Mario Maiolo, caricatura a cura del blogger
“Mio fratello è figlio unico”, cantava Rino Gaetano. “Perché non ha mai trovato il coraggio di operarsi al fegato, non ha mai pagato per fare l'amore e non ha mai vinto un premio aziendale”, continuava a cantare il grande artista crotonese. “La presenza nell’Arssa (Agenzia regionale per lo sviluppo agricolo della Regione Calabria, ndb) e il ruolo di mio fratello al suo interno è datata, non ha avuto alcuna interazione con la mia attività politica e, in assoluto, non ha avuto alcuna attenzione da chicchessia. Anzi quando le ha avute sono state tutte attenzioni penalizzanti, provenienti strumentalmente sia dal centrodestra che dal centrosinistra”, dice adesso Mario Maiolo, assessore alla Programmazione nazionale e comunitaria, alle Politiche del lavoro ed alle Politiche sociali della Calabria. Sembrano due facce di una stessa medaglia. La medaglia dell’eccesso. Dell’idealismo. E del materialismo. Della sfiga di non vincere nessun premio aziendale, da un lato. E di vincerlo sempre con tanto di protocollo istituzionale, timbrato dal fratello, dall’altro. La Calabria è questa medaglia. Dai due volti. Non puoi scegliere l’uno senza dover accettare anche l’altro. È un pacchetto tutto compreso. La morale amara e nostalgica di uno Stato idealista, bramato da un artista andato via troppo presto. E una morale, fatta di incarichi e di soldi di due fratelli che, invece, non se ne vogliono proprio andare.
Bruno era stato anche bocciato al concorso regionale “pur avendo titoli e meriti”, spiega il fratello assessore. Quando lui era solo consigliere, però. Poi è stato nominato assessore. E ne ha beneficiato anche lui, il fratello scartato, diventando dirigente, promosso da un commissario liquidatore, Valerio Donato, che doveva solo liquidare. Ma, evidentemente, avrà pensato di anticipare i tempi in Calabria, facendosi antesignano delle analisi di Zygumt Bauman in politica, costituzionalmente orientata, invece, al bene della comunità, non della famiglia. Il piede dello Stivale italiano si deve sempre distinguere. Eccellere. Lo ha sempre fatto. Nel bene e nel male.
Secondo il fratello di quello scartato, diventato assessore regionale, Angela Napoli, con la sua interrogazione parlamentare, ha cagionato “un inutile esborso finanziario per l’erario dello Stato” perché le ispezioni ministeriali si concluderanno con un nulla di fatto. Su questo sono d’accordo con lui. È probabile. Con i ministeri che ci ritroviamo, che amano la Calabria per il sole e le soppressate, è possibile. Ma Angela Napoli non si scompone. Replica che anche lui ha provveduto a far spendere altri soldi all’Erario dello Stato avendo richiesto “l’intervento degli organismi superiori di controllo amministrativo”.
Poi quella cosa criptica della farina del suo sacco. “Mi auguro, come credo, che sia tutta farina del suo sacco”, intercala nel suo comunicato, doverosamente ripreso anche dal sito ufficiale della Regione Calabria, l’assessore, rivolgendosi al componente della Commissione Antimafia. Sembra una minaccia. Però se lo augura. Ci crede.
"Mio fratello è figlio unico". Caro Rino, ci manchi!
5 commenti:
l'unica persona che veramente ci manca è il nostro Caro Rino..di questi fratelli d'Italia ne possiamo anche farne a meno, e che fratelli d'Italia.
Però dal lato stolto sono da capire cosa direbbe la"famiglia"bisogna aiutare la parte più debole avrebbero detto i loro genitori..in questo contesto bisogna aiutare i "ciucci" per fare vincere i concorsi, concorsi mai fatti, mai vinto niente,d'altronde che "ciuccio" sarebbe se partecipasse a vincere..e poi perchè perdere del tempo quando il lavoro arriva per fratellanza.
Brava Angela....................e bravo Emilio.
Bravo emilio
bravisssimo, e speriamo che il Professore restituirà i libri presi......in prestito.
speriamo che qualche magistrato legga la denuncia. E' una vergogna, e volevano cambiare la Calabria!
I cittadini onesti di questa regione sperano tanto che sulla scorta dell'interrogazione dell'On. Napoli la magistratura calabrese metta da subito mano alla chiacchierata distrastrota gestione dell'Arssa di Valerio Donato che ha portato benefici esclusivamente al fratello dell'Assessore cui il Commissarioper conservare la sua poltrona si è asservilito totalmente.
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