24 settembre 2010

Gli avvoltoi di Enerambiente

L'Avviso di Enerambiente che è stato pubblicato sui giornali locali nei giorni scorsi Da story

Non gli è bastata la realizzazione della discarica nel 2001. Non gli è bastato il recente ampliamento. Non gli è bastato aver defraudato la Valle dell’Alli della sua nobiltà. Oggi vuole impadronirsi – ci riprova dopo gli stop autorizzativi incalzati dai Comuni interessati negli anni scorsi - anche della località Terrate – Terratelle di Roccabernarda, a due passi dalla Zona a Protezione Speciale: “Marchesato – fiume Neto” e dal Sito di Interesse Comunitario: “Stagni sotto timpone San Francesco”. All’Enerambiente Spa, società che campa di business e rifiuti, è tornato come Amministratore delegato Stefano Gavioli. Alle dimissioni forzate diGiovanni Faggiano, per la tangentopoli brindisina, ha risposto lo sfoggio del suo alter ego.
Faggiano & Gavioli, una ditta che è una garanzia lobbista e affarista. Quella dei rifiuti che, insieme al filone dell’acqua, rappresenta l’anello debole della democrazia italiana. Ancora più potente della mafia. Mentre quest’ultima la combatti, la puoi combattere perché la vedi fuori lo Stato. Alcuni la chiamano Antistato proprio perché persegue obiettivi che sono antitetici a quelli dello Stato. Come la consumazione dei reati. La prima, invece, siede insieme ai sindaci, ai governatori, insieme ai commissari. Insieme allo Stato. Al massimo sgomitano.
Enerambiente spa, socio privato di Teramo Ambiente (detiene il 49 per cento della raccolta dei rifiuti dell’omonima città abruzzese), ha il potere di prendere per la gola, grazie alla monnezza, i Comuni di Sassari, Grosseto, Castel di Sangro, Rosignano Marittimo, Brindisi, Firenze, Napoli (la Napoli dell’esercito per i fatti dello scorso anno. E’ di questi giorni la minaccia di Gavioli che se gli Enti locali non pagheranno lascerà a piedi i suoi camion) e Catanzaro. La geografia la indica come il nuovo Bubbone, ops: Borbone, del Regno italiano.
In Calabria Gavioli e Faggiano si sono trovati bene. A loro piacciono i rifiuti. Soprattutto quelli “di servizio”. Cioè quelli indifferenziati. La cultura dell’ambiente glielo permette. La raccolta differenziata che frutta di meno non parte. Non parte! Si sono appropriati del titolo dinobili lungo la valle di Alli. La località, infatti, si chiama Cucullera nobile, ed apparteneva aiBaroni Marincola di Catanzaro. Trasformata dalla baronessa BiancaMaria Costanza in un giardino rigoglioso di piante preziose sul finire del ‘700, durante il Risorgimento il discendente Tommaso la rese, informa un neonato agriturismo, “clandestino punto di ritrovo per i suoi fratelli carbonari con cui condivideva l’odio per gli spagnoli e gli ideali di libertà e unificazione nazionale che animavano allora il Risorgimento italiano. Tommaso infatti la rese La cantina segreta e le carte che vi sono state rinvenute durante i lavori di ristrutturazione compiuti di recente, testimoniano questa vivace attività cospirativa che alla “Cucullera” ebbe luogo tra il 1848 e il 1861”. Oggi è rimasta la fortezza. Giù in basso, invece, si ammira la discarica di Faggiano e Gavioli.
Ebbene. Il 19 gennaio scorso il suo ampliamento. Per altri dodici milioni di euro rispetto ai ventotto miliardi di lire della sua prima pietra. E pochi giorni fa, il 22 settembre, sui giornali locali, che campano di pubblicità, il grande annuncio:
La Enerambiente Spa, ai sensi anche del regolamento regionale numero 3 del 4 agosto 2008, informa che ha presentato alla regione Calabria – Dipartimento politiche dell’Ambiente, - sportello IPPC, domanda per l’ottenimento dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (IPPC) per l’ampliamento denominato – “Discarica per rifiuti urbani assimilati non pericolosi” sito nel Comune di Roccabernarda (Kr) località Terrate – Terratelle.
Firmato: l’amministratore delegato, dottore Stefano Gavioli”.
Si dà il caso, però, che il sito si trova in una zona a Zps, cioè una zona di migrazione di uccelli abituali. Si dà il caso che sia vicino un Sic, sito di interesse comunitario, località di rilevante interesse comunitario nell’ambito della CEE. Si dà il caso che sulla questione pende ancora l’interrogazione senza risposta della parlamentare Angela Napoli al ministro dell’Ambiente del 14 novembre 2008, che non solo riprende tutte le rimostranze naturali e civili, dei cittadini e degli enti interessati, comuni di Cutro e di Roccabernarda, ma anche il copia incolla che aveva fatto, a suo tempo, Enerambiente del primario progetto presentato dalla ditta dei fratelli Danieco.
Ma loro, gli avvoltoi delle carcasse dei rifiuti, se ne sbattono della società civile. Sono avvoltoi. Viaggiano più in alto rispetto ai comuni cittadini.

5 commenti:

domenico dragone via abruzzi 3/5 segrate-milano ha detto...

l'informazione non va imbavagliata, ma le notizie in tutti i modi devono essere date, complimenti a Te Emilio e noto con grande piacere che scendono in campo altre persone ne cito una, ma non ha caso perchè ho avuto modo di leggere sul suo mini blog, che poi di mini non ha niente" a mio parere un blog con tutti gli attributi, diretto da una professionista seria e preparata a nome di Rosanna Carpentieri.
Auguri e continuate a fornirci notizie.

Anonimo ha detto...

Sarà, ma come la mettiamo con il decreto di rigetto che trovi qui:

http://www.paone.eu/BurC/cache/2009/87555_413783421215sups3_72009nxx_T.txt

DECRETO n. 21215 del 9 dicembre 2008
Rigetto richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale
per l'impianto «Discarica di rifiuti urbani assimilati non pericolosi
» sita nel comune di Roccabernarda (KR), loc. Terrate/
Terratelle». Gestore: Enerambiente S.p.A. (Codice IPPC
5.4).

Anonimo ha detto...

Il progetto era stato rigettato leggi qui:
http://www.paone.eu/BurC/cache/2009/87555_413783421215sups3_72009nxx_T.txt
(DECRETO n. 21215 del 9 dicembre 2008)

Anonimo ha detto...

quel decreto è del 2008.
mentre il progetto ripresentato è del settembre 2010

Anonimo ha detto...

Si ma è sullo stesso foglio e particella del progetto del 2008.
E la ZPS è sempre lì (anche se non si sa bene se è vigente o meno, vista la sospensiva del TAR)
Ma non è solo per la ZPS che il progetto era stato rigettato.
Comunque è meglio stare attenti e vigilare