9 ottobre 2009

Il cliente è morto. E Telecom pretende l'autocertificazione


Caricatura a cura del blogger

Il cliente è morto. Ma per Telecom non è una scusa valida. Questa, in sintesi, la vicenda: un utente Telecom muore e, ricevuta la notizia del triste evento da parte dei familiari dello scomparso, l’inflessibile compagnia telefonica pensa bene di scrivere al defunto, per informarlo di aver “tentato di contattarla telefonicamente nei giorni scorsi, purtroppo senza successo”. E così, per istruire la pratica di cessazione, Telecom invita il defunto a spedire copia del certificato di morte, ovvero una “autocertificazione” debitamente sottoscritta proprio da lui … il defunto !!! Ovviamente tale documentazione è difficile da produrre, soprattutto per chi ormai è stato costretto a dire basta, e per sempre, alle stupidità umane. Curioso, poi, che Telecom manifesti “piena disponibilità” per le “future esigenze” … sempre del defunto. Ma non finisce qui, si verifica un ulteriore colpo di scena. Per la mancata produzione di quell’autocertificazione, vengono minacciate gravi azioni giudiziarie … direttamente al caro estinto. Una grottesca commedia dell'assurdo? Un capitolo inedito della Metamorfosi di Kafka? Niente di tutto ciò, solo la triste realtà. Questo è quanto denuncia il Codacons Calabria, in un dettagliato esposto all’Autorità Giudiziaria. Protagonista della triste vicenda è un calabrese che, dopo la morte del genitore, ha avuto l’ardire di chiedere alla Telecom la cessazione dell'utenza telefonica intestata al padre, che viveva da solo. La scomparsa del genitore era stata immediatamente segnalata alla compagnia telefonica, specificando che la causa andava ricercata proprio nel decesso del titolare dell’utenza e, in seguito, su specifica richiesta della compagnia, veniva fornito il codice fiscale dello scomparso e, successivamente, anche il certificato di morte. Ma Telecom è stata inflessibile, necessita l’autocertificazione sottoscritta dal defunto! Oggi, a distanza di oltre sei mesi Telecom invita il defunto a contattare il servizio clienti onde fornire chiarimenti. Francesco Di Lieto, vicepresidente dell'associazione in difesa dei consumatori, commenta l’accaduto citando uno dei più grandi scrittori contemporanei, Andrea Camilleri: “la burocrazia italiana, di solito lentissima, diventa fulminea quando si tratta di fottere il cittadino”. Ma quella sorta di linea diretta della Telecom con l'oltretomba prosegue, nientemeno, con la minaccia di una azione giudiziaria. Il Codacons si è rivolto a Telecom pretendendo delle formali scuse per un comportamento “arrogante e privo di rispetto anche per la morte ed il dolore dei congiunti”, in mancanza, sarà richiesto il presidio dell’Autorità Giudiziaria per ottenere il risarcimento dei danni in favore dei parenti dello scomparso.

1 commento:

domenico dragone ha detto...

carissimo francesco di lieto non voglio crederci,
pur riconoscendo l'operato che svolge come vice presidente della codacons...mi viene in mente una barzellettà su totò..da morto andava in giro con la lapide in mano...quando qualcuno gli domandava...come mai vai in giro con la lapide...
lui rispondeva...questa lapide è la mia carta d'identità...nasciuto,pasciuto e moruto...