c'è una possibilità è nel territorio, la cara vecchia CALABRIA, Sellia ha tutte le carte per provarci , un progetto triennale ben fatto e si mette in moto la macchina , senza regali o favori....ma amelio porta una mentalità sconfitta da tanti anni ....e i treni passano senza neppure accorgersi che sono passati...irrimediabilmente!
rispondo ad anonimo che parla dei topi e della fogna: vorrebbe forse dire che i politici sono "soltanto" le vittime di un sistema???? e magari vanno giustificati pure...
RISPONDO ALL'ANONIMO CHE PARLA DEI TOPI E DELLA FOGNA: ...FORSE ALLORA I POLITICI SONO SOLTANTO LE VITTIME DI UN SISTEMA????? SE VOGLIONO IL POTERE LO HANNO IN MANO..E CHI MEGLIO DI LORO PUO' APPORTARE I CAMBIAMENTI DOVUTI?
altro che melma marina! bisognerebbe venire nei comuni montani, in particolare quelli della presila per verificare come il primo cittadino si" abbronza sotto il sole d'amianto. sono d'accordo nella scomparsa dei comuni inutili anzi nocivi
i politici sono "anche" vittime, non ci sono più innocenti in giro , nessuno, li abbiamo consumati negli ultimi 50 anni....per cambiare serve un rivoluzione del pensiero singolo...le "istituzioni" sono marce !
Posta un commento