8 maggio 2009
Belcastro. La signora Teresa aveva fatto cenare il marito invalido prima di venire barbaramente uccisa
Aveva già fatto cenare suo marito novantenne, Ippolito Elia. Un piatto di tagliatelle al sugo. E, data la sua invalidità, gli aveva anche predisposto le ultime cure prima della notte, anche quelle della sua igiene personale. Teresa Gualtieri, l’anziana uccisa la sera di mercoledi scorso a Belcastro, un paese dell’entroterra catanzarese, aveva fatto in tempo a finire tutte le faccende familiari prima che dei malviventi si introducessero all'interno della sua abitazione per derubarla e massacrarla con un oggetto contundente. Quasi certamente dopo le dieci di sera, quando lei o ha aperto a persone di sua conoscenza o era appena rientrata a casa, avendo lasciato la porta socchiusa.
Con un colpo su un braccio, probabilmente perché ha provato a difendersi, e un altro sulla nuca i delinquenti l’hanno messa a tacere per sempre. E per evitare che i suoi rantoli si facessero sentire le hanno imbavagliato la bocca con dei fazzoletti, gli stessi che lei usava per se stessa, e infine l’hanno soffocata con un cuscino.
La scena si è verificata al piano terra dell’appartamento di largo Cesare Battisti del quartiere Castellaci. Al piano superiore, costretto a letto, il marito. Una stanza che i malviventi hanno pensato bene subito di chiudere a chiave per non destare sospetti al suo occupante, prima di dedicarsi alla ricerca forsennata di qualcosa. Forse di soldi. Molto probabilmente quelli della sua pensione, e del signor Elia, invalido, ritirati al locale ufficio postale proprio il giorno prima. Una coincidenza chiaramente non causale di cui certamente sta tenendo conto il pubblico ministero della Repubblica di Catanzaro, Francesco De Tommasi, al fine di individuare i responsabili di uno dei più atroci, e gratuiti, fatti di sangue che il paese di Belcastro ricordi. Come anche le molte tracce che i Ris (reparto investigazioni scientifiche) di Messina hanno raccolto oggi sul luogo del delitto nel corso del lungo sopralluogo, dalle 11 del mattino fino a pomeriggio inoltrato. Come anche i risultati dell’autopsia che massimo entro domani stesso verrà effettuata sul corpo dell’anziana signora di 80 anni.
UN PAESE SCOSSO
I cittadini di Belcastro sono molto provati per l’efferato fatto di sangue di cui è rimasta vittima l’anziana donna. Un paese più abituato a pregare i suoi morti dalla chiara matrice, o provenienza, mafiosa che a quelli per rapina. L’ultimo, quello dell’appena cinquantenne, Silvano Talarico, freddato da alcuni killer il 4 luglio scorso alle 14 e 30, sulla strada provinciale di rientro dal suo lavoro, come dirigente del Comune di Petronà, e ancora lontano da una prossima svolta nelle indagini della magistratura.
Molte le testimonianze di solidarietà fatte pervenire alla famiglia di Teresa Gualtieri. Tra le tante quella di Tommasina, una ragazza che vive a Genova, che sul sito web di Belcastro ha lasciato questo commosso messaggio:
“Cara nonna Teresa,
ti chiamo così perché tu rappresenti tutte le nonne di Belcastro! Il nostro patrimonio del passato...del presente! Un caino o più caini hanno violato questo
equilibrio!!!! Di "onorare" le nostre mamme che poi diventano mamme e nonne di tutti noi!
E' stato violato l'equilibrio del nostro paesino! Per pochi soldi, forse! Il sostentamento di una pensionata malata che aveva bisogno lei di aiuto, ma che accudiva al suo sposo gravemente invalido! Un demone del male ha portato l'orrore nel mio paesino, ora, non è più come prima! Ti saluto nonna Teresa, dal cielo al più presto fai arrivare il tuo sposo, che per tutta la notte ti chiamava....mentre tu mamma nonna di tutti, eri in balia del male. Con il cuore triste faccio le mie condoglianze ai suoi cari”.
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