12 ottobre 2009

Adsl, una linea a singhiozzo. Battaglia del Codacons



Dimmi in quel stanza stai e ti dirò se prende l’Adsl. Alle porte del 2010 non basta sapere in quale città, o in quale località, ti trovi perché il posto sia coperto dalla connessione internet veloce. A Sellia Marina, infatti, se abiti a Piano d’Agazio, sei fortunato se sei rivolto verso il lato Catanzaro. Se, invece, sei rivolto verso Cropani (anche pochi metri di distanza) sei fuori, connettivamente parlando, certo. E così il Codacons Calabria, per mano del suo vicepresidente, Francesco Di Lieto, è già sul piede di guerra contro la Telecom. “Riteniamo ingiusto far pagare a tutti lo stesso canone per un servizio di qualità differente”, ha dichiarato. E qualora la compagnia telefonica non dovesse rispondere positivamente sta valutando l’opportunità di agire giudizialmente per “imporre” la riduzione del canone Telecom per tutti coloro i quali non sono ancora raggiunti dal servizio Adsl. Non solo, ma nelle more, se la situazione non dovesse sbloccarsi, l’associazione a difesa dei consumatori non esclude azioni di proteste in massa, come il cambiamento del gestore telefonico.
Al giorno d’oggi la connessione veloce non è un servizio supplementare, ma fondamentale per ogni aspetto della vita dei cittadini. Al punto che la differenza pone migliaia di calabresi in una condizione di inferiorità rispetto ad altri cittadini probabilmente “più uguali degli altri”. Tuttavia, non è solo la possibilità di navigare più velocemente a costituire il discrimine, infatti, utilizzando le vecchie connessioni vi è un elevatissimo rischio di imbattersi in dialer (capaci di far lievitare i costi delle bollette telefoniche) oltre ad avere tariffe enormemente più alte. Della serie: cornuti e mazziati due volte. Per la linea che non c’è. E per le bollette salate.

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