23 maggio 2009
Regione Calabria. L'esercito dei consulenti. Il jolly Apicella
La giunta regionale calabrese, presieduta da Agazio Loiero, il 16 settembre 2008 scorso (ma la notizia è stata resa nota solo di recente), ha nominato come consulente, secondo il piano sanitario regionale per il triennio 2007-2009, per l’assessorato di riferimento Ennio Antonio Apicella. L’organo collegiale della Calabria, preso atto che all’interno dell’amministrazione regionale non sono state rinvenute le professionalità necessarie per la costituzione di uno speciale comitato per le attività e le funzioni di propria competenza, lo ha individuato, insieme a Marco Trivelli e Francesco Caccavari, quale insuperato esperto in materia sanitaria calabrese. Ennio Antonio Apicella, chi è costui? Innanzitutto, è un habitué, in fatto di nomine. C’è stato un periodo, a cavallo delle feste natalizie tra il 2007 e il 2008, che ha fatto parte di un comitato ancora più speciale, di questo del Piano sanitario. Quello dei “saggi”. Che ha risolto la pratica dei manager. Cioè, insieme a Francesco Romeo, direttore della clinica cardiologica di Tor Vergata, e ad Antonio Viscomi, docente dell’Università di Catanzaro - in tutto erano tre, i saggi. Proprio come i Re Magi di Gesù – hanno screenato un elenco di 600 curricula partorendo una rosa di nomi da consegnare a Loiero per la successiva investitura dei cinque nuovi direttori generali delle aziende sanitarie provinciali: Franco Petramala a Cosenza, Andrea Guerzoni a Crotone, Pietro Morabito a Catanzaro, Domenico Staltari a Vibo Valentia e, infine, Giustino Ranieri come commissario a Reggio Calabria in attesa dell’accorpamento dell’Asl di Locri. In altre parole Ennio Antonio Apicella non fa parte dell’Amministrazione sanitaria regionale, ma ne è come il jolly. Per la cronaca, durante il governo di Giuseppe Chiaravalloti, è stato commissario straordinario dell’Asl 7 di Catanzaro e direttore generale della Fondazione Campanella del Policlinico universitario di Catanzaro,. Infine, è stato uno della commissione istituita dall’ex ministro Livia Turco per verificare la qualità dell'assistenza prestata dal servizio sanitario della Regione Calabria.
Ora, quindi, dopo la commissione dei “saggi”, eccolo di nuovo, anche se “solo” come consulente. Percepirà 34.505,10 euro all’anno. E chi meglio di lui saprà cosa inventarsi per risolvere le sorti della sanità calabrese? Si saranno chiesti gli assessori di Palazzo Alemanni. Lui, un uomo per tutte le stagioni, politiche (di centrodestra e di centrosinistra) e sanitarie, (idem). Nelle quali non poteva non condividere anche gli acciacchi giudiziari. Pare sia finito anche in una serie di intercettazioni, per l’inchiesta di Luigi de Magistris sull’ospedale Puglise - Ciaccio che portarono, fra gli altri, all’arresto di Carmelo D’Alessandro, commissario straordinario dell’azienda sanitaria del Pugliese, in cui gli indagati si rivolgevano a lui non certamente come esperto in materia sanitaria, ma perché marito di Maria Teresa Carè, in servizio presso la seconda sezione penale del Tribunale di Catanzaro. Sembra che volessero solo sapere le news per muoversi bene, e non trovarsi impreparati davanti al giudice. Sulle quali l’ex pm napoletano non ha potuto andare fino in fondo, però - ma va!- , perché trasferito dal Consiglio superiore della Magistratura.
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2 commenti:
e noi non solo paghiamo ma come tanti "impavidi" ancora votiamo
ccccccccccccccc
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